Come Federazione Toscana del Partito dei CARC aderiamo allo sciopero dell’11 ottobre indetto dai sindacati di base. Parteciperemo e invitiamo pertanto tutti a partecipare al corteo che si svolgerà a Firenze lunedì mattina dalle 10:00, con concentramento in Piazza Puccini. Una nostra delegazione sarà con i lavoratori della Sanità che invece si ritroveranno a Careggi dalle 8:30, per congiungersi successivamente con il resto del corteo.
Come P.CARC abbiamo fin da subito aderito allo sciopero e abbiamo partecipato attivamente alla sua costruzione, poiché riteniamo giusti i motivi per cui è stato indetto e anche quelli che si sono aggiunti nel corso delle settimane: dal NO allo sblocco dei licenziamenti agli aumenti salariali, dalla sicurezza sui posti di lavoro all’abolizione del Jobs Act, dal NO alle privatizzazioni previste nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) al ripristino del blocco degli sfratti, a cui si è aggiunta la protesta contro l’obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro e di studio.
La questione politica di fondo che accomuna tutte queste rivendicazioni è quella del governo del paese: quale governo infatti può dare attuazione e forma di legge a queste misure?
In questo senso allora lo sciopero, man mano che ha preso forma, si è sempre più configurato come uno sciopero contro Draghi e i suoi accoliti, per cacciare il governo delle banche e delle multinazionali, di Confindustria e della NATO!
L’11 ottobre sarà quindi un’occasione di mobilitazione per tutti i settori delle masse popolari: non solo degli iscritti ai sindacati di base, ma di tutti i lavoratori a prescindere dal sindacato di appartenenza, gli studenti, i precari, i disoccupati e gli immigrati. Come vediamo bene dalle mobilitazioni degli operai GKN, della Texprint, della Sanac, del Monte dei Paschi, degli studenti, per il clima, contro il green pass, ecc. il movimento delle masse popolari contro le misure del governo Draghi è vasto e variegato. Facciamo in modo che l’appuntamento dell’11 diventi un primo punto di convergenza delle varie mobilitazioni, non solo e non principalmente per “unire le lotte”, ma per unire e coordinare i gruppi e i promotori delle mobilitazioni con l’obiettivo di avanzare nell’organizzazione e coordinamento delle forze per cacciare questo governo.
Il cuore è la classe operaia. Per il successo dello sciopero generale, ma soprattutto per le prospettive e gli sviluppi che esso apre, l’aspetto decisivo è il protagonismo della classe operaia, la sua partecipazione attiva e organizzata prima, durante e dopo l’11 ottobre.
Sono gli operai della GKN, della Whirlpool, della ex-ILVA, della Gianetti Ruote, della FedEx-TNT, della Texprint, di Stellantis, i riders, ecc. che possono mettersi alla testa del movimento delle masse popolari per dare seguito alla parola d’ordine “Insorgiamo!” lanciata dagli operai GKN.
Perché mandare a casa Draghi è un primo e necessario passo, ma solo se le masse popolari si organizzano capillarmente in ogni posto di lavoro, scuola, università e quartiere, sarà possibile avanzare nella costruzione dal basso di una nuova società, partendo dalla creazione di un governo di emergenza popolare che metta mano agli effetti più gravi della crisi.
Dobbiamo quindi sempre più passare dal rivendicare soluzioni all’indicare le soluzioni e iniziare a praticarle, chiamare il resto delle masse popolari a praticarle, promuovere l’organizzazione di tutte le masse popolari. Un esempio molto positivo in questo senso è quello degli operai GKN che si stanno adoperando non solo per rivendicare la soluzione alla loro situazione, ma anche per trovare delle soluzioni positive e di prospettiva (scrittura di leggi insieme ai giuristi, progetti di riconversione insieme ai tecnici, manutenzione dei macchinari, ecc.) per loro e per il resto dei lavoratori del paese.
Infatti, lo sviluppo di un ampio movimento operaio e popolare dipende soprattutto dalla creazione degli organismi di base che ne sono promotori, che diventano protagonisti della costruzione del nuovo sistema di potere delle masse popolari organizzate che è il socialismo. Questo è l’obiettivo a lungo termine che ci preme raggiungere, il compito specifico di noi comunisti e di quanti vogliono dare forza e prospettiva alla lotta del proletariato. La rinascita del movimento comunista e la prospettiva di cambiamento della società in senso rivoluzionario dipendono dall’organizzazione della classe operaia e delle masse popolari.
Ricordiamo anche che tutti i lavoratori possono scioperare (godono di copertura sindacale) al di là del sindacato di appartenenza e al di là del fatto che siano iscritti o meno a un sindacato.
Rilanciamo quindi lo sciopero dell’11 ottobre, per un nuovo Autunno Caldo di lotte e di conquiste!
P.CARC, Federazione Toscana