La sezione di Viareggio del Partito dei CARC esprime la sua massima solidarietà, incondizionata e di classe, ai parenti delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, che da 13 anni stanno lottando contro la giustizia borghese.
Perché i processi condotti in questi anni sono l’emblema e la conferma del fatto che la giustizia NON è uguale per tutti. Per rendersene conto basta dare un’occhiata all’iter giudiziario, con continui rimpalli di responsabilità e sentenze che hanno cercato di tutelare il più possibile i vertici di Ferrovie dello Stato.
Sono stati gli interessi dei grandi capitalisti e dei gruppi di potere a essere salvaguardati, in ogni modo possibile, ribaltando le sentenze precedenti, cercando cavilli e scappatoie per la prescrizione, ecc.: un copione già visto e rivisto, ma che non può diventare la normalità. E ancora una volta le vittime sono le masse popolari, a partire dalle vittime, dai loro parenti e dalla cittadinanza viareggina.
È la stessa giustizia borghese che fa pagare ai proletari, ma fa di tutto per non condannare speculatori, mafiosi e Amministratori Delegati corrotti. Nel caso di Viareggio, emblematico è uno dei tronconi del processo a carico dell’ex Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. Moretti infatti, rispetto alla possibilità di usufruire della prescrizione per il reato di omicidio colposo plurimo (sic!), mentre nel primo processo di appello aveva deciso di non usarla, dopo essere stato condannato sia in primo che in secondo grado a 7 anni di reclusione ha invece deciso di avvalersi della possibilità che è stata la stessa Cassazione a offrirgli. Quindi, di fatto, il reato è stato prescritto.
E domani, 30 giugno, è in programma la probabile ultima udienza del processo bis di appello che deve stabilire le pene per i vertici delle Ferrovie dello Stato (Moretti e l’ex ad di Rfi Michele Elia) dichiarati colpevoli solamente di “disastro ferroviario colposo” con sentenza definitiva dalla Cassazione dell’8 gennaio 2021.
Nella società capitalista questo paradosso è possibile perché, mentre i proletari sono carne da macello e la loro vita non vale più delle leggi del profitto a tutti i costi, i padroni si possono permettere di usufruire di leggi comode solo per chi ruba, distrugge e devasta.
Il ruolo del comitato dei parenti delle vittime nello smascherare i processi-farsa e i responsabili della strage va nella direzione giusta per costruire dal basso una rete di organizzazioni che comincino a mettere mano da subito agli effetti più gravi della crisi che minano la salute e la vita stessa dei proletari.
Usiamo la mobilitazione della strage di Viareggio per alimentare a tutti i livelli l’organizzazione e il coordinamento delle masse popolari, per fare passi in avanti nella costruzione di un governo che faccia gli interessi delle masse popolari e non quello dei capitalisti. È questo il percorso indispensabile per porre rimedio alla “malagiustizia” e al disastro in ogni ambito causato dalla classe dominante e così mettere le basi per avanzare verso l’instaurazione del socialismo.
Che la rabbia dei parenti delle vittime e di tutti gli altri proletari del paese venga incanalata nella mobilitazione per cacciare Draghi e i governi delle Larghe Intese!
Che le masse popolari di Viareggio, a partire dai parenti delle vittime, trasformino la loro giusta e sacrosanta rabbia in organizzazione per trasformare dalla base questa società!
P.CARC, Sezione di Viareggio