Il Green Pass non è una misura sanitaria, ma politica. È uno strumento per
– ricattare i lavoratori e rafforzare il controllo e l’arbitrio dei padroni;
– tentare di nascondere la gestione criminale della pandemia da parte di autorità e istituzioni nazionali e internazionali, da parte di Speranza, Draghi e Confindustria;
– tentare di mettere una parte della popolazione contro un’altra parte e far passare sotto silenzio le misure del governo Draghi (riforma delle pensioni, salvataggio delle banche, aumento delle bollette e del carburante, carovita, sfratti, svendita e distruzione del tessuto produttivo…).
Per far fronte all’emergenza sanitaria
No al Green Pass.
Sì alla distribuzione gratuita e alla promozione dell’uso dei dispositivi di protezione individuale.
Sì alla somministrazione sotto reale controllo medico dei vaccini, alla pubblicazione dei contratti con le case farmaceutiche produttrici, all’abolizione dei brevetti per estendere la loro produzione e uso, al riconoscimento e all’uso dei vaccini cubani, cinesi e russi.
Sì ai tamponi periodici gratuiti (a carico delle aziende quando riguardano i lavoratori e a carico dell’ASL per il resto della popolazione) e al loro sequenziamento: solo così è possibile individuare e intervenire tempestivamente contro nuove varianti e prevenire focolai.
Sì alla messa a punto di medicinali per curare i malati di Covid. Anche se attenuano gli effetti, è evidente che i vaccini non immunizzano: i vaccini da soli non bastano per sconfiggere la pandemia.
Sì alla sicurezza e all’igiene sui posti di lavoro: c’è una strage di morti e feriti sul lavoro, che non è causata dal Covid, ma dallo sfruttamento dei lavoratori.
Sì alle misure di tutela della salute pubblica, a partire dal rafforzamento del trasporto pubblico.
Sì al potenziamento della medicina territoriale e della sanità pubblica: assunzione di tutto il personale necessario nelle strutture sanitarie (sia ospedaliere che territoriali: sono cronicamente sotto organico!), riapertura degli ospedali e delle strutture sanitarie territoriali (consultori, SPDC, SERT, guardia medica, 118, ecc.) secondo il fabbisogno per numero di abitanti. Oggi gli unici centri di riferimento sono gli ospedali. Risultato? Intasamento dei Pronto Soccorso, carenza di posti letto, promiscuità dei pazienti che è causa di contagi.
Vaccinati e non vaccinati, tutti uniti per cacciare il governo Draghi e sostituirlo con un governo di emergenza popolare!
Per fare fronte all’emergenza economica e sociale
Serve difendere il tessuto produttivo dalla delocalizzazione e dalla speculazione; serve difendere tutti i posti di lavoro esistenti e crearne di nuovi utili e dignitosi.
Serve mandare i lavoratori in pensione a 62 anni o con 32 anni di contributi e con un assegno uguale allo stipendio.
Serve bloccare i prezzi delle bollette e del carburante, bloccare gli sfratti e garantire a ogni famiglia un’abitazione dignitosa.
Serve rompere la sudditanza alla NATO e alla UE, bisogna rompere il ricatto del debito pubblico e conquistare la piena sovranità nazionale (basta con i “ce lo chiede l’Europa”).
Serve rompere la sottomissione al Vaticano, chiudere con le regalie e i finanziamenti palesi e occulti.
Per cacciare il governo Draghi e sostituirlo con un governo di emergenza popolare bisogna prima di tutto che i lavoratori siano organizzati. Creare in ogni azienda, in ogni scuola, in ogni quartiere organismi operai e popolari! 10, 100, 1000 Collettivi di Fabbrica come alla GKN di Firenze!
Usare le mobilitazioni in corso e quelle che verranno per moltiplicare, rafforzare e coordinare gli organismi operai e popolari.
Incanalare le mille forme di resistenza nella lotta per costituire un governo d’emergenza popolare.