Come sezione di Pisa del partito dei CARC, parteciperemo all’ iniziativa promossa dal Gruppo Lavoratori Worsp contro il sistema degli appalti a ribasso e la repressione aziendale che si terrà a Pisa sabato 5 febbraio in piazza XX settembre dalle ore 15. Siamo presenti in questo percorso di lotta fin dalle origini, come il Primo Maggio del 2020 a Cisanello dove si sono trovati oltre 70 compagni dei vari partiti comunisti, sindacati di base, il Comitato operaio Piaggio e altri lavoratori.
L’iniziativa è positiva perché, oltre a sostenere un delegato sindacale licenziato nel giorno dello sciopero (che però la CGIL non ha reclamizzato nemmeno nel proprio sito), raccoglie le adesioni di sindacati di base, partiti comunisti e liste civiche: coloro che sono la parte fondante del fronte contro le larghe Intese che (ancora) governano Pisa e la Regione Toscana, sono responsabili politici diretti di questo di cose.
Il tema è sempre il solito, il sistema mafioso degli appalti che si è intensificato attraverso gare sempre più a ribasso, esternalizzazioni forzate dei servizi con maggiore ricatto per i lavoratori, speculazioni ambientali ed edilizie di ogni genere. Nel contesto nazionale abbiamo assistito ad un innalzamento importante della repressione contro quei lavoratori e delegati sindacali che non abbassano la testa di fronte a soprusi, intimidazioni e irregolarità di ogni genere.
Il lavoratore della Worsp Simone Casella, delegato FILCAMS e nostro compagno della sezione di Pisa, è stato licenziato in tronco per essere andato ad aiutare un collega che usava l’auto per ripararsi in quanto a Cisanello mancano le postazioni per gli operatori: un problema che persiste, nonostante il sopralluogo della ASL sollecitato dalla CGIL, tanto che un altro collega si è sentito male dopo essere stato per delle ore sotto la pioggia nel freddo del mattino. Questo è il vero volto della Worsp, che fa la vigilanza al Festival di Sanremo ma spreme i lavoratori come limoni!
Le ritorsioni si susseguono da un capo all’altro del paese, per impedire ai lavoratori di organizzarsi e coordinarsi, per combattere chi pretende un lavoro utile e dignitoso e non briciole e lo fa senza piegare schiena e testa, chi non si piega ai soprusi del padrone e al silenzio dei committenti, quasi sempre pubblici.: cattivi esempi da cancellare!
Lo sono il lavoratore AVR che è stato licenziato per la seconda volta in un anno, lo sono i due delegati di USB licenziati alla CSO di Scandicci licenziati per un semplice comunicato. A Milano il compagno Luciano Pasetti, delegato CUB Carrefour a cui va tutta la nostra solidarietà, dopo essere stato reintegrato grazie a una forte mobilitazione popolare sviluppata sul suo territorio, è di nuovo sotto attacco da parte della multinazionale che non butta giù il boccone amaro che la combattività operaia di Luciano gli fa ingoiare con la forza, la mobilitazione e l’organizzazione.
Sono un esempio di mobilitazione vincente e da emulare i lavoratori della Palumbo (appalto ENI di Livorno) che, grazie alla determinata mobilitazione, hanno fatto prorogare l’appalto di 1 anno dopo essere stati minacciati di licenziamento collettivo per crisi aziendale, quando non esiste nessuna crisi ( basta vedere come il fatturato annuale della Palumbo sia in crescita a fine 2021): esiste invece un sistema sporco e speculativo che usa i lavoratori degli appalti come carne da macello per gli interessi padronali delle multinazionali!
È un esempio di organizzazione e lotta quello che ci viene soprattutto dagli operai del Collettivo di Fabbrica della GKN di Campi Bisenzio, che oltre a mantenere aperta la fabbrica dalla chiusura imposta dai padroni del fondo di investimento Melrose, hanno dato il loro sostegno alle lotte degli operai in tutta Italia. Dalla Whirlpool di Napoli ai lavoratori Alitalia di Roma fino alla Caterpillar di Jesi, hanno portato e portano l’appello a “insorgere e convergere” insieme per cambiare i rapporti di forza che ci costringono in questo marasma, mostrano la potenza dell’arma della solidarietà di classe! La classe operaia unita scrive leggi, tiene aperte le aziende e fa la manutenzione, caccia speculatori e affaristi, si lega agli studenti contro l’alternanza scuola lavoro, agli ambientalisti, alle masse popolari tutte: quando i lavoratori si organizzano e fanno valere tutta la propria forza (indipendentemente dalle sigle sindacali) per i padroni non c’è scampo e sono costretti a indietreggiare!
Questi sono i principali contenuti che porteremo negli interventi al presidio di domani, per costruire organizzazioni operaie e popolari in ogni azienda capitalista o pubblica che faccia fronte allo smantellamento (compreso quello dei diritti), che sostengano la costruzione di fronti comuni contro le manovre lacrime e sangue che governo Draghi e amministrazioni locali capitanate dalle Larghe Intese, per avanzare nella costruzione di una nuova governabilità del paese e delle città. È ora di dire basta, è ora di invertire la rotta e mobilitarsi, insorgere e trasformare i rapporti di forza per vincere e avanzare verso una società realmente fondata sul lavoro sicuro e dignitoso per tutti: una società socialista!
Partito dei CARC sez. Pisa