Contro il Green Pass: la classe operaia respinge la guerra fra poveri

Le mobilitazioni contro l’obbligo del Green Pass per entrare nelle mense aziendali iniziate la scorsa estate (in vari casi le aziende hanno dovuto fare marcia indietro e allestire spazi idonei per i lavoratori senza “lasciapassare”), con il decreto che rende obbligatoria la certificazione per lavorare, si estendono sempre di più.
Le motivazioni sono chiaramente ed efficacemente espresse nel comunicato del Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste.

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28 Settembre 2021

Deliberazioni dell’assemblea dei lavoratori dei porti di Trieste e Monfalcone. Riuniti in assemblea sulla questione dell’introduzione del Green Pass per poter lavorare
– considerato che per quasi 2 anni hanno assicurato la piena operatività delle operazioni portuali in assenza di qualsiasi riguardo per la loro salute e sicurezza rispetto al COVID-19,
– considerato che il Green Pass non è una misura sanitaria, ma una misura di discriminazione e di ricatto che impone a una parte notevole di lavoratori di pagare per poter lavorare,
i lavoratori portuali, vaccinati e non vaccinati, giudicando quanto sopra inaccettabile hanno deliberato:
1) di dare mandato al Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste (CLPT) e alle altre organizzazioni sindacali di richiedere, nell’incontro con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale che si terrà domani, 29/9/2021, che vengano assicurati tamponi salivari gratuiti da far fare a TUTTI (lavoratori portuali, camionisti, marittimi…) coloro che entrano in Porto, vaccinati e non;
2) di rallentare da subito le operazioni lavorative per segnalare concretamente il proprio malcontento;
3) di partecipare in massa e assieme alla manifestazione contro il Green Pass di venerdì 1/10/2021, che partirà alle ore 17.30 da Largo Riborgo. Per facilitare la partecipazione CLPT indirà una assemblea retribuita di tutti i lavoratori del Porto per venerdì 1/10/2021 con orario 17.00-20.00.
4) di aderire allo sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati di base l’11 ottobre 2021 con la specifica motivazione del ritiro del decreto Green Pass;
5) nel caso il 15/10/2021 entrasse effettivamente in vigore l’obbligo del Green Pass per lavorare, i lavoratori bloccheranno le operazioni lavorative.
I lavoratori portuali hanno inoltre espresso la loro più piena solidarietà e sostegno ai lavoratori di altri settori presenti all’assemblea.
CLPT ringrazia tutti i lavoratori presenti e chiede a tutti i portuali la massima unità per respingere una misura gravissima, che vorrebbe dividere i lavoratori discriminando pesantemente una loro parte e che se passasse aprirebbe la strada a altre e peggiori misure.

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Mentre si levano proteste dai lavoratori di ogni settore pubblico e privato, ai cortei settimanali che si svolgono in molte città italiane contro il Green Pass la parola d’ordine del diritto al lavoro ha preso il sopravvento rispetto alle generiche rivendicazioni di “libertà” e fanno la loro comparsa striscioni che inneggiano a insorgere contro Draghi e che promuovono lo sciopero generale dell’11 ottobre.
Il 27 settembre è iniziata la protesta dei camionisti: 30 Km/h in autostrada. Anche se è difficile capire l’adesione alla mobilitazione a causa del blackout dei media, varie corrispondenze parlano di rallentamenti significativi attorno alle principali città.

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