Nella giornata di ieri, 1° ottobre, è apparsa su alcuni siti cittadini l’intervista ad Alessandra Clemente, in cui, la candidata sindaco, testualmente dice: «da sindaca sicuramente darò un grande bacio a De Luca e inizieremo a collaborare in un modo propositivo e costruttivo».
Continua: «da sindaca sarò sicuramente il più grande elemento di garanzia che il fare sarà molto più delle parole e non ci saranno conflitti, richiamerò sempre tutti a dover lavorare per un unico progetto. Quindi, tutti, ministri, governatori e presidenti del Consiglio dovranno fare credibilmente delle cose per la città per superare le troppe opportunità in meno che i cittadini campani hanno su temi come lavoro, salute, trasporto pubblico. Non solo sarò una garante dell’assenza di conflitti, ma soprattutto una donna che si impegnerà per essere concreta e portare alle napoletane e ai napoletani quanti più risultati possibili per migliorare la qualità della vita».
Dichiarazioni che sbugiardano quanto Clemente aveva fatto in questa campagna elettorale, seppur principalmente su spinta delle masse popolari che per moto proprio, scendendo in piazza al fianco di operai, lavoratori e sostenendo l’azione di comitati e organizzazioni popolari della città. Queste ultime dichiarazioni contraddicono anche le parole stesse della candidata sindaco durante tutta la campagna elettorale: “mai con De Luca”, “mai con il PD”, “costruiamo i fronte No Draghi” e simili.
Nel nostro Comunicato del 30 settembre abbiamo dato le indicazioni di voto della Federazione Campania del Partito dei CARC, tra queste quella ad Alessandra Clemente come sindaco di Napoli, sulla base degli elementi raccolti in questa campagna elettorale e dell’inquadramento politico espresso nel comunicato stesso. Confermando il ragionamento politico espresso in quel documento, rilanciamo la necessità da parte della candidata di fare chiarezza sulla dichiarazione rilasciata e chiamiamo i candidati, gli organismi popolari e i collettivi della città che la sostengono a fare lo stesso.
Gli amministratori locali che servono alle masse popolari non sono né gli schiavi di prassi, norme e consuetudini della democrazia borghese, né i complici dell’ultimo minuto di De Luca e delle Larghe Intese, cui promettono baci e finali da “tarallucci e vino”. Servono uomini e donne che mettono al centro della propria azione gli interessi delle masse popolari, interessi che sono decisi a portare fino in fondo perché giusti e legittimi, anche se illegali.
L’ex assessora della giunta De Magistris deve quindi spiegare e giustificare alle masse popolari di tutta la città queste sue dichiarazioni. Deve scegliere da che parte stare. Se per dare queste giuste spiegazioni deve violare il silenzio elettorale lo faccia, una piccola sanzione amministrativa non sarà un danno al bilancio della sua campagna elettorale! Non fare questo vuol dire dare subito prova del tipo di sindaco o consigliere che sarà: subalterna alle prassi, norme, regole e istituzioni di chi opprime ogni giorno gli operai, i lavoratori e le masse popolari della nostra città e del nostro paese. Un sindaco, consigliere e amministratore che non serve.
Allora Alessandra Clemente, da che parte stai?