Il Partito dei CARC aderisce, partecipa e promuove la più ampia partecipazione di lavoratori, giovani, organizzazioni operaie e popolari alla manifestazione nazionale del 26 marzo a Firenze “Insorgiamo! per questo, per altro e per tutto” indetta dal Collettivo di Fabbrica e dagli operai della GKN.
Il 26 marzo è una importante giornata di lotta dei lavoratori e delle masse popolari contro lo smantellamento dell’apparato produttivo del nostro paese, contro le manovre di guerra, contro il carovita, contro la gestione criminale della pandemia e della sanità pubblica, contro il disfacimento dell’istruzione pubblica e degli altri servizi pubblici, contro i licenziamenti e l’aumento della precarietà, contro l’inquinamento e la devastazione dell’ambiente.
Il Collettivo di Fabbrica e gli operai della GKN dicono: “Sta venendo giù tutto. Guerra, carovita, crisi pandemica e climatica, delocalizzazioni, precariato: è una valanga. O ci rimaniamo sotto o ci facciamo valanga”.
Il 26 marzo si inserisce in una campagna più generale di mobilitazioni (come lo sciopero globale del 25 marzo contro la crisi climatica, le mobilitazioni contro la guerra, le iniziative contro l’aumento delle tariffe e del carburante) per diventare la “valanga popolare” che serve a farla finita con guerra, carovita, crisi pandemica e climatica, delocalizzazioni, precariato.
Farla finita con la spirale distruttiva in cui i Tavares e i fondi Melrose, i loro governi e la loro Comunità internazionale ci stanno trascinando è necessario e possibile!
Per riuscirci dobbiamo rendere il paese ingovernabile al governo Draghi e a qualsiasi governo dei vertici della Repubblica Pontificia (UE-BCE, USA-NATO, Vaticano, Confindustria, organizzazioni criminali): moltiplicare lotte, denunce e proteste, estendere iniziative come quelle dei lavoratori dell’aeroporto di Pisa e dei portuali di Genova contro l’invio di armi, promuovere autoriduzioni delle bollette e altre iniziative contro il carovita. Dobbiamo formare ovunque organismi operai e popolari e unirli intorno all’obiettivo di
– cacciare il governo della guerra e dell’asservimento alla NATO, del carovita, della chiusura di aziende, dei morti sul lavoro e dell’impunità per gli stragisti alla Benetton e Moretti, dei rigassificatori e degli OGM,
– sostituirlo con un governo di emergenza popolare, composto da uomini di fiducia degli organismi operai e popolari e da esse revocabili, disposti e capaci di tradurre in leggi e altre misure le soluzioni indicate da questi organismi: come hanno dimostrato di fare i tecnici, i giuristi, gli economisti e gli ingegneri che proprio gli operai della GKN hanno riunito a Campi Bisenzio per elaborare, su loro indicazione, il decreto legge antidelocalizzazioni e il piano per la mobilità sostenibile.
In questo modo possiamo iniziare ad attuare le misure di emergenza che ci servono: dal ritiro dei soldati e della partecipazione del nostro Paese alle missioni di guerra degli USA e della NATO alla riduzione delle spese militari; dalla nazionalizzazione delle aziende che i padroni vogliono chiudere o delocalizzare a una politica energetica improntata realmente sulla transizione ecologica; dalla calmierazione dei prezzi alla rimessa in sesto della sanità, della scuola e degli altri servizi pubblici. Questo è il “piano di ripresa e resilienza” che serve alle masse popolari!
Il Collettivo di Fabbrica e gli operai della GKN, con la loro lotta tenace e articolata di questi mesi, hanno dimostrato che è possibile scompaginare i piani di padroni e governo, che è possibile dar vita ad un vasto movimento di lotta e solidarietà a livello cittadino e nazionale. Che la via per far fronte a delocalizzazioni, chiusure e ristrutturazioni non è rassegnarsi al meno peggio (CIG e ammortizzatori sociali), ma fare di ogni azienda un centro promotore della lotta contro lo smantellamento dell’apparato produttivo del paese. Che ci sono tecnici, giuristi, economisti e parlamentari disposti a collaborare con gli organismi operai e popolari. Hanno dimostrato che non è la borghesia a essere forte, sono i lavoratori e le masse popolari che devono organizzarsi per far valere tutta la loro forza!
In un’assemblea dell’Insorgiamo Tour, un esponente del CdF della GKN ha tirato questa conclusione dalla lotta iniziata il 9 luglio dello scorso anno: “in questi mesi abbiamo trovato l’assenza totale di classe dirigente nei ministeri e negli amministratori delegati, un’incompetenza totale… non che non sappiano fare i loro interessi, ma ogni giorno di più dimostrano di non avere nulla da dire al paese reale che noi rappresentiamo, di avere un misto di arroganza, incompetenza, farraginosità, burocratismo, lentezza… non si sa bene che cazzo combinano questi dalla mattina alla sera, si sa solo quanto sono pagati, tanto, per fare quello che fanno. Dall’altra parte in questi mesi abbiamo trovato una capacità di padroneggiare il proprio lavoro e il proprio territorio, abbiamo trovato non dei movimenti di opposizione nel senso classico, ma delle persone che hanno dovuto e sanno spiegarci come riorganizzerebbero delle città (ad esempio nell’assemblea a Bologna), come riorganizzerebbero l’intera rete digitale e la digitalizzazione (ad esempio nel rapporto con i lavoratori Telecom e Tim), come riorganizzerebbero la compagnia di bandiera (nel rapporto con i lavoratori Alitalia e Air Italy). Abbiamo trovato quella che abbiamo chiamato classe dirigente. Noi vogliamo che sia questa classe dirigente che scrive la piattaforma del 26 marzo e la storia che viene dopo il 26 marzo”.
È questa la classe dirigente che deve prendere in mano il paese con un suo governo d’emergenza!
Per non subire la guerra dei Draghi e della NATO, dei Tavares e dei fondi speculativi, bisogna organizzarsi e combattere a modo nostro fino a vincere!
Partito dei CARC