[Toscana] Per il reintegro di Simone Casella, basta repressione aziendale!

Martedì 12 luglio sì è svolto un presidio davanti al Comune di Pisa, il quarto da febbraio, in occasione della discussione nel consiglio comunale della mozione a sostegno di Simone Casella, nostro compagno della sezione di Pisa e delegato sindacale della Worsp che è stato licenziato a dicembre.

La mozione è stata presentata, per l’ennesima volta, da Ciccio Auletta della lista Una Città In Comune; scriviamo “ennesima” perché da mesi la maggioranza di destra evitava con ogni mezzo di arrivarne alla discussione e il 12 luglio ha fatto platealmente mancare il numero legale in aula (i consiglieri sono letteralmente usciti dall’aula) per farla saltare.

Con questo gesto, si conferma come la Lega, FdI, FI e le varie liste civiche civetta a loro associate stiano dalla parte dei padroni e della repressione, e non dei lavoratori!

Questo presidio è stato una delle tante forme di lotta messe in campo, promosse o sostenute dal Partito dei CARC dall’ormai lontano 9 dicembre, il giorno in cui Simone fu licenziato con un pretesto. All’ospedale di Cisanello, dove il compagno lavorava e dove ancora operano i suoi colleghi della Worsp, si sono svolti diversi presidi a cominciare da quello del 13 dicembre, in cui parteciparono praticamente tutte le forze politiche e sindacali della città, dove vennero a portare la loro solidarietà gruppi operai come il CdF GKN e gli operai della Piaggio. La presenza di questi lavoratori è sempre stata costante e preziosa, hanno partecipato anche (almeno) a tre cene sociali di raccolta economica che abbiamo organizzato a sostegno del delegato licenziato: al Botteghino di Pontedera, al “Parco in Periferia” a Pistoia, al circolo La Cella di Pisa. Approfittiamo anzi per ringraziare anche i circoli e i compagni e compagne che hanno sostenuto generosamente le iniziative, per la loro disponibilità e il contributo alla solidarietà di classe. La raccolta economica a favore di Simone è un movimento che abbiamo promosso fin dal primo momento per sostenere il compagno nella lotta per il reintegro e nell’attività politica e sindacale.

Nel corso dei mesi abbiamo sostenuto il compagno e il Gruppo dei Lavoratori Worsp – con riunioni, incontri, sessioni di studio e formazione – nelle lotte rivendicative prima, nella pratica sindacale poi e infine nella battaglia per il reintegro. Li abbiamo spinti a incalzare la CGIL e la FILCAMS, il sindacato a cui sono iscritti e la categoria di riferimento, prima nel sostenere le più che legittime vertenze dei lavoratori, poi a mobilitarsi senza riserve in difesa di un loro delegato che ci ha sempre messo la faccia, ha organizzato i lavoratori (facendo tessere, ma anche mobilitando quelli senza o iscritti ad altri sindacati) per strappare inquadramenti contrattuali dignitosi, che è stato evidentemente vittima di una rappresaglia padronale. Le “riserve” però ci sono state, come il rifiuto a intraprendere l’articolo 28 (attività antisindacale) contro l’azienda, il far partire le procedure legali per i ricorsi praticamente all’ultimo giorno utile, la progressiva sparizione dalle iniziative pubbliche (compresi i presidi ai consigli comunali), nonostante i continui inviti. Poi alla CGIL si stupiscono se perdono gli iscritti di continuo? Comunque, abbiamo appena saputo che la prima udienza del processo si terrà il prossimo 10 novembre e questo tempo sarà prezioso per organizzare una vera e propria campagna, come è stato fatto per altri lavoratori sotto attacco come Marco Lenzoni, infermiere che la ASL Nord Ovest cercò di colpire con i famigerati vincoli di fedeltà aziendale per aver denunciato l’impreparazione catastrofica a fronteggiare la pandemia del Covid.

