La guerra di sterminio non dichiarata

Tratto da Rapporti sociali n. 34 – gennaio 2004

In occasione della “Giornata mondiale dell’alimentazione e dell’esclusione sociale” celebrata dalla FAO il 5 ottobre del 2003, questa organizzazione dell’ONU ha indicato in 11 milioni il numero dei bambini di età inferiore ai 5 anni morti nel 2001 (mortalità infantile) e in 6 milioni il numero di quelli morti unicamente per denutrizione o malattie facilmente curabili. Ora la FAO e l’ONU sono organizzazioni del tutto interne alla borghesia imperialista, da essa completamente controllate e composte da funzionari ispirati da concezioni conformi al suo ordine sociale: se i loro dati sono sbagliati lo sono nel senso che la realtà per le masse popolari è ancora peggiore.

Nessuna guerra ha mai fatto tante vittime. I caduti britannici della Seconda guerra mondiale (quindi nei sei anni tra il 1939 e il 1945) sono stati 365.000 di cui 100.000 civili. Tra giugno e settembre del 1944 quindi in 4 mesi di combattimenti (lo sbarco in Normandia è del 6 giugno) la Germania ebbe 55.000 morti e 340.000 feriti o prigionieri sul fronte occidentale e 215.000 morti e 625.000 feriti o prigionieri sul fronte orientale. Nei 4 anni e mezzo della Prima guerra mondiale (tra il 1914 e il 1918) la Francia ha avuto un milione e mezzo di caduti e 4 milioni di feriti. Molti lettori certamente conoscono cifre che confermano la mia affermazione, nessuno conosce cifre che la smentiscano.

(…) In occasione della “Giornata mondiale contro la povertà” che l’ONU ha celebrato il 16 ottobre, il giorno successivo alla Giornata della FAO, questo organismo della stessa classe dominante ha pubblicato alcuni numeri. Nel mondo 840 milioni di persone soffrono regolarmente la fame, 1,2 miliardi di persone sopravvivono con un reddito inferiore a 1 dollaro al giorno e 2,8 miliardi con un reddito inferiore a 2 dollari al giorno. Ogni giorno solo per fame muoiono 24.000 persone, cioè circa 8,5 milioni all’anno.

Manca forse il cibo? Kofi Annan che certo le potenze imperialiste non hanno posto a capo dell’ONU perché è un rivoluzionario né pagano profumatamente perché lavori contro i loro interessi con una qualche efficacia, il 15 ottobre ha tuttavia dichiarato: “La fame è un fenomeno immorale e assurdo. La produzione agricola è in costante aumento. È giunta al livello di poter sfamare il doppio dell’attuale popolazione mondiale. Si possono fornire un minimo di 2800 calorie al giorno a circa 12 miliardi di persone a fronte di 6,2 miliardi di essere umani che vivono nel pianeta”.

(…) Ma vivere non è solo mangiare. Non è solo il mangiare che manca.

Il relatore straordinario della OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per i brevetti sui medicinali ha preparato un libro rosso in cui illustra le morti e malattie conseguenza del prezzo che le industrie farmaceutiche (pochi monopoli mondiali) impongono. I dati erano tali che questi monopoli hanno cercato di impedire la pubblicazione del libro e di farlo ritirare: ora circola con la copertina azzurra.

Ai morti e agli ammalati bisogna aggiungere tutte le persone escluse dall’educazione, da una formazione adeguata alle possibilità attuali e alle loro capacità. Le persone emarginate dalla vita sociale, private della propria dignità, senza prospettiva per il futuro, costrette a occuparsi solo della propria sopravvivenza, che vivono nella paura, nella precarietà, in stato di dipendenza e nella depressione. Il quadro delle vittime della borghesia imperialista e del suo ordinamento sociale incomincia così a completarsi e diventa realistico.

Esageriamo quando diciamo che la borghesia imperialista conduce in ogni angolo del mondo, anche nei paesi imperialisti, una guerra non dichiarata di sterminio delle masse popolari? Le vittime non sono una esagerazione. Gli stessi agenti della classe dominante le contabilizzano.

(…) La beneficenza e l’elemosina sono l’altra faccia dell’oppressione e dello sfruttamento. Gli sfruttatori sono munifici ammiratori delle “Madri Terese di Calcutta” che gestiscono i soldi che essi destinano alla beneficenza! Cosa farebbero le “Madri Terese di Calcutta” se tutti gli uomini vivessero felicemente e dignitosamente?

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