Come il CLN nella Resistenza

Serve il governo ombra dei comunisti, dei democratici e dei progressisti per una nuova Liberazione nazionale

C’è bisogno di una mobilitazione dispiegata in tutto il paese a sostegno della popolazione della Val Susa contro le truppe di occupazione del partito del cemento, della speculazione e della devastazione ambientale.
C’è bisogno di un piano industriale e ambientale partecipato e condiviso che ponga fine al ricatto fra ambiente, salute e lavoro, a partire dalla ex-ILVA di Taranto che regala inquinamento e morte alla popolazione di Taranto e disavanzi per le casse pubbliche mentre, al contrario, fa sfregare le mani di ArcelorMittal. Lo Stato paga per uccidere i suoi cittadini, mentre la multinazionale specula e gode pure di scudo penale. Produrre acciaio in modo sostenibile, compatibile con l’ambiente e con la salute dei lavoratori e delle masse popolari è possibile!

C’è bisogno di sottrarre l’intera gestione dei trasporti e delle infrastrutture dalle grinfie di politicanti, affaristi e amici degli amici: da Autostrade ad Alitalia, dalle ferrovie ai porti. Occorre slegare dalla logica del profitto tutte le infrastrutture, nazionalizzarle e renderle sicure, fruibili, compatibili con le esigenze di mobilità. Tutto, salvaguardano i posti di lavoro esistenti e creandone di nuovi, utili e dignitosi.
Bisogna bandire il sistema di sfruttamento che domina in tutta la filiera del commercio, dalla logistica alla grande distribuzione, e nazionalizzarla senza lasciare spazi alle multinazionali straniere, né ai “piccoli grandi imperi” italiani. Le cooperative malavitose fiorite come funghi nel sistema politico regionale del PD vanno spazzate via.

I privati – Vaticano in primis – devono essere fatti fuori dal sistema sanitario e dall’istruzione pubblica: non va concessa nessuna equiparazione, riconoscimento, parificazione o convenzione. Gli ospedali e le scuole private vanno espropriate e messe realmente al servizio delle masse popolari.
Gli esempi sono tanti, il movimento da promuovere è lo stesso per tutti: dobbiamo liberarci dalle cricche di potere, dai comitati di affari, dal sistema clientelare e repressivo e costituire in ogni azienda privata e pubblica, in ogni territorio e in ogni zona consigli popolari per la gestione pubblica, trasparente e dal basso.

Quando la polizia militarizza un territorio e spara lacrimogeni su chi manifesta come in Val Susa, quando un padrone licenzia un operaio per quello che scrive sui social network, quando i Benetton banchettano sulle vittime del ponte Morandi, quando i padroni di Alitalia mandano buste paga in cui sono i dipendenti a dover risarcire l’azienda, allora non può e non deve esserci nessun margine di trattativa.

Basta accordarsi con chi sfrutta, devasta, saccheggia e specula!
Dobbiamo liberare nuovamente il nostro paese. Serve una nuova Liberazione nazionale che deve condurre, passo dopo passo, la classe operaia e le masse popolari organizzate a conquistare il potere e instaurare il socialismo.

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