Domenica 8 maggio i compagni della Sezione di Firenze Rifredi hanno svolto una “pulizia antifascista” in un giardino pubblico del loro quartiere: hanno coperto le svastiche e le croci celtiche disegnate sui muri intorno al giardino e sui giochi per i bambini.
In una città come Firenze, Medaglia d’Oro della Resistenza, dove a ogni angolo ci sono cippi e targhe che ricordano i partigiani uccisi dai nazifascisti, non è possibile tollerare la presenza di simboli che inneggiano al fascismo o al nazismo. Mentre l’amministrazione comunale è decisamente solerte nel coprire scritte e manifesti con parole d’ordine e simboli dei comunisti, si copre invece gli occhi di fronte ai simboli fascisti che infestano la città… salvo quando intravede la possibilità di specularci sopra! I compagni hanno coinvolto nella pulizia le famiglie e i bambini presenti nel parco, hanno attaccato uno striscione e distribuito un volantino per spiegare cosa stavano facendo e perché era necessaria un’azione di quel tipo.
L’iniziativa è stata ancora più significativa perché avvenuta a ridosso della “Giornata della Vittoria”, l’anniversario della capitolazione della Germania nazista ad opera dell’Armata Rossa e dell’URSS, durante la Seconda guerra mondiale (9 maggio 1945).
Al temine della pulizia, i compagni hanno registrato un breve video nel corso del quale hanno spiegato la situazione e bruciato una copia della Risoluzione del 19 settembre 2019 con cui il Parlamento Europeo ha equiparato il nazismo al comunismo.
Le svastiche e le croci celtiche sui muri le disegnano gli utili idioti garantiti dalla “brava gente” in giacca e cravatta che oggi siede nelle istituzioni “democratiche” …
No a ogni falsificazione storica!
Ripuliamo i quartieri dalle svastiche, dalle celtiche e da robaccia simile!
Fuori i fascisti dalle città!
Domenica 3 maggio la Sezione di Siena-Valdelsa ha organizzato una lettura pubblica del giornale nella sede del PRC di Colle Val d’Elsa. Erano presenti anche membri di altre organizzazioni politiche come il Fronte Gioventù Comunista (FGC), membri delle brigate di solidarietà e compagni conosciuti in occasione del presidio fatto il 25 aprile in piazza a Colle.
L’articolo letto – La Resistenza, la vittoria, il Sol dell’Avvenire, pubblicato sul numero 4 del nostro giornale – ha dato il via a una discussione estremamente variegata che si è concentrata sul che fare oggi, segno che le masse popolari sono alla ricerca di soluzioni e, più o meno coscientemente, si rendono conto che l’unico modo per uscire dalla situazione disastrosa in cui si trovano è quello di costruire un sistema economico, politico e di relazioni sociali alternativo. Ognuno dei presenti ha messo il suo pezzo al ragionamento collettivo: si è parlato del PCI, del perché non ha condotto l’Italia verso il socialismo, si è parlato di unità dei comunisti, di come costruire un fronte contro il governo Draghi e le sue misure e di come valorizzare le mille mobilitazioni delle masse popolari organizzate.