Rilanciamo la nota fatta da una compagna attiva nella lotta contro il Green Pass per esprimere cosa voglia dire lottare al fianco degli operai della GKN di Firenze e perchè è necessario venire in piazza il 26 marzo, uniti e organizzati, per costruire un futuro che risponda alle esigenze delle masse popolari, disastrate dalla crisi generale in corso e dalle politiche intraprese dal governo Draghi.
Possiamo ambire ad una società diversa, non più basata sullo sfruttamento e la smania di profitto, ma che riporti al centro la necessità di un modello di benessere collettivo e dove i valori umani riacquistino la loro importanza e centralità ?
Dobbiamo, perché l’alternativa è soccombere definitivamente alla follia del capitalismo finanziario responsabile della più feroce deriva economica e sociale dal dopoguerra, e che ci sta accompagnando sull’orlo della terza mondiale. Un modello di società non più sostenibile e accettabile, che non ci appartiene per come sta diventando così incredibilmente disumana.
E se la struttura capitalista è il nemico da sconfiggere, l’unica strada possibile è quella di ripartire dalla mobilitazione dei lavoratori, tutti, perché loro sono i veri protagonisti del tessuto sociale, coloro che proprio perché attivi nella produzione di beni e servizi, sanno cosa e quanto occorre per le reali esigenze di una collettività; coloro che più di altri conoscono il sacrificio, e per questo non devono essere più disposti ad essere sfruttati, sottopagati, precarizzati, ridimensionati del loro ruolo, trascurati, traditi. In questo contesto italiano, la lotta dei lavoratori della GKN, grazie alla loro forza e determinazione, ha contagiato anche chi sentiva di aver perso la speranza . Un tipo di lotta, quasi dimenticata, che li ha visti protagonisti di un’importante mobilitazione iniziata il 9 luglio 2021, fatta di presidi, manifestazioni, dibattiti assemblee, per rilanciare i diritti di tutti i lavoratori, contro delocalizzazioni e precariato. E’ stata abbracciata da tutto il territorio fiorentino e ha dimostrato in tanti modi concreti il proprio sentimento di vicinanza e fratellanza.
Hanno portato davanti ai cancelli di tante aziende in Italia dove sono a rischio migliaia di posti di lavoro, la loro solidarietà ed esperienza, accendendo il motore di un processo di cambiamento e soprattutto di consapevolezza, che uniti e organizzati si può tentare di cambiare quei rapporti di forza a favore di tutti, nessuno escluso.
Da anni assistiamo a continui attacchi alla classe dei lavoratori, da parte di una politica distante da quelle che sono le esigenze dei cittadini, nella quasi più totale indifferenza dei sindacati collaborazionisti, e con il governo Draghi ha assunto caratteri sempre più intimidatori e ricattatori, approfittando dell’emergenza sanitaria per riversare la responsabilità sui lavoratori anche della salute pubblica, compromettendo fortemente l’art. 1 della Costituzione con l’introduzione del super green pass, misura tutt’altro che sanitaria, ma bensì politica e repressiva, alimentando divisioni e discriminazioni sociali.
Un’emergenza che si è trasformata nel pretesto di portare avanti una svolta autoritaria da un governo di Larghe Intese, che si è scelto da solo, che non ha perso giorno per palesarsi in tutta la sua arroganza, agendo totalmente indisturbato, violando leggi e principi costituzionali. Ci hanno fatto credere che una pandemia si combatte in ospedale, mentre è esattamente il contrario. Anni di definanziamenti alla sanita pubblica hanno indebolito il sistema sanitario territoriale, il quale in “vigile attesa” osserva come invece ci si appresta ad aumentare, con indecente unanimità, la spesa militare, a scapito di assunzioni di medici e infermieri, ma anche a svantaggio di investimenti per efficienti politiche sul lavoro, scuola, trasporti pubblici, ambiente, etc.
Se è vero che ognuno di noi può fare la differenza, il 26 marzo a Firenze, alla manifestazione indetta dal collettivo GKN, sarà occasione di convergenza delle tante mobilitazioni in corso nel Paese, per sconfiggere tutte le delocalizzazioni, per rimettere al centro la condizione dei lavoratori e lavoratrici, che siano del settore pubblico o privato, per rivendicare l’assoluta necessità di una sanità pubblica, di una scuola pienamente funzionante, per una mobilità pubblica sostenibile, per l’ambiente, per i diritti civili, contro le disuguaglianze e razzismo, contro tutte le guerre.
La città di Firenze ci sarà, come c’era il 18 settembre scorso, la solidarietà attorno alla fabbrica di Campi non si è spenta. Lo si percepisce durante i volantinaggi, quando si accendono sorrisi, si illuminano gli occhi, si tendono le mani per accogliere con slancio quel messaggio che aspetta da tempo. Succede anche che qualcuno ti critica per un attacchinaggio, ma quando spieghi di cosa si tratta, si mette a disposizione per darti una mano. Tutto ciò ripaga infinitamente il lavoro di una rete di comitati, di associazioni, di sindacati e alcune strutture politiche, non solo locale, ma anche nazionale, che da mesi si ascolta, condivide e traccia una strategia per uscire da questo drammatico contesto.
Una rete di contatti e di esperienza che dopo il 26 non potrà e non dovrà essere dispersa, perché la strada per un cambiamento è appena iniziata, perché abbiamo voglia di stupirci di rivedere le piazze che reclamano una società più giusta, fondata sulla cooperazione e sui bisogni di tutti e non sul profitto di pochi.
Uniti, per questo, per altro, per tutto INSORGIAMO