USARE LE CAMPAGNE ELETTORALI PER LA COSTRUZIONE DEL FRONTE CONTRO LE LARGHE INTESE
Dismissione e privatizzazione dei servizi alla persona come asili nido, centri ricreativi, servizi per gli anziani e disabili con conseguente peggioramento della qualità dei servizi e delle condizioni dei lavoratori. Chiusura degli spazi di aggregazione sociale come Spazio Arte; chiusura di presidi sanitari come quello di via Carlo Marx e smantellamento dell’ospedale pubblico; peggioramento della qualità e delle condizioni di vita, aumento delle tasse comunali; svendita del patrimonio pubblico, come la ex piscina Carmen Longo; grandi operi inutili come nelle aree Ex Falck e nuovo inceneritore; disinteresse per le condizioni di lavoro e di sicurezza dei lavoratori nelle aziende del territorio. Tutto questo per aumentare i profitti di palazzinari e speculatori.
Questa è la politica di Sesto della giunta a guida Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e degli anni precedenti al 2017 dal PD senza dimenticare il “sistema Penati”.
Per questo diamo indicazione di voto alla Coalizione della Sinistra e per i candidati di lista a consiglieri comunali indichiamo Francesco Cacioppo sempre presente nelle lotte dei comitati al fianco delle masse popolari e la compagna Cristina Renna nostra iscritta che si è candidata come indipendente per sostenere la presentazione della lista della Coalizione della Sinistra.
La nostra scelta infatti è stata quella di sostenere l’unica lista che ha deciso di presentarsi non affiliandosi a nessuno dei partiti delle Larghe Intese, quei partiti che a livello nazionale stanno sostenendo il governo Draghi. Un governo che, su mandato dell’UE e della NATO, ci sta portando in guerra e sta dirottando soldi pubblici per finanziare aziende che producono armi e fondazioni ad esse legate i cui Amministratori Delegati nominati sono legati ai vertici del PD e Fratelli d’Italia, come ad esempio l’ex deputato Guido Crosetto, Alessandro Profumo, banchiere vicino al PD ed ex presidente di MPS e Unicredit. Solo per citarne alcuni.
Un governo che lascia che le multinazionali delocalizzino come nel caso della Whirlpool di Napoli o che i fondi finanziari chiudano le aziende come la GKN di Campi Bisenzio (FI) o la Gianetti Ruote a Ceriano Laghetto (MB), senza preoccuparsi della vita degli operai (e delle loro famiglie) che per anni hanno sputato sangue in quelle aziende.
Un governo che sta tagliando ulteriormente i fondi per la sanità e l’istruzione pubblica già ridotte all’inefficienza e al degrado.
Un governo che aumenta profitti per i padroni e miseria, disoccupazione e sfruttamento per le masse popolari.
Le elezioni amministrative del 12 giugno, al di là degli esiti, mettono all’ordine del giorno la necessità di avanzare nella costruzione di un ampio fronte che punti a governare la città di Sesto San Giovanni negli interessi delle masse popolari. Fronte che trova la sua forza nelle organizzazioni e comitati popolari che a Sesto lottano per affermare i diritti delle masse popolari. Come Unione Inquilini che negli ultimi anni non solo ha portato avanti la lotta per il diritto alla casa ma ha sostenuto la costruzione e il coordinamento di comitati territoriali per il diritto alla salute come il comitato Rete Salute e Sanità Pubblica; per l’ambiente come il Comitato Descantes contro la costruzione del nuovo inceneritore; per la salute sui luoghi di lavoro come la Rete salute e sicurezza sui posti di lavoro.
Le forze che costituiscono questo fronte oggi marciano ancora in ordine sparso. Devono unirsi in un fronte che lavori per costruire un’amministrazione locale capace di attuare le misure di emergenza che servono alle masse popolari: casa, lavoro utile, dignitoso e in sicurezza, sanità, istruzione, pace e una vita dignitosa in un ambiente salubre per tutti.
Le elezioni indette dalla borghesia NON sono il principale strumento per cambiare il corso disastroso che essa impone al paese. L’esperienza del M5s lo dimostra. Il M5s ha cominciato il suo declino quando ha smesso di mobilitare i suoi 11 milioni di elettori per attuare le parti del suo programma politico e si è invece “affidato” al
sistema politico delle Larghe Intese (accordandosi con la Lega prima e il PD poi, sostenendo il governo Draghi ora).
Il cambiamento può avvenire solo promuovendo il legame con le masse popolari, la loro organizzazione e mobilitazione per imporre un governo di emergenza popolare e delle amministrazioni locali di emergenza.
Per questo la partecipazione alle elezioni borghesi (sia attiva, cioè attraverso la presentazione di liste e candidature, sia passiva, cioè con il sostegno a liste, con le indicazioni di voto e il voto) deve essere sempre finalizzata al rafforzamento e allo sviluppo del movimento operaio e popolare, al protagonismo delle masse popolari, al rafforzamento della rete di organismi operai e popolari esistenti o alla nascita di nuovi organismi, al coordinamento di tutti gli organismi operai e popolari. Essa deve servire, in sintesi, a rafforzare il ruolo delle masse popolari organizzate, fino a rovesciare il sistema di potere della borghesia e instaurare un proprio governo di emergenza, un Governo di Blocco Popolare (GBP).
Facciamo appello a tutti i compagni della lista della Coalizione della Sinistra, ai comunisti, agli attivisti dei comitati e del M5s che hanno mal digerito l’affiliazione con il PD affinchè, indipendentemente dall’esito elettorale, raccolgano e valorizzino il lavoro dei comitati, ne promuovano il loro coordinamento per attuare le misure che servono per rendere dignitosa la vita delle masse popolari a Sesto e nel nostro paese: organizzare diffusioni davanti ai cancelli della Vetrobalsamo per promuovere e sostenere gli operai che vogliono organizzarsi contro le condizioni sfruttamento e repressione nella fabbrica; organizzare banchetti e presidi per organizzarsi contro il carovita, per il diritto alla casa, contro l’inquinamento e le opere inutili, per la promozione di bonifiche nei territori avvelenati, per incrementare e migliorare i servizi alla persona e le condizioni di lavoro dei dipendenti comunali e delle cooperative appaltatrici.
Qui le indicazioni di voto anche per i referendum abrogativi del 12 giugno 2022