Solidarietà al compagno della Texprint in stato di arresto e agli operai e sindacalisti fermati.
Stamani mattina all’alba gli operai della Texprint e i sindacalisti del SI Cobas Prato e Firenze in presidio davanti al comune di Prato sono stati sgomberati. Alcuni di loro sono stati portati in questura e tenuti in condizione di fermo per alcune ore, uno di loro, un operaio della Texprint, è in stato di arresto per “resistenza a pubblico ufficiale”.
Il presidio degli operai era stato spostato sotto il comune di Prato tre giorni fa, dopo 228 giorni di sciopero e di presidio permanente davanti ai cancelli della Texprint e in conseguenza di mesi fatti di attacchi ripetuti da parte dei padroni e dell’amministrazione locale tramite sgomberi, pestaggi e tentati omicidi.
Quello che è successo questa mattina è un passo ulteriore nella guerra non dichiarata che padroni e istituzioni conducono contro tutti gli operai. Bene ha detto Luca Toscano oggi: tutte queste operazioni hanno un mandante politico e si chiama Matteo Biffoni. Lo stesso che un paio di mesi fa sfilava davanti ai cancelli della GKN fingendo di scandalizzarsi per manovre e operazioni da parte dei padroni che proprio il PD, e quindi lui sul locale, ha non solo permesso ma per cui ha creato le condizioni negli ultimi decenni. A Prato c’è un problema di ordine pubblico e questo è dato dalle condizioni di vita e di lavoro di tutta la città, dal distretto tessile, al terzo settore, passando per commercianti e lavoratori del pubblico.
Come hanno giustamente ribadito ieri gli operai della GKN, la lotta degli operai Texprint è la lotta degli operai GKN, di quelli Piaggio, come di tutti gli operai e i lavoratori del paese.
La giornata di oggi, l’ulteriore attacco contro operai e sindacato, è e deve essere un passo avanti per il rafforzamento e l’allargamento della manifestazione nazionale del 18 settembre a Firenze e per lo sciopero generale dell’11 ottobre.
Queste sono e devono essere tappe anche della lotta al governo Draghi, mandante nazionale e locale degli attacchi e delle operazioni di guerra contro tutti i lavoratori italiani. Passi per imporre un governo che attua le misure di emergenza che servono, per la difesa del lavoro e per condizioni di lavoro dignitose!
Insorgiamo! Organizziamoci!