La sentenza del 6 maggio 2022, ribaltando le condanne in primo grado inflitte a fine 2019 all’ex presidente del Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari e all’ex direttore generale Antonio Vigni, ha dimostrato ancora una volta quanto questa Repubblica e il suo sistema giudiziario siano al servizio dei padroni, lasciati liberi di compiere le peggio nefandezze. Le accuse sono gravi e le conseguenze pesano e peseranno ancora a lungo sulle spalle delle masse popolari, a cui verrà chiesto, come sempre, di pagare il dazio.
Sabotaggio e false comunicazioni sociali in relazione alla prima semestrale 2015 della banca erano le accuse. Con l’assoluzione, i vecchi manager che hanno creato il buco contabile della banca, non solo sono stati assolti, ma hanno mantenuto il loro status quo intatto.
Intanto per le masse popolari scatta la repressione ad ogni minimo segno di protesta, di riscatto, di organizzazione dal basso. Dalle lotte studentesche represse nel sangue, alle migliaia di lavoratori che subiranno i pesantissimi tagli che un tale scempio del MPS porterà con sé. Si parla di 6000 esuberi.
Bisogna creare e coordinare un’organizzazione dal basso nella gestione del capitale e del lavoro che non si
limiti ad essere “contro” ma che siano anche “per”, che faccia, cioè, già da ora ciò che fino ad oggi ha demandato alle istituzioni, per far sì che le masse popolari tornino a guidare il proprio futuro. È a partire da queste organizzazioni (da creare in ogni luogo di lavoro, in ogni borgata, in ogni scuola) che dovrà essere imposto un governo di emergenza, il Governo di Blocco Popolare.
Il Governo di Blocco Popolare risponderà alle esigenze imposte dai lavoratori, da chi col sudore della propria fronte ha lavorato nel corso degli anni al servizio del MPS e della cittadinanza, e che da ora pagherà questa sciagurata gestione con i propri sacrifici.
Da ogni organizzazione operaia e popolare, a maggior ragione in un momento di emergenza come questo: ora più che mai servono misure immediate che vadano nella direzione di tutelare
salute, lavoro, ambiente e istruzione. Le masse popolari hanno bisogno di un Governo che metta al centro non quello che serve a padroni e speculatori, ma ciò di cui hanno bisogno loro a partire da un lavoro utile e dignitoso per tutti!
Serve che la lotta contro lo smantellamento di MPS si leghi alla lotta per la difesa dell’apparato produttivo del nostro Paese, in particolare alla mobilitazione degli operai della GKN di Firenze. Serve che i lavoratori prendano in mano la loro sorte, con il sostegno o meno dei sindacati, si organizzino, formando Comitati per esercitare un controllo dal basso nella gestione del capitale e del lavoro.
Solo così le masse popolari potranno tornare ad essere protagoniste del proprio futuro. Un futuro che i padroni non si fanno problemi a calpestare in nome del profitto.