Sabato 24 aprile il SI Cobas ha lanciato una manifestazione in piazza delle Carceri a Prato in solidarietà alla mobilitazione dei 18 operai della Stamperia Texprint in sciopero da oltre tre mesi, e di recente licenziati dall’azienda con un messaggio WhatsApp. Aderiamo e chiamiamo ad aderire all’iniziativa tutte le organizzazioni di operai e lavoratori, gli organismi popolari e tutti gli operai, i lavoratori del pubblico, i lavoratori autonomi e le partite IVA della città e dell’intera regione.
La lotta degli operai della Texprint e del SI Cobas e l’ampio fronte di solidarietà che si è costituito attorno alla loro lotte, sono un esempio della inarrestabile forza della classe operaia quando si organizza, si mobilita e chiama alla mobilitazione! A fronte di questa, padroni e istituzioni perdono la loro forza. I padroni senza i lavoratori non sono niente! Sta agli operai rafforzare il loro potere per invertire i rapporti di forza e far crollare il loro castello di carta, per imporre un governo che tuteli realmente i loro interessi.
Che la questione non riguardi la singola vertenza, la singola azienda o del singolo distretto tessile pratese è evidente. Il sistema di sfruttamento, di precarietà, disoccupazione e repressione che i padroni mettono in campo, con il benestare e l’appoggio più o meno tacito delle istituzioni locali e nazionali, riguarda tutti i lavoratori e tutte le masse popolari. L’ultima dimostrazione di questa collusione sono le multe arrivate agli operai per aver infranto il coprifuoco nella loro lotta. Quelle multe devono essere rese carta straccia con la mobilitazione del 24 aprile e con il proseguo del fronte solidale oltre la risoluzione della vertenza, non un solo euro agli scagnozzi dei padroni collusi con le organizzazioni criminali!
Gli operai solidali con la lotta devono far valere la loro forza e proseguire nel coordinamento che stanno mettendo in campo, portandolo in ogni posto di lavoro e attivandosi in ogni azienda per controllare e vigilare sulle condizioni di lavoro, sulla sicurezza e il rispetto delle norme sanitarie, per denunciare storture e repressione, per imporre le misure di lavoro e sanitarie necessarie a loro e al benessere della collettività.
Quello che reprime adesso gli operai della Texprint è lo stesso sistema che smantella l’apparato produttivo, che distrugge i servizi pubblici a favore dei privati e del sistema di cooperative legati al governo PD del territorio, con le conseguenze disastrose in contagi e morti sotto gli occhi di tutti; è lo stesso sistema che colpisce e affama i lavoratori autonomi e le partite IVA, gli ambulanti e i ristoratori, i lavoratori del turismo letteralmente abbandonati al loro destino. Alla vigilia del 25 aprile, oggi come allora, c’è bisogno di una liberazione! Una liberazione da padroni e speculatori, dal sistema di governo malavitoso del PD a Prato come nel resto della regione, come dal governo Draghi nel resto del paese!
Facciamo del 24, del 25 aprile e della settimana di mobilitazioni che si terranno verso il 1 Maggio delle tappe per far valere la forza dell’organizzazione operaia, la forza del fronte che si è costituito e di chi tra gli esponenti politici che hanno aderito è disposto a dargli seguito nella pratica, incalzandoli e chiamandoli al sostegno delle mobilitazioni!
Mai più schiavi né alla Texprint né altrove!
Fuori la mafia dalle fabbriche e dalle istituzioni, che gli operai e le masse popolari prendano in mano il proprio destino!
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APPELLO ALLE ASSOCIAZIONI E REALTÀ POLITICHE E SOCIALI DEL TERRITORIO
Ad aderire e partecipare alla Manifestazione • In piazza per gli operai TEXPRINT del 24 Aprile a Prato. Per aderire si può inviare un messaggio alla pagina SI Cobas Prato e Firenze , o una mail a sicobasfirenze@gmail.com. Scendiamo in campo, dalla parte degli operai Texprint! È dal 18 gennaio che va avanti lo sciopero dei lavoratori Texprint. È dall’11 febbraio che i lavoratori sono giorno e notte davanti ai cancelli della fabbrica. La loro lotta in questi mesi ha acceso i riflettori sullo sfruttamento sfrenato nel distretto del tessile e dell’abbigliamento, e va avanti anche dopo che il coraggio di denunciare è stato punito con 13 licenziamenti. Le loro denunce, a maggior ragione adesso, chiamano tutte e tutti noi a non rimanere indifferenti. Non si può rimanere alla finestra a guardare, quando in gioco ci sono i più elementari diritti e la stessa dignità umana. Diritti e dignità sistematicamente calpestati, per le migliaia di schiavi moderni delle filiere della “fast fashion”, da turni giornalieri di 12 ore, negazione del riposo settimanale, caporalato, continuo rischio di incidenti e vere e proprie mutilazioni sul posto di lavoro. Tutto questo non avviene in un continente lontano. Avviene a Prato, Italia, Europa. Nel 2021. A poche centinaia di metri dalle mura del centro storico. Se i diritti non sono per tutti, non sono davvero tali. Prato non deve più essere “zona franca” per chi vuole fare profitto sullo sfruttamento, passando sopra a leggi, norme, contratti di lavoro. Sulla “Casa dei Diritti”, dove i lavoratori in sciopero dormono e vivono da settimane, hanno trascritto due articoli della Costituzione: “L’iniziativa economica privata (…) non può svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” (art.41); “La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite” (art.36).Nella Prato del 2021 gli operai che con straordinario coraggio si stanno battendo per affermare questi fondamentali principi non possono essere lasciati soli. La loro battaglia per lavorare “8×5” e per un regolare contratto di lavoro è una battaglia che deve unire tutti coloro che vogliono un futuro diverso per il distretto e il territorio. Perché sappiamo che l’esito di questa vertenza determinerà questo futuro. In questi mesi il sostegno materiale, il calore e la solidarietà di centinaia di cittadini, associazioni, lavoratori è stata la forza che ha permesso ai lavoratori di portare avanti una straordinaria resistenza di fronte a un’azienda disposta a mettere in campo tutte le proprie (ricche) risorse per salvaguardare per sé (e per altre imprese) una sorta di “licenza a sfruttare”. Per questo motivo sabato 24 aprile saremo in piazza per una manifestazione aperta e plurale a cui invitiamo tutti i cittadini, le associazioni, le realtà sindacali, gli uomini e le donne che non hanno dubbi su da che parte stare: dalla parte dei diritti, della dignità e della democrazia nei luoghi di lavoro. La manifestazione si svolgerà in forma statica in piazza Santa Maria delle Carceri a Prato nel rispetto di tutte le misure di prevenzione per il Covid19. La manifestazione è regolarmente autorizzata dalla Questura di Prato e sarà quindi possibile raggiungerla anche da altri Comuni e Regioni indicando la destinazione nell’autocertificazione.