Mercoledì 4 maggio parteciperemo con una delegazione all’iniziativa pubblica promossa da tutti i sindacati piombinesi (quindi i confederali con USB e UGL) per discutere del futuro della ex Lucchini.
A fine anno scadono tutti gli ammortizzatori sociali, non esistono piani industriali della multinazionale indiana JSW, che ha legami ben saldi con il nostro paese in quanto il vicepresidente è Marco Carrai (braccio destro di Renzi); non diciamo piani di rilancio ma nemmeno di mantenimento della produzione ordinaria. Tutto questo avviene mentre l’acciaieria cade a pezzi per le mancate manutenzioni, prosegue lo stillicidio degli ammortizzatori sociali per oltre 1500 operai con il paradosso che l’acciaio raggiunge prezzi altissimi, mentre Arvedi avvia il rilancio della ex AST di Terni investendo nell’idrogeno (quindi nella riconversione ambientale),
Di fronte a una simile situazione catastrofica e senza prospettive, a Piombino si prepara l’ennesima, inutile passerella istituzionale. Non è prevista la presenza del presidente della Regione Toscana Giani, provvidenzialmente “trattenuto” nel capoluogo regionale per l’altrettanto spinosa vicenda della nuova base militare di Coltano (che il PD appoggia nel suo slancio militarista e reazionario).
Non è prevista la presenza di rappresentanti del governo Draghi, che è l’altro responsabile principale dell’attuale situazione (e di cui il PD è un pilastro), vista la libertà che lascia a multinazionali e imprese di scorrazzare nel nostro paese, con speculazioni di ogni sorta che accelerano lo smantellamento produttivo del paese: qui citiamo solo GKN, Whirlpool ed Embraco come alcuni dei casi più eclatanti.
A tutto ciò, si aggiunge il progetto di costruire in fretta e furia un rigassificatore per far fronte alle sanzioni adottate contro la Russia, che da mesi stanno pagando principalmente le masse popolari e la classe operaia con bollette esplose, carovita e prezzi alle stelle, CIG diffusa nei settori ad alto consumo di energia come la ceramica, il vetro e appunto la siderurgia: un altro ottimo pretesto per i padroni per ridurre il personale o chiudere, una delle principali soluzioni dei capitalisti alla crisi del loro sistema.
Si tratta dell’ennesima “grande opera” inutile e dannosa che ricadrebbe sul territorio, da installare nel porto o nel bel mezzo del golfo di Follonica (alla faccia della riconversione turistica); è una vera e propria bomba a orologeria che si aggiunge alle decine di ettari di SIN da bonificare, alla discarica di Colmata con i suoi metri di rifiuti che impestano l’aria e il suolo della zona.
Da anni andiamo in città per sostenere e alimentare la mobilitazione e l’organizzazione degli operai e degli elementi avanzati di Piombino per far fronte allo smantellamento della ex Lucchini ma anche della Sanità (ieri una donna ha partorito mentre era in viaggio per Cecina a causa della chiusura del reparto di Villa Marina, è stata smantellata la guardia medica), contro l’avvelenamento del territorio. Abbiamo fatto sempre leva sulla storia gloriosa della classe operaia piombinese, che ha difeso la Fabbrica dai nazisti contribuendo a guadagnare la Medaglia d’Oro per la Resistenza, è stata all’avanguardia nella difesa di salute e sicurezza costruendo i Consigli di Fabbrica. Quindi può e deve rimettersi in marcia per impedire questo disastro e la cancellazione di secoli di storia da parte di un pugno di speculatori, affaristi, cialtroni e politicanti di ogni risma che l’hanno condotta a questo punto.
Tutto sommato è irrilevante la presenza delle suddette istituzioni assenti, se il loro esserci deve consistere nell’ennesimo tavolo inutile in cui si parla del nulla, utile a far ingoiare senza troppi sussulti il boccone avvelenato della prossima chiusura della fabbrica a opera dell’ennesima multinazionale, su cui l’amministrazione comunale “di rottura” recentemente eletta ha fatto poco o niente.
