[Firenze] Sulla mozione dell’Armata Brancaleone M5S al Comune di Firenze

Apprendiamo che i consiglieri comunali del M5S di Firenze, De Blasi e Masi, hanno prodotto un’interrogazione sull’occupazione di via del Leone di S. Frediano, chiedendo al sindaco Nardella informazioni su chi ci si trova dentro e quali misure intende prendere affinchè non si ripetano scene di socialità come quelle avvenute nella notte del 26 febbraio. In quella data, infatti, questi compagni e compagne avrebbero sostenuto un “rave” (termine pomposo per della musica durata fino a poco più delle 23, i rave durano un po’ più a lungo, consiglieri!) fornendo l’energia elettrica, i tavoli e le sedie a chi per una sera aveva deciso di non starsene rinchiuso in casa per il coprifuoco. Questa sì che è una misura illegale in quanto prevista in una situazione di guerra e attualmente non ci siamo nel mezzo (o forse sì?), né legittimata scientificamente in quanto sei mesi di questa vera e propria punizione che colpisce soprattutto i giovani, non ha portato il minimo giovamento: siamo a oltre 120mila morti in un anno di COVID di cui oltre 6mila in Toscana, e la gran parte si sono contati proprio nella seconda ondata in cui tale misura militare è stata presa.

Ci sorgono alcune domande in merito alla suddetta mozione e le rivolgiamo ai consiglieri comunali Masi e De Blasi, ma anche e soprattutto ai consiglieri di quartiere fiorentini, agli elettori e attivisti del Movimento.

Una simile mozione è del tutto degna di formazioni reazionarie come Lega o FdI, quindi chiediamo se i due consiglieri non stiano preparando il terreno per un cambio di casacca come tanti altri loro ex colleghi, in cerca di lidi migliori visto il continuo arretramento della loro formazione in termini di consenso elettorale e politico, arretramento conseguente e pure logico viste le tante promesse fatte e non mantenute (in particolare a livello nazionale): dal TAV in Valle di Susa al TAP in Puglia passando per la cancellazione di quota 100 e il ripristino dei vitalizi per ladri come Formigoni, l’elenco è lungo.

Altro dubbio che ci sorge, a fronte di un simile atteggiamento, riguarda il clima di “unità nazionale” che ammorba anche il M5S, spingendolo a prese di posizione che lo fanno avvicinare ai partners di governo della Lega ma anche del PD, che a Firenze ha nel mirino da tempo una occupazione che da 8 e passa anni si oppone, insieme alle masse popolari del quartiere, alle speculazioni immobiliari su questo stabile, sul giardino dei Nidiaci, contro il (folle) parcheggio interrato di piazza del Carmine e la desertificazione sociale di S. Frediano, un collettivo che sostiene le masse popolari massacrate dalla crisi economica fatta esplodere dal COVID con la raccolta e distribuzione alimentare.

Infine, se come ci sembra questa mozione è frutto anche del cretinismo legalitario che continua ad attanagliare, purtroppo, tanti elementi del M5S che si perdono dietro al dito che nasconde la luna, facciamo alcune proposte indicando temi e campi di cui occuparsi in modo più costruttivo e che riteniamo molto più seri e urgenti:

  • Il distretto del tessile di Prato, gestito nella piena illegalità da organizzazioni criminali e “imprenditori” come ha mostrato bene la lotta degli operai della Texprint iscritti al SI Cobas e licenziati con un messaggio WA (illegale) per questo;
  • I legami e le collusioni di sindaci, consiglieri regionali e capi di gabinetto del PD regionale con la ‘ndrangheta che ha causato con ogni probabilità, a detta di diversi geologi, un inquinamento delle falde che arriva fino alla Piana fiorentina e quindi è di competenza dei consiglieri comunali del M5S;
  • Toscana Aeroporti s.p.a. che si mette in tasca 10 milioni di soldi pubblici regionali e subito dopo mette sul piatto il licenziamento di 400 dipendenti che si occupano di handling per la crisi del settore aeroportuale;
  • I circoli e le attività chiuse per mesi e mesi ma costrette a pagare TARI, IMU e altre tasse comunali, nonostante non abbiano lavorato e non sia entrato in cassa il becco di un euro.

Ci fermiamo qui, ci basta mostrare che sono ben altre le situazioni da attenzionare da parte dei consiglieri De Blasi e Masi senza demandarle a un sindaco che negli ultimi mesi, anche in qualità di responsabile dell’Area metropolitana, si è distinto per aver consentito gli sfratti in piena pandemia come quello di viale Primo Maggio a Sesto Fiorentino di inizio aprile, aver alimentato ad arte il clima di scontro intorno alla manifestazione del 30 ottobre, sostenuto a spada tratta ogni misura restrittiva promossa dai governi Conte 2 e Draghi in barba a indicatori di contagio e dati scientifici, ma con il solo obiettivo di limitare le libertà personali (ottenendo l’effetto opposto). Uno sceriffo di cui si sente sempre meno il bisogno.

Sempre a proposito di due pesi e due misure, rimandiamo al comunicato del (nuovo) PCI sul Primo Maggio (http://www.nuovopci.it/voce/comunicati/com2021/com11-21/Com.CC_11-2021_Primo_Maggio_dei_lavoratori.html) che tratta degli arresti di ex brigatisti da 40 anni in esilio in Francia, un atto rivendicato a gran voce da due alfieri del legalitarismo del M5S come Di Maio e Bonafede. Sono gli stessi che, in ruoli chiave di governo, non sono riusciti a compicciare nulla nei confronti dell’ex amministratore delegato di FS Moretti per la strage di Viareggio, contro i Benetton colpevoli del crollo del ponte Morandi e delle sue 43 vittime, per i 15 detenuti morti nelle carceri del paese dell’8 marzo 2020 per le rivolte causate dal terrore del COVID e affogate nel sangue dalle forze dell’ordine. Anche qui ci fermiamo per pudore nell’elencare altri fallimenti e doppie misure di giudizio e azione di questi e altri personaggi affetti dal medesimo “male”

Per conto nostro, ci schieriamo senza dubbi dalla parte degli e delle occupanti di via del Leone in quanto è la parte delle masse popolari (la nostra) e non certo quella della rendita immobiliare speculativa, delle banche e dei padroni a cui evidentemente il M5S tende sempre più ad apparentarsi, rinnegando le sue radici e origini. Che i due consiglieri comunali vadano in cerca di questioni più di sostanza da trattare, sostengano invece di denigrare esperienze come quella di via del Leone dove ogni giorno ci si adopera per migliorare la vita propria, dei lavoratori e delle masse popolari di S. Frediano.

La Federazione Toscana del P.CARC

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