Il processo sull’estradizione di Julian Assange dal Regno Unito agli USA non si chiude con l’assenso all’estradizione pronunciato la scorsa settimana dalla ministra britannica degli Affari Interni Priti Patel, e i suoi legali stanno cercando nuovi appigli per fermare la persecuzione del fondatore di Wikileaks. Al tempo stesso, in diversi paesi del mondo presidi e manifestazioni, appelli per la libertà, fanno eco all’attacco alla libertà di stampa che gli imperialisti americani e loro sodali britannici stanno promuovendo, con il tentativo di estradare Assange negli USA, dove rischia 175 anni di carcere per via dell’Espionage Act. I media e le autorità italiane non sono da meno da quelle statunitensi, da cui prendono esempio: a firma di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini viene pubblicato sul Corriere della Sera, il 5 giugno 2022, una vera e propria lista di proscrizione con i nomi e i cognomi dei giornalisti italiani che secondo le autrici dell’articolo sono “filoputiniani”, nominativi che addirittura sarebbero stati forniti dai servizi segreti italiani. In alcuni casi alludono anche a legami politici ed economici con la Federazione Russa. La motivazione reale che vi è dietro è che sono tutte voci che mettono in discussione il ruolo della NATO e dei gruppi imperialisti USA ed europei nel conflitto che si consuma su suolo ucraino. Il Copasir ha sconfessato il Corriere della Sera riguardo la lista di proscrizione dei “putiniani d’Italia”: a fornirla non sarebbero stati gli 007 come invece scritto nel pezzo. Ma nel balletto televisivo e giornalistico, la discussa notizia è stata resa strumento di ulteriore propaganda contro quelle voci che con la loro opera cercano di svelare i motivi occulti che ci sono dietro la guerra, smontare una serie di bufale della propaganda prodotta dalle agenzie europee e statunitensi, lottare per una soluzione diplomatica in Ucraina al fine di non alimentare l’escalation militare.
La classe dominante non riesce più a governare la società: le contraddizioni esplodono giorno dopo giorno, quelle già croniche diventano più acute e ingestibili. La tendenza alla guerra, il carovita, la disoccupazione e in generale le gestione criminale della società da parte del governo Draghi e dei partiti che lo sostengono, per conto degli imperialisti USA, UE, sionisti e Vaticano, fa crescere le tensioni sociali. La classe dominante ha necessità quindi di spegnere le voci dissidenti, spacciando quest’opera come opera di democrazia e buon senso.
Basta con la persecuzione di chi oggi si oppone al governo Draghi, che in maniera scellerata e supina agli interessi USA e delle aziende produttrici di armamenti, sta trascinando il paese in guerra!
Per questo motivo sosteniamo la campagna d’opinione #AggiungetemiAllaLista, sorta via social dopo l’apparizione delle liste di proscrizione sul Corriere della Sera. Aggiungiamo che è necessario organizzarsi per rendere impossibile la vita al governo Draghi, denunciando in piazza con iniziative e mobilitazioni il volto reazionario del governo e lanciando le parole d’ordine di organizzarsi subito, senza aspettare chissà quando (l’autunno o “quando sarà”), per cacciare Draghi.
Rimandiamo infine alla lettura dell’articolo Libertà d’informazione: un cappio intorno al collo del governo Draghi
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Tra gli aspetti che legano i non allineati inseriti nella lista pubblicata dal Corriere della Sera, vi è il fatto di lottare per una soluzione diplomatica in Ucraina e lo schierarsi affinché siano svelati i motivi occultati di questa guerra.
È ciò che vogliamo anche noi.
Dunque, a una settimana dalla pubblicazione di questa lista, invito tutti a esprimere la propria solidarietà, con la condivisione dell’hashtag: #AggiungetemiAllaLista
Perché quanto accaduto non può essere considerato la normalità