Per noi questi problemi dettati dal sindacato sono stati relativi, perchè abbiamo sempre messo al centro l’organizzazione dei lavoratori a prescindere da questi e la nostra attività politica, il loro organizzarsi e agire indipendentemente dalla struttura sindacale e il nostro sostenerli nel tenere la barra dritta di fronte alle contraddizioni e problemi, che ovviamente non sono mancati.

I lavoratori devono agire in autonomia e “valorizzare” il sindacato in quello che può e riesce a fare per il suo ruolo oggettivo, al resto ci pensano le organizzazioni di operai e lavoratori, la “nuova classe dirigente” di cui parla spesso il CdF GKN, e il movimento comunista che rinasce.

Tornando alla vertenza, il compagno ha cominciato a mobilitarsi dopo che era impiegato in quel posto ormai da un anno, man mano che maturava la coscienza che aveva bisogno del Partito per organizzarsi sul posto di lavoro, a partire dall’attività sindacale necessaria per far fronte alle condizioni miserabili imposte dal padrone. Da qui sono partite le tante riunioni e confronti con altri compagni che hanno condiviso le loro esperienze sindacali pregresse, lo hanno sostenuto nel cominciare l’attività sindacale e politica alla Worsp.

In seguito a questo percorso, Simone ha “scoperto” che lui e i colleghi avevano una mansione irregolare, su cui l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana e il Comune hanno sempre bellamente sorvolato. La sola minaccia di vertenza ha costretto la Worsp a dare il tempo indeterminato a tutti (una conquista enorme in questi tempi di precarietà) e adeguamenti salariali del 25%; si partiva da paghe base di 800€ scarsi al mese per orari a tempo pieno.

Questi sono i famosi contratti pirata di cui si parla attualmente e che i sindacati confederali hanno sottoscritto, questi sono i reali motivi dell’imboscata che è stata tesa a Simone e il marciume che ha portato alla luce insieme al Gruppo Lavoratori Worsp che ha fondato, questo era il chiaro intento dei padroni e cioè smontare l’azione sindacale e di organizzazione che tanto aveva fruttato, che aveva smascherato un sistema di appalti fatto di precarietà e condizioni di lavoro indecenti.

Per questi motivi lo abbiamo sostenuto nel non abbandonare il posto di combattimento (dopo pochi giorni sono arrivate ben tre offerte di lavoro!), ma proseguire, senza dare tregua, la lotta per il suo reintegro e quindi contro la repressione aziendale, a sostegno dei colleghi rimasti in prima linea, per segnare un passo per tutto il movimento dei lavoratori e sindacale.

Infatti, è una lotta che riguarda tutti i delegati e le avanguardie, è un a battaglia da portare fino in fondo per tutti coloro che non intendono chinare il capo davanti all’arroganza e all’illegalità dei padroni, per contribuire, anche così, alla rinascita del movimento operaio e comunista!

La solidarietà è stata subito grande, a Pisa e non solo, come dimostrano le partecipazioni degli operai della GKN a presidi e iniziative: un movimento alimentato dalla solidarietà che i lavoratori Worsp hanno immediatamente espresso agli operai fiorentini dopo l’attacco del 9 luglio 2021, proclamando sciopero per le mobilitazioni del 19 luglio e per partecipare alla manifestazione dello scorso 26 marzo a Firenze.

Come Partito, abbiamo promosso da subito una raccolta firme a sostegno del compagno in modo da portare la sua storia fra gli altri lavoratori e le masse popolari, mandiamo regolarmente articoli e aggiornamenti a coloro che ci hanno lasciato il contatto. Nei mesi successivi al licenziamento abbiamo organizzato un “tour” con tre tappe in Lombardia (Brescia, Bergamo, Milano), dove Simone ha portato la sua esperienza. La riteniamo particolarmente importante perché dimostra che un lavoratore comunista è in grado di organizzare e organizzarsi anche in settori non esattamente “progressisti”, come è quello delle guardie e dei vigilantes. Il compagno è intervenuto a diverse altre nostre iniziative, come i dibattiti delle Feste della Riscossa Popolare in Toscana, a Roma e in Umbria, portando il suo contributo al confronto e al dibattito fra lavoratori comunisti in lotta per cambiare il catastrofico corso delle cose.

