Volantino per lo sciopero generale del 20 maggio 2022

Cacciare Draghi e il suo governo
guerrafondai, nemici dei lavoratori e servi della nato

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Dalla lotta dei lavoratori GKN contro la chiusura della loro fabbrica, le delocalizzazioni e lo smantellamento dell’apparato produttivo del paese, passando per lo sciopero di USB del 22 aprile, le manifestazioni del 25 Aprile e del 1° Maggio, fino all’assemblea nazionale del 15 maggio indetta dal Collettivo di Fabbrica della GKN e allo sciopero generale di oggi… Ogni scadenza, ogni lotta, ogni protesta, tutto indica la necessità di organizzarsi e coordinarsi sempre più strettamente verso l’obiettivo che sintetizza ogni rivendicazione popolare ed è lo strumento per realizzarla

  • CACCIARE IL GOVERNO DRAGHI, il governo della guerra e dell’asservimento alla NATO e alla UE, della violazione della Costituzione del 1948, della chiusura di aziende, dei morti sul lavoro, dell’impunità per gli stragisti del Ponte Morandi, della privatizzazione dei servizi pubblici e della devastazione dell’ambiente.
  • COSTITUIRE UN GOVERNO DI EMERGENZA POPOLARE, composto da uomini di fiducia degli organismi operai e popolari e da esse revocabili, disposti e capaci di tradurre in leggi e altre misure le soluzioni indicate da questi organismi: come hanno dimostrato di fare i tecnici, i giuristi, gli economisti e gli ingegneri che proprio gli operai della GKN hanno riunito a Campi Bisenzio per elaborare, su loro indicazione, il decreto legge antidelocalizzazioni e il piano per la mobilità sostenibile.
    In questo modo possiamo iniziare ad attuare le misure di emergenza che ci servono: dal ritiro dei soldati e della partecipazione del nostro Paese alle missioni di guerra degli USA e della NATO, alla riduzione delle spese militari e alla chiusura delle basi USA e NATO; dalla nazionalizzazione delle aziende che i padroni vogliono chiudere o delocalizzare a una politica energetica improntata realmente sulla transizione ecologica; dalla calmierazione dei prezzi alla rimessa in sesto della sanità, della scuola e degli altri servizi pubblici.

Organizzarsi in ogni posto di lavoro!
1 Trova altri due o tre colleghi decisi a darsi da fare: usa ogni occasione e non partire dalla tessera sindacale.
2 Vedetevi (almeno all’inizio) fuori dall’azienda, lontano dall’occhio del padrone.
3 Studiate insieme la situazione: lo stato dell’azienda, i problemi più pressanti, i punti di forza su cui fare leva…
4 Decidete le iniziative da prendere, anche piccole, per raccogliere altri colleghi, difendersi con maggiore efficacia e costruire passo dopo passo rapporti di forza favorevoli.
5 Collegatevi con lavoratori, singoli e gruppi, di altre aziende, con altri comitati e movimenti popolari della zona.
10, 100, 1000 NUOVI CONSIGLI DI FABBRICA!

Aziende che chiudono una dopo l’altra, pandemia, guerra, cambiamento climatico: i risultati dell’azione dei padroni e dei loro governi sono sotto gli occhi di tutti. Se non è roba da matti questa! Il guaio è che i padroni e i loro governi non sono in manicomio, ma comandano.
Finché restiamo nelle loro mani, subiamo le conseguenze delle loro azioni. Possiamo indurli a moderarsi in questo o in quello, fargli paura, costringerli a fare ora una cosa e ora l’altra. È quello che facciamo con le lotte rivendicative. Possiamo farlo con più forza. Ma in definitiva siamo nelle loro mani. E se noi ci fermiamo lì, loro faranno di peggio.
Una parte di noi, stufa e delusa dei risultati scadenti e comunque provvisori della nostra resistenza, delle nostre lotte rivendicative e dei nostri scioperi, darà ascolto ai gruppi più reazionari della classe dominante (fascisti, razzisti, guerrafondai), si arruolerà nelle file della mobilitazione reazionaria, cercherà di crearsi uno spazio vivibile per sé e la sua famiglia scagliandosi contro quelle masse popolari che i gruppi più reazionari indicano come causa dei mali (gli immigrati, i “lavoratori garantiti”, i baby pensionati, ecc.).
Tutto questo lo possiamo evitare. Come? Organizzandoci per strappare ai padroni la direzione della società e per riorganizzare le attività economiche e il resto delle attività in modo confacente ai bisogni, ai migliori sentimenti e alle idee più avanzate delle masse popolari e chiamando tutti a partecipare a quest’opera. I lavoratori organizzati lo possono fare.
Cambiamo il nostro paese come va bene a noi! Costruiamo un nuovo ordinamento sociale, instauriamo il socialismo!

Moltiplicare lotte, denunce e proteste fino a rendere il paese ingestibile al governo Draghi e ai suoi padrini

Fare di ogni azienda che i capitalisti vogliono chiudere, delocalizzare o ridurre un centro di mobilitazione contro lo smantellamento dell’apparato produttivo.

Mettere fine alla partecipazione dell’Italia alla guerra in corso! È l’azione più efficace che le masse popolari italiane possono fare a tutela dei propri interessi particolari e per porre fine o almeno ostacolare la continuazione della guerra e quindi venire in aiuto alle popolazioni colpite.

Nessun sacrificio per mandare armi al governo di Kiev, che usa la popolazione ucraina come carne da macello pur di assecondare le manovre di guerra degli imperialisti USA contro la Federazione Russa.

Nessun sacrificio per arricchire chi specula sui prezzi del petrolio, del gas e dei minerali.

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