Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni da presidente del Consiglio. La crisi galoppante del sistema politico borghese trangugia anche l’ultimo eroe, Mario Draghi, falco della borghesia imperialista, grande razziatore di ricchezze italiane e del resto d’Europa, banchiere d’assalto e cinico nemico delle masse popolari. Il campione scappa a gambe levate non prima di aver trascinato l’Italia nella guerra per procura alla Federazione Russa. In realtà il falco, che in un anno e mezzo ha fatto tutto il possibile per dimostrarne le sembianze, era un pollo, per giunta finito spennato dallo stesso sistema politico che solo un anno e mezzo prima l’aveva acclamato. Malcapitati sono i Draghi, i Johnson, i Macron, i Biden ecc. Altroché onnipotenti addomesticatori delle contraddizioni borghesi o nuovi uomini della provvidenza. La fase superiore dell’epoca imperialista in cui ci troviamo non ammette possibilità che i borghesi riescano a sfornarne. Il segretario nazionale del Partito dei CARC, Pietro Vangeli, ha così commentato la fase politica in corso:
Finito un giro ne inizia poi un altro, pilota automatico NATO – UE innestato, con un nuovo campione, nel caso italiano, selezionato in Vaticano e dai gesuiti formato, per succedere al disgraziato predecessore. Questo è il sistema politico che ci accompagna nella catastrofe. Il piccolo cabotaggio, come ripetute vicende politiche dimostrano, non inceppa questo futuro. Non lo inceppa una campagna elettorale, un movimento sindacale, un singolo atto di ribellione ecc. Però lo inceppa la combinazione di molte iniziative di lotta, sui più svariati terreni, lo riscatta un movimento rivoluzionario capace di unire e organizzare le masse popolari per compiere un azioni storica: ad esempio impedire il governo del paese al sistema delle larghe intese e imporre un governo del paese al servizio delle classi oppresse, che costituiscono la maggioranza della nostra società. Serve ed è possibile costituire un fronte molto ampio, tanto ampio da sconvolgere gli schemi di convenienza con cui si compongono coalizioni elettorali, tanto ampio da unire addirittura chi diffida dalle elezioni e chi vi partecipa. Il nemico che abbiamo davanti si conferma tigre di carta. Ai comunisti e alla parte più cosciente delle masse popolari riempire vuoti e buchi neri del potere borghese decrepito. La nera reazione è al tramonto. La classe che raccontava di aver messo fine alla storia è rimasta senza storia ne futuro. La classe che può riprendere a fare la storia deve ancora risollevarsi dalle sconfitte epocali ma ha un futuro.
Tutto dimostra che bisogna agire subito senza aspettare autunni caldi che quando sono passati alla storia come tali mai una volta sono scoppiati e sempre sono stati preparati da un’accumulazione quantitativa di episodi di lotta di classe. L’estate calda di per sé aiuta lo scopo.