[Reggio Emilia] Lettera aperta ai presidenti, ai direttivi e ai soci dei Circoli Arci e Ancescao

Anche quest’anno (dal 2016) come sezione reggiana del Partito dei CARC, intitolata alla staffetta partigiana Lidia Lanzi, organizziamo in città la Festa della Riscossa Popolare (FRP)con una novità importante: quest’edizione, che si terrà il 25-26 giugno, è regionale. 

La FRP è un momento di dibattito e confronto fra organizzazioni popolari nate “dal basso” e, al loro fianco, forze politiche che si ritrovano nei valori del socialismo e dell’antifascismo. Oltre a questo suo contenuto politico, la FRP è un momento di sana aggregazione con cene sociali e artisti locali: un contributo, insomma, alla vita dei circoli e dei quartieri popolari che la ospitano.   

Il contesto nazionale in cui svolgeremo quest’edizione è quello in cui alla disastrosa gestione dei due anni di pandemia Covid-19 si è aggiunta l’entrata in guerra contro la Federazione Russa, per decisione del governo Draghi allineato ai diktat della NATO: un governo che invia armi in Ucraina e, allo stesso tempo, taglia i fondi alla sanità.

A livello locale siamo alle prese con la desertificazione dei quartieri e del centro storico: dalla “ghigliottina” sui mercoledì rosa, alla cementificazione di ogni angolo verde fino alle bollette esorbitanti che regalano enormi profitti agli azionisti di IREN. 

A fronte di tutto questo, invece di preoccuparsi dei problemi concreti di chi la mattina si alza per andare a lavorare, dopo settimane di canea mediatica, la maggioranza dei consiglieri comunali del PD ha fatto un atto grave: ha votato una mozione presentata della Lega che chiede al Comune di costituirsi parte civile in un eventuale processo contro un circolo per aver ospitato un concerto. 

Non solo: l’Amministrazione Comunale è passata a fare pressioni, vere e proprie minacce e ricatti di vario tipo a Circoli che ospitano i comunisti che si organizzano e lavorano in città.

Prima è finito nel mirino l’ARCI Tunnel, un circolo autonomo dalle logiche affaristiche comunali: quest’autonomia gli è costata multe, controlli, pressioni. L’Amministrazione è poi arrivata ad indagare penalmente il suo Presidente (su imbeccata del gruppetto fascista Reggio Emilia Identitaria…), reo di aver ospitato il Primo Maggio una giornata di unità comunista cui hanno partecipato decine di persone. 

Quest’iniziativa, e non la scenografia di un concerto, è il vero obiettivo della repressione da parte del Comune e della Questura che, a quanto pare, lavorano fianco a fianco con grande solerzia quando si tratta di mettere il bavaglio ai comunisti, meno quando si tratta di contrastare lo spaccio o la criminalità organizzata… 

L’Amministrazione (o chi per essa) ha poi negato, con un intervento “sibillino” sul Direttivo e con la sede non ancora definita, la possibilità di fare la FRP al circolo del quartiere Foscato (senza che per altro la cosa fosse di pubblico dominio…).

L’ultimo atto: la FRP avrebbe dovuto svolgersi presso il Circolo ARCI Fenulli con il quale avevamo già concordato i termini della collaborazione. Questa disponibilità è venuta meno a causa delle forti pressioni esercitate sul Direttivo sia da parte dell’ARCI provinciale che da esponenti dell’Amministrazione Comunale giunti fino alla minaccia di cessare le attività di supporto amministrativo, di ritirare l’affiliazione all’Associazione o di negare le autorizzazioni amministrative necessarie. 

Insomma, citando il bravo di Don Rodrigo nei Promessi Sposi, per il Comune “questa Festa non s’ha da fare” e a questo punto ci e vi chiediamo: il Comune è un’istituzione pubblica o la casa di una piovra che trama nell’ombra? È forse illegale essere comunisti a Reggio Emilia, dopo che questi hanno versato sangue per liberarla dalle brigate nere prima e per rigettare i rigurgiti fascisti nel 1960 poi? 

La città è stanca di questi metodi intimidatori!

Non è tollerabile che i Circoli possano essere oggetto di tutto ciò: dopo gli anni della pandemia, in cui tanti nostri Circoli hanno rischiato di chiudere i battenti perché abbandonati (e a volte anche perseguitati) dall’Amministrazione Comunale, ora essa pretende di “serrare i ranghi” e immolare spazi di libertà tutelati dalla Costituzione nata dalla Resistenza antifascista. Nella nostra città, la città dei Fratelli Cervi e dei martiri del 7 luglio 1960 questo non può essere tollerato!

C’è un problema serio in città: quello degli spazi sociali e dell’agibilità sociale e politica. 

Riguarda tutti e per questo ci rivolgiamo a voi: i giovani non hanno prospettive di aggregazione, le associazioni devono andare con il cappello in mano a chiedere luoghi per riunirsi, i comunisti devono passare dall’Indice comunale per avere una stanza e la lista è lunga. 

La Santa Inquisizione in San Domenico ha chiuso i battenti da qualche secolo: si è oggi trasferita in piazza Prampolini?

Noi vi scriviamo perché i vostri Circoli, che vivono e resistono grazie al vostro lavoro e alla vostra presenza quotidiana, non siano più oggetto di censure e limitazioni!

Questi subdoli attacchi sono una mascherata “messa fuori legge” dei comunisti (ci ricordiamo la risoluzione del Parlamento Europeo che equipara comunismo e nazismo?). Sono una vera chiusura autoritaria di fondamentali spazi di libertà, di pensiero e di attività e di organizzazione politica e sociale conquistati a caro prezzo sui nostri monti, in città e in collina con la Resistenza antifascista! 

Tutto questo interessa tutti noi perché gli spazi di libertà e di organizzazione riguardano proprio tutti: la loro chiusura, anche se pare diretta solo ad alcuni, è già chiusura per tutti gli altri!

Aprite e tenete aperti i vostri circoli a chi si attiva politicamente e socialmente sul territorio!

Via i bavagli e no alle liste di proscrizione: il sindaco Luca Vecchi, l’Assessore con delega ai centri sociali Lanfranco de Franco, i presidenti provinciali di ARCI e ANCESCAO Daniele Catellani e Villiam Orlandini sono disposti a fare un confronto serio e pubblico su queste tematiche? 

Noi lo siamo. Così come siamo pronti a fare (e faremo!) la FRP a Reggio Emilia come da programma.

La Sezione “Lidia Lanzi” del Partito dei CARC

(Facebook: Lidia Lanzi – 339.4497224 – www.carc.it)

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