Nelle piazze NO Green Pass – corrispondenza da Milano

Da luglio la Sezione di Milano – Nord Est sta intervenendo nelle mobilitazioni cittadine contro il Green Pass. Abbiamo agito fin dall’inizio con la consapevolezza che le mobilitazioni fossero uno strumento per promuovere organizzazione, coordinamento e alimentare il protagonismo dei lavoratori. L’evolversi della situazione a livello nazionale, e in particolare due avvenimenti, hanno fatto compiere alla mobilitazione un salto di qualità e hanno favorito il nostro intervento come comunisti.

Il primo evento è stato l’assalto fascista alla sede nazionale della CGIL. Il governo, servendosi della stampa di regime e con la complicità degli stessi vertici CGIL, sta criminalizzando il movimento No Green Pass facendo passare per fascista chiunque lotti contro questa misura.

Insieme ad altri compagni della piazza No Green Pass abbiamo quindi deciso di promuovere l’assemblea cittadina “Antifascisti contro il Green Pass e il governo Draghi” per:

rafforzare la presenza di tanti compagni e coordinarla, definendo un orientamento e azioni unitarie, sia in piazza che nelle aziende, scuole e quartieri (andando oltre l’appuntamento della manifestazione del sabato);

rompere con la narrazione delle “piazze gremite di fascisti”, invitando a non assecondare l’antifascismo padronale di Draghi, PD, ecc., ma a praticare l’antifascismo popolare nelle piazze e alimentare il fronte di lotta contro il governo.

L’assemblea ha avuto un ottimo riscontro, è stata un momento di confronto importante per affermare che il ruolo dei compagni in queste mobilitazioni è quello di portare la piazza a non scadere nella guerra fra poveri; a individuare il nemico comune in Draghi e nei governi borghesi; a praticare l’unità fra vaccinati e non senza assecondare teorie negazioniste, ad allargare l’orizzonte delle proteste anche ai temi della sicurezza sul lavoro, della ricostruzione del Servizio Sanitario Nazionale, contro il carovita e contro lo smantellamento dell’apparato produttivo.
L’appello a praticare l’antifascismo nelle piazze ha convinto i più incerti portando nelle ultime settimane alla mobilitazione di tante realtà di movimento, oltre che di singoli compagni.

Il secondo evento, quello decisivo, è stata la sollevazione dei portuali di Trieste del 15 ottobre che ha dato vigore e slancio alle mobilitazioni in tutta Italia.
Quel giorno a Milano c’è stato un partecipato presidio dei lavoratori di due storiche aziende municipalizzate: i tranvieri dell’ATM e i netturbini dell’AMSA. La settimana successiva sono stati organizzati altri presidi con assemblee a cui anche la Sezione e alcuni compagni dell’Assemblea antifascista hanno preso parte, raccogliendo la necessità dei lavoratori di confrontarsi e soprattutto di organizzarsi, di superare lo spontaneismo della piazza e di trovare un canale di comunicazione anche con i colleghi vaccinati.
L’Assemblea antifascista si è quindi in breve tempo trasformata nell’Assemblea dei lavoratori che, esortati dalla gente in piazza, hanno poi preso la testa del corteo del 23 ottobre.

Il percorso è solo all’inizio, ma ha già permesso di mettere in pista delle azioni unitarie dei lavoratori, che superano le manifestazioni del sabato e mirano ad attivare anche chi oggi è indeciso: le insegnanti hanno organizzato un presidio sotto Palazzo Marino; gli impiegati della Pubblica Amministrazione hanno iniziato a fare rete fra loro ed è in programma un volantinaggio alla Regione per intercettare la rabbia degli impiegati che dal 2 novembre dovranno tornare a lavorare in presenza, senza che siano state adottate le idonee misure di prevenzione. È in via di definizione un presidio contro il carovita, per parlare ai lavoratori e agli utenti della A2A, l’azienda che fornisce luce e gas a Milano.
Emerge con chiarezza la spinta a superare la sola contrarietà al Green Pass e a usare le proteste per sedimentare organizzazione fra i lavoratori. Grazie alla mobilitazione, infatti, i lavoratori di diverse aziende stanno iniziando a conoscersi e confrontarsi su cosa fare e come farlo, a solidarizzare e a costruire un percorso che, partendo dalla contrarietà al Green Pass, metta al centro la lotta per il diritto al lavoro e a una vita dignitosa.

Una compagna della Sezione

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