È importante invece che ci siano gli operai JSW ma anche quelli della Magona e dell’indotto superstite, gli ambientalisti di Legambiente e del Comitato Salute Pubblica, gli studenti del Fridays For Future e di tutte le scuole superiori, i commercianti e i lavoratori autonomi. Ci devono essere tutte le forze sociali, politiche e sindacali che hanno realmente a cuore il futuro di Piombino e non intendono sottostare all’ennesimo ricatto fra lavoro e ambiente, non intendono piegarsi a interessi “superiori” buoni a palesarsi soltanto quando ci sono da chiedere sacrifici, che intendono trasformare Piombino in un concentramento di rifiuti di ogni genere, dove il lavoro sarà una concessione da barattare in cambio della salute.
Gli operai e le masse popolari possono invertire questa situazione organizzandosi e coordinandosi fra di loro in piena autonomia, dettando loro i tempi della lotta alle cosiddette istituzioni e anche ai sindacati; in particolare a quelli di regime, che in questi lunghi anni di ammortizzatori sociali alla ex Lucchini si sono dati da fare per rendere passiva una situazione che oggi passiva non può più rimanere. I piombinesi devono rendere la situazione ingestibile alle cosiddette autorità che sono sempre meno autorevoli, devono rendergli impossibile la messa in pratica di questi progetti che decretano la morte della città, accelererebbero un percorso in corso dove i giovani fuggono insieme ai lavoratori immigrati (e non solo), in cerca di un futuro decente da qualche altra parte.
Quanto succede a Piombino è una delle manifestazioni concrete dello sfascio del sistema capitalista, a cui prima il Covid e poi il recente conflitto in Ucraina hanno dato un’accelerazione pur non essendone la causa. Non è un destino segnato, anzi gli operai e le masse popolari possono “approfittare” della situazione prendendolo in mano, dando battaglia senza tregua e con ogni mezzo (anche illegale purchè legittimo, come blocchi stradali e del porto, scioperi senza preavviso, irruzioni in ogni ambito istituzionale e non) a una classe dominante che offre solo miseria economica e sociale, devastazione ambientale e guerra.
Il CdF GKN di Firenze ha dimostrato che si può resistere e anche contrattaccare agli attacchi del padrone di turno, si possono mobilitare operai, ambientalisti, tecnici e masse popolari di ogni parte del paese al loro fianco. Insegnano che se si mantiene l’autonomia e l’organizzazione saldamente in mano, il nemico di turno è costretto a indietreggiare, istituzioni e sindacati devono correre loro dietro! Il 15 maggio il CdF GKN organizza una assemblea nazionale di “restituzione” dei contenuti della grande manifestazione del 26 marzo, quindi lotta alla contraddizione fra ambiente e lavoro, difesa dell’apparato produttivo, lotta al carovita e sostegno a chiunque si organizzi; è un’ottima occasione per “convergere e insorgere” insieme, qui il link dell’iniziativa: https://www.facebook.com/events/1340519383091845/?ref=newsfeed
Per tutti questi motivi saremo mercoledì a Piombino, per sostenere chiunque intenda andare in questa direzione e legarsi alle altre mille vertenze e lotte che attraversano la Toscana e il paese per confrontarsi, scambiare esperienze, darsi sostegno reciproco dove possibile. Questo è necessario per costruire condizioni sempre più favorevoli con cui imporre un nostro governo di emergenza, l’obiettivo comune che farà fare un salto in avanti alla lotta di classe. Un governo di Blocco Popolare che prenda il posto di quello della borghesia imperialista capitanato da Draghi, un’accozzaglia sempre più litigiosa e frammentata che dobbiamo cacciare al più presto per cominciare ad uscire dal vortice di guerra, miseria e devastazione ambientale in cui ci stanno facendo sprofondare, per avanzare verso il socialismo: la sola prospettiva politica positiva di lungo corso che abbiamo, la soluzione concreta a livello politico, economico, ambientale e sociale al pantano in cui sprofonda sempre più la nostra società.
Organizzarsi e coordinarsi a Piombino e nel paese per far valere la forza operaia e popolare!
Rendere ingovernabile la situazione per impedire la chiusura della ex Lucchini e la costruzione del rigassificatore!
Cacciare Draghi e il suo codazzo di complici, imporre il governo di emergenza che serve alle masse popolari!
Federazione Toscana del P.CARC