Solidarietà a USB. Mobilitazione unitaria e generale per cacciare Draghi

Le forze del disordine irrompono nella sede del sindacato USB

Cacciare Draghi e il suo governo servo della NATO e della UE!

Draghi sta trascinando il paese nella guerra: dopo aver minacciato (annunciato) le riforme “tipiche” dell’economia di guerra, dopo aver schierato le “cannoniere dell’informazione a senso unico” e della propaganda di regime, dopo aver cacciato 30 diplomatici russi, oggi attacca frontalmente il sindacalismo di base.

Se i numerosi attacchi contro il SI COBAS (ad esempio: clicca qui 1 e qui 2) si sono svolti fino ad oggi dietro “il paravento” della contestazione di questo o quel presunto reato, l’attacco contro USB è invece una plateale provocazione delle Larghe Intese, è un salto di qualità, è il tentativo di intimidire tutti i lavoratori e le organizzazioni sindacali che chiamano alla mobilitazione contro la guerra, contro il carovita e contro le misure lacrime e sangue che la classe dominante impone, con maggiore violenza dallo scoppio della pandemia in avanti.

Esprimiamo solidarietà ai dirigenti, agli iscritti, a tutti i compagni e a tutte le compagne di USB: l’attacco di cui sono oggetto è la più concreta dimostrazione della necessità di una mobilitazione unitaria e generale per cacciare Draghi e sostituirlo con un governo disposto a sottrarre il paese dagli artigli della NATO e della UE e a prendere le misure necessarie per fare fronte agli effetti più gravi della crisi.

Invitiamo ogni organismo sindacale, politico e di lotta ad esprimere la propria solidarietà e schierarsi!

Con questo spirito il P.CARC parteciperà a ogni iniziativa di denuncia e di solidarietà che l’USB vorrà organizzare.

“Il tanto decantato ritorno alla normalità si è tradotto in peggiori condizioni di vita per le masse popolari, maggior arbitrio per la classe dominante, nuove e più gravi emergenze alle porte e una generale decadenza dell’intera società, che sembra riportare indietro l’orologio della storia di decenni, a dispetto delle belle promesse di Draghi.

Così da una parte il governo parla di transizione ecologica e inserisce la tutela dell’ambiente in Costituzione, mentre dall’altra progetta di riaprire le centrali a carbone per fare fronte agli effetti delle sanzioni alla Russia, facendo un ulteriore passo verso il disastro ambientale.

A parole si erge a fautore della pace, ma nei fatti manovra per portare in guerra il nostro paese, marciando a grandi passi verso un nuovo conflitto imperialista. Fa grandi discorsi sulla ripresa economica, ma poi si fa complice di licenziamenti, chiusure, delocalizzazioni in misura sempre più ampia.

Insomma, quella di un ritorno alla normalità è un’illusione che fa comodo solo alla classe dominante. Nella crisi generale del capitalismo in cui siamo immersi miseria, pandemie, guerre, eventi climatici estremi sono la normalità, la guerra dei padroni contro masse popolari è la normalità. Se non vogliono subirla, le masse popolari devono fare la loro guerra a modo loro: organizzarsi in ogni azienda, scuola, quartiere e territorio per prendere in mano il paese, cacciare il governo Draghi, imporre un governo popolare di emergenza e avanzare così nella rivoluzione socialista!” da “Nuova normalità – Chi governa vuole riportarci indietro di cent’anni” su Resistenza n. 4/2022

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