Aderiamo e invitiamo a partecipare alla manifestazione indetta a Bologna il 19 febbraio dal Si Cobas contro il Green pass, lo stato di emergenza, l’obbligo vaccinale e le altre discriminazioni e repressioni sui luoghi di lavoro, il carovita e per la quarantena e la malattia pagate, per massicci investimenti sulla sanità pubblica e territoriale, per il rilancio dell’istruzione pubblica contro le logiche omicide dell’alternanza scuola lavoro. Alla manifestazione hanno aderito la CUB di Bologna, Emilia Romagna Costituzionale e Uniti contro il Green Pass Reggio Emilia, movimenti questi ultimi due che da mesi ogni settimana si mobilitano contro la gestione criminale della pandemia messa in atto dal governo Draghi e per la difesa e pratica delle libertà democratiche conquistate con la vittoria della Resistenza ed enunciate nella Costituzione. A questi, vanno aggiunti anche diversi gruppi di lavoratori organizzati e/o alla ricerca di organizzazione, di varie sigle sindacali e finanche non sindacalizzati, da diverse parti della regione: la loro presenza è ulteriore motivo per convergere su questa data e alimentare così l’organizzazione e il coordinamento operaio e popolare!
La lotta contro il Green Pass è parte integrante delle mobilitazioni delle masse popolari contro tutti gli effetti della crisi: non è una misura sanitaria, bensì politica e come tale va trattata.
Infatti la criminale gestione della pandemia da parte della classe dominante, i milioni di posti di lavoro persi, lo smantellamento della sanità, la tendenza alla guerra (guerra tra stati, guerra tra poveri, guerra di sterminio non dichiarata nei confronti delle masse popolari), l’attacco ai diritti e al reddito sono tutti aspetti interconnessi e che dipendono, in ultima analisi, dalla gestione della società portata avanti da chi oggi detiene il potere politico ed economico in nome del profitto, e cioè la borghesia imperialista, ben rappresentata al governo dal banchiere Mario Draghi e dai partiti che lo sostengono.
L’entrata in scena dei lavoratori sta già trasformando, da alcuni mesi (basti pensare al ruolo che hanno assunto nel recente passato i portuali), la prospettiva e anche la natura della lotta contro il Green Pass. Questo intervento ha spostato il centro della mobilitazione da “sì vax – no vax” al piano della difesa del lavoro, della lotta alla repressione aziendale, della reale sicurezza sul lavoro e della lotta contro lo smantellamento della sanità.
Uno spostamento che conferma che quando i lavoratori si muovono, il resto delle masse popolari segue.
Per questo è importante, dopo gli scioperi del 14 e del 15 febbraio di FISI, SI Cobas e CUB, il fatto che nella città di Bologna lavoratori e rappresentanze sindacali scendano in piazza e si uniscano in unico fronte di lotta. La costruzione di questo fronte e di simili coordinamenti, a prescindere dalle bandiere sindacali o politiche, è nell’interesse di tutti i lavoratori.
Nei pochi mesi intercorsi fra il 15 ottobre 2021 e il 15 febbraio 2022, gli effetti della crisi si sono aggravati e numerosi focolai di ribellione sono sorti: si sta sviluppando il seme piantato e coltivato dal Consiglio di Fabbrica della GKN di Campi Bisenzio (FI) contro licenziamenti, chiusure e delocalizzazioni; è sorto e sta crescendo il movimento studentesco, in particolare dopo l’omicidio, in nome del profitto, di due ragazzi costretti a lavorare gratis dalla “buona scuola” di Renzi; monta il malcontento contro il carovita e il peggioramento delle condizioni di vita, con mobilitazioni diffuse in ogni territorio (dalla lotta per il diritto alla casa a quella contro la crisi climatica…).
Aderiamo, dunque, alla giornata del 19 rilanciando con forza la parola d’ordine “PER UNA NUOVA LIBERAZIONE NAZIONALE”. Il nostro paese è nuovamente occupato. Le forze occupanti non indossano la camicia nera, ma l’abito degli uomini di affari; non distruggono il paese con i carri armati e con le armi, ma applicando le leggi universali del capitalismo, dello sfruttamento, dell’oppressione di classe, della dittatura dei ricchi sui lavoratori e sulle masse popolari. La stessa forza che ha liberato il paese dai nazifascisti nel 1945 è quella che deve liberare il paese oggi: la forza dei lavoratori e delle masse popolari organizzate. Quella forza, oggi come nella Resistenza al nazifascismo, poggia sull’organizzazione.
Organizzare in ogni azienda, in ogni scuola, in ogni zona, in ogni città e in ogni quartiere organismi operai e popolari che indicano alla popolazione le misure per fare fronte agli effetti della crisi. Misure che servono ad affermare i loro interessi, opposti a quelli dei capitalisti, dei padroni e degli speculatori, italiani e stranieri.
Far valere in ogni contesto il principio che le masse popolari sono unite oggettivamente da interessi comuni e possono far valere la loro forza solo unite e organizzate.
Contrastare in ogni modo i tentativi di dividere e contrapporre le masse popolari (sì vax – no vax, italiani – immigrati, giovani – anziani, ecc.): uniti per cacciare Draghi e liberare il paese dalle forze occupanti.
Il P. CARC sostiene ogni lavoratore che si mette su questa strada.
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Da Abolire il Green Pass! in Resistenza 2/2022
Come continuare la mobilitazione?
Per mesi si sono tenute in tutta Italia manifestazioni contro questa misura. Non sono state però sufficienti per imporne l’abolizione. Si tratta ora di fare un passo avanti e valorizzare il patrimonio di esperienza e organizzazione maturato nei mesi di lotta per:
1. mettere in campo iniziative che ne rendano inapplicabile l’obbligo: occorre organizzarsi per violare sistematicamente questa misura, secondo il principio che è legittimo tutto ciò che è nell’interesse delle masse popolari, anche se è illegale. Una legge ha valore fino a che la si rispetta;
2. allargare la mobilitazione, coordinare le lotte e rompere l’isolamento in cui cercano di confinare il movimento No Green Pass;
3. elaborare, propagandare e attuare con iniziative di autorganizzazione e di lotta, nella misura in cui le nostre forze lo permettono, un piano per fare fronte alla pandemia alternativo e contrapposto alla gestione criminale portata avanti dal governo. Sono tutti passi che in embrione il movimento contro il Green Pass sta già facendo, si tratta di attuarli sistematicamente fino a rendere la legge inapplicabile e il paese ingovernabile per Draghi e i suoi mandanti.