Mercoledì 30 giugno gli operai del Cartonificio Fiorentino di Sesto Fiorentino (FI), dopo oltre un anno di lotta, hanno strappato un importante risultato ai padroni della Progest, che volevano delocalizzare la produzione ad Altopascio (quindi a 50 km di distanza); hanno firmato un accordo che mantiene la fabbrica altri due anni sul territorio. Nel frattempo, le istituzioni e il sindacato cercheranno un altro luogo dove ricollocare gli impianti (ricerca che gli operai in verità avevano già fatto).
Sono ricche di insegnamenti le parole di Simone Pinelli, RSU SLC, a commento dell’esito della vertenza (vedi post sotto). Gli operai sanno bene che si tratta di una tregua, che il padrone tornerà alla carica per soddisfare le sue mire speculative (l’area dove sorge la fabbrica è una delle più “appetitose” dal punto di vista immobiliare) e per questo dicono di voler mantenere ben alta la guardia. Fanno benissimo perché, come dimostrano le esperienze della GKN, della Whirlpool di Napoli, della Embraco di Torino e tante altre, la parola e le firme dei capitalisti valgono ben poco, non esitano a tradirla in nome della ragione per loro più sacra: il profitto da realizzare a ogni costo, calpestando territori, storia e masse popolari.
Un passo da fare, il passaggio dal “vendere cara la pelle” (la loro parola d’ordine) al tenere in pugno la produzione, è quello di coinvolgere nella lotta, che non è certo finita, i colleghi che fino ad oggi sono rimasti alla finestra. Questo risultato li scuoterà sicuramente, serve a cancellare rassegnazione e sfiducia, è necessario per allargare ulteriormente il fronte di lotta: quando la classe operaia si organizza e si mobilita, costringe tutti a rincorrere – sindacati, istituzioni e padrone – e apre la strada verso la vittoria!
Gli operai del Cartonificio hanno portato un importante contributo anche al dibattito operaio dello scorso 11 giugno alla Festa della Riscossa Popolare, condividendo questi insegnamenti, allacciando rapporti di solidarietà come con i lavoratori della Worsp di Pisa, alimentando il dibattito con gli altri lavoratori e lavoratrici presenti che dalla loro esperienza sicuramente trarranno spinta e giovamento.
Abbiamo visto che diversi di loro sono operai “con la falce e martello nel cuore” e questo è un altro elemento molto importante. Il legame fra operai e comunisti è ciò che permetterà alla resistenza spontanea che gli operai e le masse popolari oppongono in modo crescente ai peggiori effetti della crisi, di fare il salto di qualità necessario che ci porti a cacciare il governo criminale e guerrafondaio capitanato da Draghi, sostituendolo con un governo di emergenza (il Governo di Blocco Popolare).
Per salvare il Cartonificio, così come la GKN e le migliaia di altre aziende a rischio delocalizzazione, chiusura e ridimensionamento, serve un governo che sia realmente espressione delle organizzazioni operaie e popolari, che sia deciso a praticare le prime, immediate misure necessarie come lo stop alle delocalizzazioni, dare a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, ripristinare la Sanità, la Scuola e gli altri servizi pubblici necessari. Questo governo comincerà a invertire il catastrofico corso delle cose, sarà una grande scuola di comunismo in cui lavoratori e masse popolari impareranno a diventare la nuova classe dirigente che serve, sarà un salto in avanti verso l’instaurazione del socialismo nel nostro paese!
P.CARC, Federazione Toscana
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Di seguito il post Facebook di Simone Pinelli (RSU SLC):
POST LUNGO: l’occasione lo richiede, si perde sempre tranne quella volta che si vince, questa è quella volta! Progest ha firmato la moratoria proposta da regione Toscana! È un risultato importante, il Cartonificio resterà a Sesto Fiorentino almeno per due anni, poi si aprirà un percorso di confronto che sarà concordato con regione, comune, oo.ss. rsu ,saranno garantiti i livelli occupazionali, il tutto dovrà essere condiviso, non è cosa di poco conto, tenendo conto dell’interlocutore che avevamo di fronte, questo è il frutto di oltre un anno di lotta nostra, ma da soli avremmo perso, siamo stati bravi ad allargare la lotta al territorio, a far passare il principio che le fabbriche sono si di proprietà degli azionisti di maggioranza, ma soprattutto appartengono ai lavoratori, alla storia e alla cultura dei territori e il nostro territorio memore della sua lunga tradizione di lotte operaie non si è tirato indietro, dobbiamo dare merito alla mia organizzazione sindacale la cgil che è sempre stata in prima fila a tutti i livelli, un abbraccio va alla segretaria metropolitana, Paola Galgani, al segretario regionale della nostra categoria, mio compagno da tempo immemore, Riccardo Ferraro, all’amministrazione comunale di Sesto Fiorentino con in testa il primo cittadino, Lorenzo Falchi, alla regione Toscana con il consigliere delegato alle crisi, Valerio Fabiani, alle forze politiche che governano sesto, PD, Sinistra Italiana Sesto Fiorentino, per sesto, a tutta la nostra città, la partita è finita? Tutt’altro lo sappiamo bene, ma è finito il primo tempo e siamo in vantaggio! Il risultato non era affatto scontato, sappiamo di giocare il secondo tempo con una squadra forte e organizzata, ma anche noi Slc Cgil Cartonificio Fiorentino, non scherziamo e lo abbiamo dimostrato, avevamo promesso che avremmo venduto cara la pelle, lo abbiamo mantenuto e continueremo a farlo, le istituzioni democratiche sono un bene prezioso, il sindacato serve e la lotta paga #venderemocaralapelle