La manifestazione per lo sciopero generale dei sindacati di base dell’11 ottobre è stata caratterizzata da un importante sforzo unitario.
Al di là delle differenze di linea, di approccio e di impostazione tra gli organizzatori, è stata infatti evidente la tendenza a fare dello sciopero un’azione politica unitaria per manifestare l’opposizione sociale crescente nel paese al governo Draghi e a Confindustria.
Sono stati circa 2500 i partecipanti a fronte, però, di un’adesione allo sciopero superiore al numero di iscritti delle organizzazioni promotrici, indice questo del fatto che evidentemente a Napoli, come nel resto d’Italia, ad aderire sono stati anche i lavoratori delle aree di opposizione interna alla CGIL o non iscritti ai sindacati.
In piazza erano presenti tutti i principali settori della classe operaia e del proletariato cittadino: dai metalmeccanici della Leonardo (ex Alenia) ai lavoratori del settore aeroportuale e del relativo indotto, dagli operai della logistica fino ai lavoratori delle società partecipate, dai lavoratori della manutenzione stradale agli insegnanti e ai disoccupati.
I settori organizzati dal S.I. COBAS, soprattutto, sono stati particolarmente combattivi. Già alla mattina presto hanno organizzato presidi alla Ge.Ma. di Arzano e alla Turi Transport del Porto di Napoli, nonché un blocco autostradale all’altezza di uno dei varchi del porto, fermando il traffico di merci per oltre due ore. Al termine di questi presidi e azioni si sono poi mossi in corteo per congiungersi alla manifestazione.
Presenti, infine, le principali forze politiche della città: il laboratorio politico ISKRA, sotto le insegne del S.I. COBAS, la Mensa Occupata, Potere al Popolo, il PC Rizzo e ovviamente il P.CARC.
Ad aprire il corteo uno striscione unitario “Contro il Governo Draghi e Confindustria SCIOPERO GENERALE” e di fianco un altro che denunciava il carovita e rivendicava l’opposizione al Green Pass e lo stop ai licenziamenti.
Pur non essendo l’opposizione al Green Pass nella piattaforma di indizione dello sciopero, tutte le organizzazioni sindacali, pressate dai propri iscritti, hanno dovuto dichiarare la propria contrarietà alla misura ed assumerla di fatto come parola d’ordine della piattaforma.
Il corteo si è snodato lungo le vie del centro facendo tappa sotto gli uffici della Regione Campania per poi concludersi davanti alla sede di Confindustria, dove sono stati tenuti gli interventi conclusivi e lanciato qualche uovo come azione dimostrativa.
Pochi giorni dopo, il 15 ottobre, un gruppo di ex disoccupati organizzati, attualmente impiegati nella manutenzione stradale e iscritti al S.I. COBAS, hanno organizzato una manifestazione insieme agli insegnanti della Confederazione COBAS e agli “studenti contro il Green Pass”.
Da qui è nato un coordinamento che si sta sviluppando e ha organizzato il 21 ottobre un’iniziativa per dare continuità allo sciopero generale e il 25 un’altra manifestazione contro l’imposizione del Green Pass sui luoghi di lavoro.