L’11 settembre è scomparso il compagno Abimael Guzman, il Presidente Gonzalo, fondatore del Partito Comunista del Perù (PCP) – Sendero Luminoso.
Muore dopo un trentennio di isolamento carcerario, ucciso dalla politica di annientamento condotta contro di lui dalle autorità fantoccio peruviane.
Gonzalo è stato il massimo dirigente della guerra popolare rivoluzionaria condotta dal PCP, che verso la fine degli anni ‘80, arrivò molto vicino a prendere il potere e a emancipare i popoli del Perù dal giogo degli imperialisti USA e dei loro fantocci.
Tanto fu il terrore degli imperialisti di perdere tutto che si scagliarono contro il PCP con una repressione brutale e con una campagna di criminalizzazione particolarmente accanita.
Ai comunisti peruviani il compito di elaborare il bilancio della loro sconfitta e il compito di rilanciare la lotta nel proprio paese, forti degli insegnamenti del Presidente Gonzalo.
A noi comunisti italiani il compito di ricordare che i grandi traguardi raggiunti dai rivoluzionari peruviani sono stati un’anticipazione del futuro, il preambolo della nuova seconda ondata di rivoluzioni proletarie a cui la nuova crisi generale del capitalismo ha dato inizio già sul finire del secolo scorso, mentre si completava il declino del vecchio movimento comunista ad opera dei revisionisti moderni e della sinistra borghese.
A noi comunisti italiani, ancora, il compito di valorizzare il fondamentale contributo dato dal Presidente Gonzalo alla diffusione del maoismo come terza e superiore tappa della concezione comunista del mondo, dopo il marxismo e il leninismo.
Il maoismo completa la teoria che guida la nuova ondata rivoluzionaria con cui ci libereremo del capitalismo e dell’imperialismo.
L’opera del Presidente Gonzalo è immortale, è una pagina del futuro che ancora deve essere scritto.