La manifestazione organizzata dal Consiglio di Fabbrica della GKN il 26 marzo si è effettivamente configurata come quella “giornata della volontà collettiva”, quella chiamata a raccolta di tanti organismi in tutto il paese di cui gli operai hanno parlato nel loro appello. Tante le realtà e gli organismi che, pur non partecipando direttamente alla piazza di Firenze, hanno aderito ad un’iniziativa che può costituire una tappa importante per promuovere quella convergenza dei mille organismi di base attorno alla classe operaia, in grado di ribaltare i rapporti di forza nelle aziende, nei territori, nelle scuole e di imporre la nuova governabilità delle masse popolari organizzate.
Le impressioni e i riscontri che abbiamo raccolto da essi in questi giorni, dimostrano come l’iniziativa della GKN stia alimentando fortemente la fiducia nelle masse popolari, la coscienza da parte loro che nessuna lotta può vincere da sola, la convinzione che la classe operaia rappresenta il motore della mobilitazione popolare e costituisce la spina dorsale del paese.
Di seguito, riportiamo due esempi di organismi popolari che da Napoli in forme e in modi diversi hanno deciso di appoggiare l’appello a “insorgere e convergere” lanciato dal Consiglio di Fabbrica: quello degli Studenti Contro il Green Pass e quello del Comitato in difesa dell’ospedale San Gennaro.
L’esempio degli Studenti Contro il Green Pass
Gli Studenti contro il green pass di Napoli hanno scelto di sostenere la manifestazione organizzando insieme alla Federazione Campania del P. CARC, giovedì 24 marzo, una cena – concerto di autofinanziamento negli spazi di Galleri@rt per contribuire alle spese di viaggio e permettere a una loro piccola delegazione di partecipare alla piazza di Firenze. L’organizzazione di quest’iniziativa ha costituito un’occasione per ragionare con gli studenti sul ruolo che il Consiglio di Fabbrica della GKN sta assumendo nella costruzione di un’alternativa al governo Draghi e ai governi dei padroni, dei banchieri e degli speculatori, gli stessi che hanno portato avanti la gestione criminale della pandemia e che con il Green Pass hanno lanciato un nuovo attacco repressivo agli studenti e ai lavoratori.
Le parole di una studentessa con cui abbiamo discusso nel corso dell’iniziativa sono indicative del perché la battaglia contro il Green Pass, quella dei giovani per l’istruzione pubblica e per una socialità sana e quella contro lo smantellamento dell’apparato produttivo sono parte della stessa lotta per imporre una nuova governabilità del paese: “Abbiamo organizzato quest’iniziativa e tante altre come questa dovremmo organizzarne anzitutto per riprenderci quegli spazi di socialità sana, che il Green Pass e la gestione repressiva e autoritaria della pandemia hanno ulteriormente compresso, rendendo difficile anche solo vedersi per divertirsi e allo stesso tempo confrontarsi, crescere insieme, contribuire a una giusta causa comune. Pensiamo, inoltre, che la lotta degli operai GKN e la nostra contro il Green Pass trovino un nemico comune in un governo servo delle banche e dell’oligarchia finanziaria internazionale che sta distruggendo il nostro paese e va cacciato lottando, dal basso e uniti, consapevoli che nessuno vince da solo. Del resto, da sempre le lotte dei giovani e degli studenti si sono legate con quelle dei lavoratori, come avvenne nel ’68 e negli anni ’70. La nostra scelta di essere qui e di insorgere con gli operai GKN è figlia di quelle lotte e di quella stagione gloriosa”.
L’esempio del Comitato San Gennaro
Il Comitato San Gennaro pur non potendo fisicamente partecipare alla manifestazione con una propria delegazione (è composto prevalentemente di persone anziane che hanno difficoltà a spostarsi) ha scelto comunque di sostenerla attraverso una breve testimonianza video di appoggio all’iniziativa. Anche in questo caso l’iniziativa del 26 è stata un’occasione per ragionare sugli insegnamenti che la lotta della GKN fornisce a tutti i comitati e gli organismi operai e popolari attivi nel paese, in particolare sulla necessità di organizzarsi dal basso, autonomamente, per far valere la propria autorità e i propri diritti.
Queste, in sintesi, le parole dell’esponente del Comitato che a nome di tutto l’organismo ha registrato la testimonianza video: “Il Comitato San Gennaro, come il collettivo di fabbrica della GKN, è un’organizzazione di semplici cittadini che da anni si battono non solo per la difesa di una struttura sanitaria e contro la sua chiusura, ma per la difesa della sanità pubblica e in generale per difendere e riconquistare con la lotta e l’organizzazione i diritti che la nostra generazione ha contribuito a conquistare con dure lotte e che oggi continuamente vengono calpestati. Crediamo che i comitati popolari autonomi, che nascono e agiscono dal basso, siano l’unico strumento tramite cui i cittadini possono effettivamente far sentire la loro voce, far valere le loro istanze, esercitare il loro potere e che la loro unità sia l’unico modo per vincere le nostre battaglie. Pur non potendo fisicamente essere a Firenze, agli operai GKN diamo tutta la nostra solidarietà, consapevoli che solo un movimento popolare ampio e unito può avere la forza necessaria per vincere”.