Attualmente, il compagno si sta mobilitando per dare gambe a un coordinamento nazionale di lavoratori del settore, in cui condividere la sua e le altre esperienze e alimentare la lotta di classe; questo in una categoria che conta oltre 100mila addetti e che il 2 maggio hanno scioperato portando 20mila persone in piazza a Roma: il 17 luglio ne faranno un altro, per rinnovare in modo dignitoso un CCNL scaduto da 6 anni.

Il coordinamento fra lavoratori del solito settore o gruppo industriale è una linea che portiamo avanti da sempre, per alimentare il confronto, il coordinamento e il protagonismo dei lavoratori; in particolare l’abbiamo sostenuta in FCA, Whirlpool, Sanac e Pignone, nella siderurgia (ma anche nel Pubblico, come con gli insegnanti e gli operatori sanitari). Quando si mette in moto questo meccanismo, abbiamo visto che gli operai agiscono con più determinazione forti dell’appoggio dei colleghi, si disinnesca la guerra fra poveri spesso alimentata dai padroni e anche dai sindacati di regime, le cose si fanno ben più dure per il padrone!

Dal presidio del 5 febbraio ha cominciato a lavorare anche un comitato per il reintegro, dando gambe alla proposta lanciata a gennaio, in una delle prime assemblee cittadine (ce ne sono state almeno 4 in questi mesi), dai compagni del PRC. E’ un’esperienza che hanno mutuato da quella sorta in difesa di Sandro Giacomelli, delegato Cobas alla Ceva (indotto Piaggio) e membro del PRC, anche lui licenziato con dei pretesti. La vertenza di Sandro, a cui i giovani compagni del Partito di Pisa hanno partecipato più di una volta al tempo, alla fine è stata vinta e il padrone è stato costretto a reintegrarlo. Il risultato è stato strappato non solo con le vie legali (che vanno battute tutte) ma soprattutto grazie al coinvolgimento e alla mobilitazione di tantissimi solidali. Un insegnamento che è stato riversato in questa lotta.

Prossimamente, Simone e il Gruppo Lavoratori Worsp verranno coinvolti in diverse altre iniziative: la lotta di classe non va affatto in ferie, anzi! Nei prossimi giorni Simone e i colleghi si incontreranno per tirare il loro bilancio della mobilitazione per il reintegro, per verificare la situazione all’interno dell’azienda. Dare carattere ordinario alle riunioni e ai momenti di confronto, anche al di fuori delle assemblee sindacali o al cambio dei turni di lavoro, si è rivelato spesso necessario: per combinare le esigenze, per parlare in occasioni anche un po’ più “informali”, e anche per parlare liberamente e al riparo da occhi e orecchi indiscreti. E’ una misura di prudenza da non trascurare mai.

Il 30 luglio Simone sarà a Massa, dove la sezione locale del Partito ha organizzato una cena di sostegno economico e un dibattito sulla repressione aziendale; il 13 agosto parteciperanno, come Gruppo Lavoratori Worsp, al dibattito “Cacciare Draghi! Lo stato di emergenza lo dichiariamo noi!” alla Festa della Riscossa Popolare, sempre a Massa. Un programma già abbastanza intenso e ottimo per preparare il prosieguo della battaglia.

Reintegrare Simone e gli altri delegati e lavoratori combattivi licenziati dai padroni!

Costruire 10, 100, 1000 organizzazioni operaie nelle aziende capitaliste e organizzazioni popolari nelle aziende pubbliche!

Imporre il governo di emergenza che serve alla classe operaia e alle masse popolari approfittando del caos nel campo nemico: la classe dominante non ha nessuna positiva per i lavoratori e le masse popolari!

Federazione Toscana del P.CARC

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