Collettivo di Fabbrica GKN
Parteciperemo allo sciopero generale del sindacalismo di base dell’11 ottobre. Questa del resto per noi non è una novità. I lavoratori Gkn hanno sempre aderito a scioperi, anche quando non convocati dalle proprie organizzazioni sindacali di appartenenza. Attraverseremo quella piazza mantenendo le nostre critiche verso le modalità con cui si è giunti a questo sciopero, ma convinti altrettanto che sia un generoso tentativo di risvegliare la mobilitazione nel paese. L’11 ottobre ha senso non come una tappa in sé, ma come parte di un percorso verso uno sciopero generale e generalizzato nel paese. […] C’è un unico filo che ci collega alle piazze per la giustizia climatica, alle mobilitazioni studentesche, alle altre vertenze come Alitalia, Texprint, Gianetti, Whirlpool, ecc, ma anche alla lotta contro il lavoro precario, per un salario minimo e per l’abbassamento dell’età pensionabile. Se segui questo filo e lo tiri, ci porta tutti nella stessa piazza. E il mezzo per raggiungere questa piazza si chiama sciopero generale. Ma non ci sarà alcuno sciopero generale di massa se non saranno le lavoratrici e i lavoratori del paese a chiederlo, a viverlo, a prepararlo.
Aderire allo sciopero dell’11 ottobre è nell’interesse dei lavoratori, di tutti i lavoratori! (11 ottobre 2021: sciopero generale!) Riguarda ed è nell’interesse anche dei lavoratori che sono iscritti ai sindacati confederali, le RSA che fanno capo a questi sindacati e tutti gli RSU.
Questa è la via che i lavoratori hanno per costruire realmente uno sciopero generale unitario e di massa, come giustamente afferma il Collettivo di fabbrica della GKN!
È la via per costruire l’unità dei lavoratori nella pratica e trascinarsi dietro i sindacati.
È la via, infine, per gli iscritti ai sindacati confederali – gli iscritti alla CGIL in primis – per dare battaglia dal basso e incalzare il sindacato ad assumere nuovamente un ruolo realmente positivo per i lavoratori.
In queste ore vari organismi operai e popolari stanno pubblicamente aderendo allo sciopero generale dell’11 ottobre: a partire dal Collettivo di Fabbrica della GKN, passando per gli operai Piaggio, per i lavoratori della WORPS, fino agli insegnanti e lavoratori di Priorità alla Scuola. Tutti organismi di operai e lavoratori che hanno al loro interno parti consistenti legate alla CGIL. Questi sono gli esempi da seguire perché con la loro azione sono d’incalzo e da pungolo verso i sindacati non facendosi legare le mani dalle loro regole e costruendo in prima persona l’unità dei lavoratori!
Bando alle regole imposte dai padroni e dai sindacati di regime sulla rappresentanza sindacale e sulle relazioni sindacali (concertazione, limitazione dei diritti e della libertà di organizzazione e di sciopero), bando alla concorrenza tra organizzazioni sindacali nelle aziende e fuori.
La parola d’ordine dei lavoratori è unità di classe contro padroni e borghesia.
Come fare?
- Promuovere ed estendere la partecipazione allo sciopero dell’11 nel posto di lavoro significa parlare con i colleghi; significa anche incontrarli fuori dal posto di lavoro. La promozione dell’adesione allo sciopero dell’11 non può essere bloccata dalle dinamiche da orticello e le possibili ritorsioni sui delegati!
- Uscire pubblicamente come gruppo di lavoratori per tutelarsi dalle ritorsioni sui singoli e legarsi agli altri organismi di operai e lavoratori, creando le condizioni per costruire l’unità dal basso e spingere i sindacati confederali e di base a iniziative unitarie. Per un vero sciopero generale e di massa!
- Usare lo sciopero dell’11 per riunirsi e unirsi al di là delle sigle sindacali.
