“Se insieme raccogliessimo
Pablo Neruda
tutto il sangue che hai versato nella lotta,
tutto quello che hai dato, come una madre, al mondo
perché la libertà agonizzante riavesse vita,
un nuovo oceano noi avremmo,
di tutti il più grande,
di tutti il più profondo,
come tutti i fiumi alpitante,
attivo come il fuoco dei vulcani araucani.
Affonda in questo mare la tua mano,
uomo di tutte le terre,
e sollevala poi per annegarvi
chi dimenticò, chi offese,
chi mentì e calunniò,
chi si unì ai cento botoli del letamaio d’Occidente
per insultare il tuo sangue, Madre dei liberi!
Paese dei Soviet”
9 maggio 1945 l’Armata Rossa dell’URSS issava la sua bandiera sul Reichstag. Il nazismo e il fascismo erano sconfitti e la seconda guerra mondiale conclusa. L’Europa liberata. Il 9 maggio, da quel giorno, sarà celebrato come il giorno della vittoria. Un giorno da celebrare in tutto il mondo, specie in tempi di guerra in cui la seconda crisi generale del capitalismo si approfondisce e diffonde la sua onda di distruzione in tutto il mondo. Un giorno in cui ribadire la necessità del socialismo, unica e più alta forma di liberazione per le masse popolari di tutto il mondo. Un giorno per ribadire e avanzare nei compiti di fase dei comunisti di tutto il mondo: rompere la catena dei gruppi imperialisti nel proprio paese con la rivoluzione socialista.
Compiti che per noi, comunisti italiani, consistono nel cacciare il governo Draghi e imporre un Governo di Emergenza Popolare. Un governo che sia espressione delle organizzazioni operaie e popolari del nostro paese. Un governo di rottura con speculatori e guerrafondai della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti. Un governo con cui avanzare nella costruzione della rivoluzione socialista nel nostro paese.
Ieri, 8 maggio, in varie città italiane si sono tenute le celebrazioni del giorno della vittoria. Rilanciamo a seguire l’intervento del compagno Igor Papaleo, segretario del Partito dei CARC – Federazione Campania, a quelle che si sono tenute a Napoli con la comunità russa della città, nella Galleria Principe.