Nelle ultime settimane l’intervento militare della Federazione Russa in Ucraina, conseguenza della guerra USA e NATO, ha riportato al centro dell’attenzione il ruolo che il Partito Democratico (PD) svolge in questo conflitto e più in generale nella compagine del governo Draghi. Un partito che ha contribuito senza riserve allo smantellamento dei diritti e delle conquiste delle masse popolari a partire dallo smantellamento del tessuto produttivo nazionale, passando per il carovita, i tagli alla sanità e all’istruzione pubblica, fino all’aumento delle spese militati. Un partito che negli ultimi mesi ha confermato la sudditanza agli imperialisti USA e NATO portando il nostro paese in guerra e facendo valere gli interessi delle aziende produttrici di armi ai cui vertici ci sono uomini del PD o sua diretta emanazione.
A pochi giorni dal 25 aprile dunque non resta alcun dubbio sul fatto che i vertici del PD stanno cercando in ogni modo di piegare la storia, paragonando la resistenza dei battaglioni nazisti ucraini alla Resistenza antifascista condotta dai partigiani e diretta dal Partito comunista. Stanno cercando di trasformare le celebrazioni della liberazione dell’Italia dal nazifascismo in passerelle a sostegno della guerra della NATO.
È per contrastare e impedire la strumentalizzazione del 25 aprile da parte del PD, dei guerrafondai, sionisti e trafficanti di armi per cui le masse popolari del nostro paese sono solo carne da cannone, che rilanciamo un esempio positivo di unità e lotta: l’appello rivolto all’ANPI di Catania, promosso su iniziativa di diversi organismi, associazioni e sindacati di base. Un appello nel quale si chiede all’ANPI di dare gambe al dissenso espresso sull’operato del PD e schierarsi apertamente contro la sua partecipazione e la presenza dei simboli che lo rappresentano al corteo del 25 aprile.
Che in ogni città le organizzazioni di comunisti, gli organismi, le associazioni e i singoli compagni si uniscano per cacciare il PD dalle piazze, per impedirgli di propagandare il sostegno a una guerra giusta solo per i suoi profitti.
Costruiamo l’unità d’azione per riaffermare i valori della Resistenza e della memoria partigiana, per l’attuazione della Costituzione del ’48 e per tenere fuori dalle piazze del 25 aprile i traditori e i revisionisti della memoria del nostro paese.
Ridiamo alla Resistenza il suo posto nella storia coordiniamoci per costruire una nuova liberazione nazionale e portare a compimento l’operai dei nostri partigiani!
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Catania, appello all’ANPI: “Dichiarare non graditi al corteo del 25 aprile i simboli del PD, il partito della guerra e della difesa degli interessi di chi si arricchisce sulle spalle del popolo lavoratore”
I firmatari di questo appello hanno sempre ritenuto il 25 aprile una data importante e da attualizzare nel loro percorso di lotta politica. Questa data ci ha sempre ricordato che il lavoro svolto dai partigiani deve essere ancora ultimato: il loro anelito ad una società più giusta, libera dalle guerre e dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo deve essere raccolto.
Viviamo infatti ancora in una società in cui ogni giorno muoiono 3 lavoratori perché i governi non hanno mai inasprito i controlli in materia di sicurezza sui posti di lavoro e anzi dal governo Renzi in poi è stato diminuito drasticamente il numero degli ispettori del lavoro. Viviamo in una società in cui la spesa sociale per la sanità è stata tagliata di 37 miliardi di euro negli ultimi dieci anni e lo stato di collasso in cui versa è stato chiaro durante questo periodo di crisi sanitaria a causa del covid. Viviamo in una società dove il potere di acquisto dei salari cala vorticosamente di anno in anno mentre il profitto di imprese e banche ha raggiunto cifre spregevoli. Viviamo in una società in cui non si investe in alloggi popolari e migliaia di persone vivono l’incubo dello sfratto per morosità incolpevole o sono già in mezzo la strada
Viviamo in una società in cui i tagli alla scuola pubblica sono abituali per tutti i governi che si sono succeduti e nei prossimi anni verranno tagliati altri 4 miliardi di euro. A tutto questo si aggiunge che la guerra è oggi una realtà molto vicina, le contraddizioni tra potenze imperialiste per la spartizione di mercati e materie prime si è trasferita sul campo di battaglia.
Per questa ragione ci sembra assurda la posizione del Partito Democratico che in nome di un atlantismo guerrafondaio ha promosso in parlamento, dapprima l’invio di armi da guerra in Ucraina già martoriata dalle bombe e oggi vuole destinare altri 13 miliardi di euro l’anno alla spesa militare, portando la spesa giornaliera a 108 milioni di euro.
Lo stesso Partito Democratico è inoltre responsabile del massacro sociale che abbiamo descritto nelle righe precedenti.
L’Anpi coraggiosamente ha dichiarato il suo dissenso verso queste scelte che non faranno altro che acuire lo scontro e avvicinare lo scenario catastrofico della guerra mondiale.
Per questo chiediamo all’Anpi un ulteriore prova di coraggio: dichiarare non graditi al corteo del 25 aprile i simboli del Partito Democratico che scelta dopo scelta si rivela il partito della guerra e della difesa degli interessi di chi si arricchisce sulle spalle del popolo lavoratore.
Una scelta per onorare la memoria di chi con la vita ha lottato per far sì che guerra e miseria non facessero parte della vita delle generazioni future.
Comitato di Solidarietà Popolare “Graziella Giuffrida”; Fronte della Gioventù Comunista Catania; Partito della Rifondazione Comunista Catania; Partito Comunista dei Lavoratori Catania; Partito Marxista Leninista Italiano Catania; Potere al Popolo Catania; Spazi Sociali Catania; Red Militant Catania; USB-Federazione Sociale Catania.