[Reggio Emilia] Le mani (del PD) sulla città

Mentre il carovita aggravato dalla politica padronale e guerrafondaia del governo Draghi (che va cacciato!) si mangia il reddito dei lavoratori, in una città nella quale la “Santa Alleanza” tra speculazione edilizia e Amministrazione PD ha devastato il territorio e ha prodotto un mercato degli affitti che costringe migliaia di lavoratori a spendere metà del proprio salario solo per avere un tetto sopra alla testa, nonostante ci siano più di 900 famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio popolare, il sindaco Vecchi anziché preoccuparsi di risolvere i problemi dei cittadini fa il gioco delle tre carte.

Dopo aver annunciato a febbraio l’intenzione di acquistare, con in fondi previsti dal PNRR, immobili per 3,2 milioni di euro da destinare all’edilizia popolare (forse allo scopo di risanare i bilanci di qualche speculatore amico in difficoltà), la giunta PD ha deciso di vendere appartamenti (una cinquantina) per 3 milioni e mezzo di euro giustificando questa scelta con la necessità di finanziare lavori pubblici di “riqualificazione” (in via Paradisi), che non si capisce per quale motivo non possano essere finanziati con quegli stessi fondi. La conclusione logica non è che una conferma di quanto è ormai sempre più palese: i fondi PNRR sono una truffa e uno specchietto per le allodole!

In sostanza, si vende parte del patrimonio pubblico che potrebbe risolvere gravi situazioni di bisogno alle quali l’amministrazione non ha intenzione di fare fronte allo scopo di fare cassa. La cittadinanza ha diritto di sapere quanti e quali degli alloggi che saranno venduti sono attualmente agibili e quanti ne sarebbe possibile ripristinare per metterli a disposizione di famiglie che aspettano una casa popolare con i 3,2 milioni destinati all’acquisto di nuovo patrimonio immobiliare. Per fare questo, va da sé che non ci si può affidare alla “bontà” e alla trasparenza di Vecchi & Co.

Sarebbe anche interessante sapere dove si trovano gli immobili che l’Amministrazione intende vendere: non ci sorprenderebbe scoprire che alla base ci sia la volontà di eliminare quartieri popolari per aprire la strada alla costruzione di edilizia residenziale di pregio con la quale far arricchire gli amici speculatori e di ghettizzare, al contempo, chi vive nelle case popolari, “allontanandoli” dal centro.

Vendere case popolari anziché riqualificarle non aiuta a risolvere il problema, anzi lo aggrava e il problema dev’essere risolto con ogni mezzo perché viene prima di qualsiasi questione amministrativa o vincolo di bilancio.  È una questione di quali interessi si vogliono fare, o quelli degli speculatori e degli sciacalli o quelli delle masse popolari. È una questione politica.

Reggio Emilia città delle persone o città della speculazione?

A giudicare dai procedimenti giudiziari in materia di “infiltrazioni” della criminalità organizzata (‘Ndrangheta) nel comparto edilizio, dai grassi affari con i quali la curia ha potuto valorizzare il proprio patrimonio immobiliare a partire dall’ex seminario, dai milioni riversati dal Comune e da IREN in progetti gestiti da faccendieri che mediano tra mondo politico e Confindustria nell’area delle ex Reggiane, dalla devastazione di Gavassa e del Bosco di Baragalla, da via Paradisi siamo già da molti anni la città della speculazione. La decisione di vendere case popolari per “finanziare” lavori pubblici ne è ulteriore conferma.    

Non bisogna però rassegnarsi a questo “infame destino”: carovita e devastazione ambientale sono due facce della stessa medaglia, perché le radici sono comuni e cioè la gestione clientelare del potere locale dove il PD ne è prima e piena espressione!

La soluzione è mandare a casa questa banda di sciacalli e il primo passo è quello di organizzarsi in comitati popolari di quartiere, legandosi alle altre lotta del territorio e occupando gli immobili sfitti contro le speculazioni dei padroni, per la riappropriazione e la gestione organizzata e popolare del patrimonio immobiliare lasciato alla mercé di fondi immobiliari in mano “agli amici degli amici”!

Anche per queste ragioni invitiamo tutti a partecipare al presidio “Sindaci, non vogliamo pagare noi gli extraprofitti di Iren” previsto per lunedì 11 ore 18:30 in p.zza Prampolini.

NESSUNA CASA POPOLARE VENGA VENDUTA, NESSUNA FAMIGLIA RESTI SENZA CASA!

Questo sistema PD, fondato sulla speculazione e il profitto a tutti i costi, è il male della nostra città e a farne le spese sono sempre le masse popolari: ci vuole una vera e propria Amministrazione Locale d’Emergenza, come furono i CLN, che basi la sua forza sul protagonismo nelle fabbriche, nelle scuole, negli ospedali e nei quartieri! Organizzarsi e coordinarsi per realizzarla e praticare gli interessi delle masse popolari!

I quartieri sono di chi li vive!

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