Rilanciamo e sosteniamo l’iniziativa promossa da ARCI Firenze del “tampone responsabile”! 18 circoli della Provincia hanno messo a disposizione 1.000 tamponi antigenici da distribuire ai volontari, lavoratori e a coloro che ne hanno più bisogno (qui il comunicato di ARCI).
Questa iniziativa molto positiva è l’ennesima dimostrazione che le masse popolari sono coloro che meglio sanno rispondere ai propri bisogni, altro che Draghi e il suo “governo dei migliori”! Il “tampone responsabile” è una pratica di avanguardia e di prospettiva, perché mostra nel concreto che da una parte che la gestione dell’emergenza pandemica non può essere lasciata nelle mani della classe dominante e delle sue istituzioni (tracciamenti saltati, speculazioni su tamponi e mascherine, ospedali e strutture sanitarie pubbliche al collasso per mancanza di personale, ecc.) e dall’altra che invece le realtà di base e i circoli di aggregazione delle masse popolari possono e devono avere un ruolo di spinta e di mobilitazione dal basso!
I circoli e le case del popolo sono un patrimonio e un lascito del vecchio movimento operaio e comunista nel nostro paese, sono una rete fondamentale nella vita delle masse popolari, luoghi di aggregazione, scambio politico, attività sociale e mobilitazione per far fronte ai problemi comuni, ed è proprio per questo che la classe dominante sta facendo di tutto per chiuderli definitivamente, strozzati dai debiti e rimasti chiusi a oltranza nei periodi di riacutizzarsi del virus (mentre i centri commerciali e le aziende sono sempre stati aperti…).
In questi ormai due anni di pandemia da Covid i circoli hanno svolto un ruolo molto importante nel far fronte agli effetti dell’emergenza sulle masse popolari: non solo tamponi sospesi, ma anche raccolta di generi alimentari e di prima necessità, punto di informazione e base logistica per molte Brigate di Solidarietà che nel corso dei mesi si sono strutturate per mettere mano ai problemi più gravi e immediati ma che, in molti casi, hanno anche compreso che “l’emergenza non finirà” se non si cambiano i rapporti di forza nel paese. La nuova ondata di contagi con tutto quello che comporta dimostra che è necessario rilanciare l’attività dei circoli e delle Brigate di Solidarietà, a partire dalle Brigate Mediche che in molti casi si sono sostituite alle ASL nello svolgere lavoro di prevenzione, tracciamento e tutela della salute pubblica.
Riprendiamo quindi con maggiore slancio e determinazione la costruzione di Brigate Mediche in ogni città, sull’esempio delle tante che sono nate negli scorsi mesi e in particolare della Brigata Soccorso Rosso di Milano. Solo l’autorganizzazione dal basso può far fronte non solo all’emergenza sanitaria, ma anche alla gestione della società intera più e meglio di Draghi e dei capitalisti.
Bando al profitto e alle speculazioni continue sulla pelle delle masse popolari!
Che altri circoli aderiscano a questa iniziativa, che le Brigate riprendano la loro attività!