Roma, 21 aprile 2021
Oggi 21 Aprile a Roma in piazza SS Apostoli si è tenuta una nuova mobilitazione dei lavoratori Alitalia in lotta contro i piani di distruzione della compagnia aerea di bandiera.
Il governo Draghi, al servizio dei diktat dell’Unione Europea, vuole ridurre da 11000 a 3000 i dipendenti di Alitalia, dimezzare la flotta aerea portandola da 100 a 50 velivoli, cedere ad aziende straniere varie diramazioni dell’attuale Alitalia.
Una cura che prepara la soluzione finale per il nostro trasporto aereo civile: la vendita di un’Alitalia ridotta a compagnia aerea locale ad altri gruppi multinazionali del settore e la messa a loro disposizione del ricco mercato del trasporto aereo turistico verso l’Italia.
Contro questo autentico saccheggio prosegue, si sviluppa e si allarga la mobilitazione dei lavoratori Alitalia e dell’indotto. Questa mattina a Roma, su mobilitazione indetta dai sindacati di base USB e CUB, lavoratori aderenti a tutte le sigle sindacali (quindi anche quelli iscritti alle sigle autonome e ai sindacati di regime) hanno manifestato in piazza SS.Apostoli. Una mobilitazione marcata dal protagonismo dei lavoratori che a gran voce hanno urlato il loro grido di guerra ai piani del governo Draghi: Alitalia non va smantellata, Alitalia deve essere nazionalizzata e rilanciata!
Un obiettivo di lotta attorno a cui i lavoratori, con l’ausilio di esperti come i professori Arrigo e Intrieri, hanno anche progettato un piano alternativo di gestione della compagnia di bandiera finalizzato appunto al suo rilancio nel mercato mondiale del trasporto aereo, alla difesa della dignità delle condizioni di chi vi lavora, a porre fine al ladrocinio e al saccheggio che da decenni si consuma sulle spoglie di Alitalia.
Anche stamane come la settimana scorsa i lavoratori e le lavoratrici non hanno accettato il confinamento negli angusti spazi di una piazza. Così hanno sfidato l’aggressività delle forze dell’ordine e hanno occupato per più di un’ora la centralissima piazza Venezia e relativi punti di snodo del traffico cittadino.
La mobilitazione contro il saccheggio di Alitalia continua a crescere e crescendo aumenta, da parte dei lavoratori, il livello di consapevolezza dei mezzi che devono darsi per vincere contro Draghi e i suoi piani.
Lo sciopero del trasporto aereo previsto per il 23 aprile (contro cui si stanno scagliando divieti e ricatti di ogni sorta) sarà l’occasione per rafforzare ulteriormente la lotta in corso.
Trasformare la vertenza Alitalia in un problema d’ordine pubblico è il primo fondamentale passo per spezzare il pilota automatico con cui il governo Draghi pensa di poter gestire lo smantellamento di Alitalia.
Creare un fronte ampio, operaio e popolare, che colleghi e coordini tutti i settori in mobilitazione contro i piani governativi “lacrime e sangue” è il secondo fondamentale passo. I lavoratori e le lavoratrici Alitalia, già decisivi nel 2017 per la caduta dei governi Renzi – Gentiloni, hanno la forza per mettersi alla testa e chiamare alla lotta l’insieme del popolo lavoratore per la cacciata del governo Draghi. Da Alitalia all’ILVA, fino all’ex FIAT, dai ristoratori ai ciclofattorini, ogni settore in mobilitazione per salvare se stesso deve salvare il paese da questo governo occupante. Draghi è l’uomo dell’UE, della NATO, del Vaticano, da questi imposto per attuare con risolutezza il loro programma comune: un governo con cui non trattare, un governo da cacciare!
Alle organizzazioni sindacali di base che con successo hanno costruito le mobilitazioni dell’ultimo periodo, il compito di incoraggiare questo processo, sostenendo l’iniziativa dei lavoratori che, nella manifestazione di stamane in piazza SS.Apostoli hanno proposto l’organizzazione, a Roma nella giornata Primo Maggio, di una grande manifestazione di lavoratori Alitalia e di altri settori.
Nel video che segue l’intervento di Andrea De Marchis, della Direzione Nazionale del Partito dei CARC alla manifestazione tenutasi la mattina del 21 aprile a Roma in piazza SS.Apostoli.
Qui il momento in cui i lavoratori Alitalia infrangono i cordoni della polizia e sfidando l’aggressività della DIGOS romana (che come si vede nel video tenta di fermare a calci i lavoratori) occupano la centralissima piazza Venezia.