Fake news e guerra in Ucraina

Fake news e guerra in Ucraina

Alcuni compagni ci hanno segnalato diverse fake news rispetto alla guerra in corso in Ucraina, chiedendoci di prendere posizione sull’argomento. Falsità, teatrini e storie di fantasia sono all’ordine del giorno nel racconto di questa guerra sui media di regime.

Un nostro contatto serbo, che da anni si occupa di lottare per il riconoscimento della verità sui bombardamenti all’uranio impoverito e sulla strage di civili, prima e dopo la guerra in ex Jugoslavia, ci ha segnalato una serie di immagini spacciate dai media italiani come immagini degli effetti dei bombardamenti russi in Ucraina.

Queste immagini provengono in realtà dalla guerra in ex Jugoslavia, per la precisione dai bombardamenti sulla Serbia. Quella “famosa” guerra nel cuore dell’Europa ad opera della NATO che oggi media e istituzioni italiane hanno gettato nell’oblio, spacciando l’attuale per un evento mai visto dalla fine della seconda guerra mondiale.

Anche sulla forma che ha assunto la mobilitazione avviatasi dal 2014 in Ucraina, fomentata e armata dalla NATO ai danni delle popolazioni del Donbass (con oltre 14mila morti), la propaganda di regime intossica e diffonde menzogne. Fino ad arrivare al parallelo tra la così detta “resistenza” ucraina (dove a combattere sono battaglioni neo nazisti) e la resistenza partigiana! 

Tutto ciò attiene al primo pilastro del regime di controrivoluzione preventiva che la borghesia imperalista deve cercare di tenere in piedi per tentare di impedire che la mobilitazione delle masse popolari, insoddisfatta del corso delle cose, sfoci nella mobilitazione rivoluzonaria. A questo proposito consigliamo a tutti i compagni l’articolo Contro il primo pilastro del regime di controrivoluzione preventiva su La Voce 70, in cui si riporta una lista di siti da cui poter trarre informazioni alternative rispetto ai media di regime.

In questo caso intossicare significa mistificare e distogliere dalla vera responsabilità della guerra in atto, quella della NATO, della Comunità internazionale dei gruppi imperialisti USA UE e sionisti, a cui il governo Draghi è asservito. Gli stessi che sono responsabili delle guerre che sconvolgono il mondo, delle occupazioni militari dei paesi (come il nostro!) e delle misure lacrime e sangue per le masse popolari di quei paesi. Qui una lunga lista di guerre in cui è impegnato attivamente il nostro paese; tutti gli investimenti militari annuali fatti per difendere gli interessi delle multinazionali nostrane e in “concessione” alla NATO.

Perché è importante fare una giusta analisi della guerra in corso?

Perché per agire bene i comunisti devono ragionare bene! Fare una giusta analisi è fondamentale per capire cosa fare, per guidare la nostra azione in questa fase. Oggi non è sufficiente “essere per la pace” e compito di tutti i comunisti è contribuire a porre fine a questa guerra, come a quella non apertamente dichiarata contro operai e masse popolari nel nostro paese (sono più di 4 gli operai che muoiono ogni giorno e più di 150mila le vittime della gestione criminale della pandemia). Il contributo più alto che ogni comunista può dare è lottare per portare l’Italia fuori dalla guerra e spezzare, indebolire, così la catena della Comunità Internazionale a partire da “un anello”. Sarà semplice farlo? Non stiamo dicendo questo! Ma è del tutto possibile!

Cosa fare?

I comunisti devono organizzare e mobilitare operai e masse popolari perchè rendano ingovernabile il paese a Draghi e a tutti gli altri partiti delle Larghe Intese. Operai e masse popolari stanno già combattendo a modo loro, in mille forme, per quanto ancora per lo più disarticolate e sconnesse. Nostro il compito di estenderle e farle confluire in un obiettivo comune. Gli insegnamenti che l’esperienza del Collettivo della GKN può dare a tutti gli operai e i lavoratori in termini di organizzazione, di coordinamento e di costruzione di una nuova classe dirigente sono da esportare e portare davanti ad ogni azienda, privata o pubblica. Collettivi di fabbrica simili in ogni posto di lavoro sono la spina dorsale che nel paese può creare rapporti di forza tali da cacciare Draghi e imporre un governo d’emergenza popolare che abbia la volontà e la forza di rompere con la NATO.

Su questo tutti i compagni, inquadrati in ogni organizzazione comunista o non inquadrati, devono sviluppare un confronto e una pratica comune su ogni territorio!

Compagni, sta a noi essere scintilla che incendia la prateria!

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