Volantino per il corteo del 26 marzo a Firenze

Organizzare la nuova resistenza
Costruire la nuova classe dirigente

I lavoratori e le masse popolari organizzate possono vincere ancora, come hanno vinto contro i fascisti e i nazisti nel 1945. Ma questa volta per arrivare fino in fondo facendo dell’Italia un paese socialista!

Ribellandosi al licenziamento e combinando la lotta per la difesa del loro posto di lavoro e del loro salario con la mobilitazione di lavoratori delle aziende private e pubbliche, di studenti e di altri settori delle masse popolari, gli operai della GKN hanno ottenuto l’annullamento dei licenziamenti e la continuazione del pagamento dei salari. In questo modo mostrano a tutti i lavoratori la linea d’azione per far fronte con efficacia a chiusure, delocalizzazioni, smembramento e riduzione delle aziende che producono beni e servizi.

– Non rassegnarsi a cassintegrazione e altri ammortizzatori sociali aspettando e sperando che nel frattempo passi la bufera ma fare di ogni azienda minacciata di delocalizzazione, chiusura, ristrutturazione un centro promotore della lotta contro lo smantellamento dell’apparato produttivo del paese.

– Prendere in mano la situazione con propri organismi, formare fin da subito in ogni azienda comitati che coalizzano gli operai combattivi indipendentemente dall’appartenenza sindacale. La lezione è di organizzarsi fin da subito, senza aspettare di essere sotto attacco.

– Tenere in mano l’iniziativa anche dopo i primi risultati, non affidarsi alle promesse dei padroni e delle loro autorità.

L’arma principale degli operai è la mobilitazione di lavoratori e altre masse popolari contro lo smantellamento dell’apparato produttivo e contro le altre misure inique imposte dalla borghesia imperialista nelle aziende e nelle scuole, contro la criminale gestione della pandemia e la distruzione del servizio sanitario nazionale, contro le grandi opere inutili e dannose, contro la devastazione dell’ambiente e l’incombente catastrofe ecologica, contro la guerra e le “missioni umanitarie” che inducono milioni di uomini e donne ad emigrare.

La lezione più importante della lotta condotta finora dal CdF e dagli operai della GKN di Campi Bisenzio è che un organismo che gode di una certa autorità presso il resto dei lavoratori di un’azienda è in grado di creare nell’intero paese una mobilitazione che la borghesia imperialista non è in grado di gestire e la costringe a fare concessioni. Bisogna imporle concessioni di cui possiamo e sappiamo approfittare per costringerla a farne di maggiori e bisogna che ne approfittiamo. Nel 1944 (svolta di Salerno) la Resistenza dei Partigiani l’aveva ridotta ad invocare la partecipazione del PCI e di altri esponenti del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) al governo, cosa di cui il PCI e gli altri del CLN non seppero approfittare per andare oltre, a causa dei loro limiti. A prevenire il ripetersi della cosa, serve un Partito al livello del suo compito.

Formare ovunque organismi operai e popolari e unirli intorno all’obiettivo di

cacciare il governo della guerra e dell’asservimento alla NATO, del carovita, della chiusura di aziende, dei morti sul lavoro e dell’impunità per gli stragisti alla Benetton e Moretti, dei rigassificatori e degli OGM,

sostituirlo con un governo di emergenza popolare, composto da uomini di fiducia degli organismi operai e popolari e da esse revocabili, disposti e capaci di tradurre in leggi e altre misure le soluzioni indicate da questi organismi.

In questo modo possiamo iniziare ad attuare le misure di emergenza che ci servono: dal ritiro dei soldati e della partecipazione del nostro Paese alle missioni di guerra degli USA e della NATO alla riduzione delle spese militari; dalla nazionalizzazione delle aziende che i padroni vogliono chiudere o delocalizzare a una politica energetica improntata realmente sulla transizione ecologica; dalla calmierazione dei prezzi alla rimessa in sesto della sanità, della scuola e degli altri servizi pubblici. Questo è il piano che serve alle masse popolari! Dobbiamo imporre il governo che lo attua!

Rendere il paese ingovernabile a Draghi e a qualsiasi altro governo delle forze occupanti del nostro paese (UE-BCE, USA-NATO, Vaticano, Confindustria, organizzazioni criminali): moltiplicare le mobilitazioni, le lotte e le proteste, estendere iniziative contro l’invio di armi, promuovere autoriduzioni delle bollette e altre iniziative contro il carovita.

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Manuale di Storia contemporanea

La conoscenza della storia è uno strumento della lotta...

4 novembre in piazza: appello del Calp di Genova

Unire le lotte e le mobilitazioni contro la guerra...

Quando i sionisti attaccano hanno paura della verità

Liliana Segre e la denuncia all'attivista Cecilia Parodi

La lotta per la formazione

La formazione è un pilastro dell’attività del P.Carc. Si...