Lo sciopero generale dell’11 ottobre deve essere una tappa per avanzare nella marcia unita di operai e lavoratori nella difesa del lavoro e contro tutte le misure antipopolari del governo; deve essere una tappa della lotta per la cacciata del governo Draghi. La mobilitazione va allargata: 10, 100, 1000 iniziative di protesta, blocchi, presidi e manifestazioni. Ma soprattutto 1000 iniziative per rafforzare l’organizzazione e la mobilitazione unitaria dei lavoratori delle aziende capitaliste e delle aziende pubbliche.
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Adesione del Comitato Operai Piaggio
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Comunicato Gruppo Lavoratori Worsp – Adesione allo sciopero generale dell’11 ottobre
Da quando ESTAR ha dato l’ordine di regolamentare i contratti di noi OTS, perché da capitolato d’appalto dobbiamo essere inquadrati come GPG NON ARMATE e non come SERVIZI FIDUCIARI, da parte dell’azienda non abbiamo ricevuto nessun tipo di risposta per quanto riguarda il passaggio del nostro inquadramento contrattuale, e di conseguenza del nostro futuro lavorativo. I nostri stipendi sono sotto la soglia di povertà, ribadiamo il fatto che il contratto iniziale doveva essere di GPG NON ARMATE e quindi abbiamo diritto a un salario maggiore (+250€) con cautele contrattuali sancite da C.C.N.L (14esima, Buoni Pasto da contratto interno, eccetera), pretendiamo il rimborso delle spettanze arretrate.
CHIEDIAMO CHE I NOSTRI CONTRATTI SIANO IMMEDIATAMENTE MODIFICATI, COME PREVISTO DAL CAPITOLATO D’APPALTO, E CHE LE NOSTRE CONDIZIONI DI LAVORO SIANO TUTELATE DA PARTE DEL NOSTRO ISTITUTO.
Chiamiamo i colleghi a prendere posizione su tutto ciò come è stato fatto per la questione del green pass dentro l’ospedale, dove l’Azienda Sanitaria vuole farci chiedere a noi portieri il documento sanitario quando non abbiamo nessun tipo di competenze sanitarie in merito, e soprattutto non possiamo valutare, per decidere chi deve entrare oppure no all’ospedale, le condizioni cliniche di soggetti fragili. Abbiamo prontamente risposto alla Worsp, che si “adeguava” agli ordini del committente, trovando un riscontro positivo e ragionevole anche a fronte delle posizioni legali e del CCNL che abbiamo riportato in comunicazione. Riteniamo inoltre che il green pass sia uno strumento che ha ben poco di “sanitario” ma che favorisce le divisioni e la guerra fra poveri, come è successo immediatamente per l’accesso alla mensa nelle aziende: uno strumento che guarda caso in questi giorni non è servito per andare nelle scuole a votare, mentre è indispensabile per accompagnarci i bimbi!
Quello che serve realmente, a nostro avviso, è la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro in un paese dove muoiono quattro lavoratori al giorno e l’80% delle aziende controllate è risultata fuori norma, dove sono bloccate le assunzioni di medici e infermieri per “deficit di bilancio” dopo averli fatto lavorare fino a 12 ore al giorno – noi eravamo lì con loro – nel pieno della pandemia e dover lottare per avere i DPI. Servono salari dignitosi per permettere alle famiglie di tirare avanti soprattutto con i nuovi, mostruosi rincari di beni primari come gas e luce.
Per tutte queste motivazioni che abbiamo elencato, per il nostro futuro lavorativo a fianco dei lavoratori di tutta la nazione che lottano contro repressione aziendale e distruzione di diritti e tutele salariali/ contrattuali, l’11 ottobre parteciperemo allo sciopero indetto dal sindacalismo di base e invitiamo i nostri colleghi a partecipare insieme a noi per dare una risposta concreta e solidale, per allargare il fronte di lotta dei lavoratori e riconquistare tutti un lavoro dignitoso.
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