La differenza fra informazione e formazione

Nell’epoca della menzogna, della manipolazione, dell’intossicazione delle coscienze usata come strumento di controrivoluzione preventiva, il problema principale delle masse popolari NON è l’attacco alla libertà di informazione e la battaglia principale NON è la rivendicazione del diritto a un’informazione libera.

La questione principale è la formazione: avere gli strumenti per capire la realtà e i processi che la trasformano, conoscere quei processi, determinarli.

I mezzi di informazione che oggi bombardano l’opinione pubblica con le fake news sulla guerra in Ucraina sono gli stessi che fino ieri l’hanno sommersa di menzogne sulla pandemia.

Alcuni degli opinionisti, sciacalli e terroristi che hanno imperversato nelle televisioni per due anni, h24, per piegare le masse popolari alla gestione criminale della pandemia sono stati sostituiti da altri che perseguono lo stesso obiettivo: intruppare le larghe masse, questa volta a sostegno dell’intervento militare.

I mass media sono strumenti che la classe dominante utilizza contro le masse popolari, in maniera tanto più spregiudicata quanto più è acuta la crisi del suo sistema di potere.

I comunisti lavorano non solo per unire coloro che la classe dominante cerca di dividere e contrapporre, ma anche per elevare la coscienza di quanti essa vorrebbe ignoranti e intellettualmente sottomessi.

Per questo la nostra lotta non è sull’informazione, ma sulla formazione. Oggi la grande massa della popolazione, e soprattutto gli elementi d’avanguardia della classe operaia e delle masse popolari, non hanno principalmente bisogno di “media indipendenti”, ma di scuole che insegnano a ragionare in modo coerente con i loro interessi e ad agire di conseguenza.

A differenza di tanti “giornalisti indipendenti” che lanciano e rilanciano notizie false e spacciate per vere o, peggio, notizie che hanno lo scopo di veicolare teorie antiscientifiche, antistoriche e antisociali, Julian Assange ha svolto un ruolo positivo nella battaglia per la libertà di informazione. Ha svelato all’opinione pubblica le informazioni segrete e gli “indicibili intrighi” della classe dominante, in particolare degli USA.
Una cosa simile l’ha fatta Edward Snowden, ex agente della NSA che ha svelato al mondo il sistema di controllo globale messo in piedi dai governi statunitensi.
Oggi Julian Assange è detenuto in Inghilterra e verrà estradato negli USA dove rischia 175 anni di carcere (sempre che qualcuno non lo elimini prima), mentre Snowden ha trovato riparo in Russia per evitare la stessa fine.
Le vicende di entrambi mostrano quanto costa oggi praticare la libertà di informazione nei paesi imperialisti, i cui governi pretendendo di esportare “democrazia” a suon di bombe nel resto del mondo.
Ma qui ci interessa sottolineare altro: neppure gli elementi d’avanguardia delle masse popolari hanno potuto sfruttare appieno il coraggioso e pregevole lavoro di Assange e Snowden: non erano né formati per comprendere molte delle informazioni che questi hanno diffuso né organizzati per usarle al meglio.
Ecco una dimostrazione del fatto che è principale la formazione rispetto all’informazione.

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