[Modena] Lettera aperta ai lavoratori: per una nuova Liberazione!

Cari compagni, 

ci governa un banchiere, la crisi del capitalismo si aggrava in tutti i campi e quello che i padroni vogliono fare per risolvere i nostri problemi è ormai sempre più chiaro: “se muore qualcuno, pazienza” ha avuto l’onestà di dichiarare, togliendosi la maschera, l’ex presidente Confindustria di Macerata. Una guerra di sterminio. 

La repressione nelle aziende e fuori e le violenze poliziesche crescono (a Modena come a Prato, a Piacenza, come a Torino, a Bergamo, a Genova, a Firenze) ma questo è un segno di debolezza di chi non ha altre soluzioni per continuare a sfruttare: è la “democrazia” con cui i padroni cercano di mantenere il controllo. Le misure lacrime e sangue dei governi delle Larghe Intese (tutti i partiti che oggi sostegno Draghi con Fratelli d’Italia a fare da “ruota di scorta”) sono l’altra faccia di questa “democrazia”. Ma questa ammucchiata è più fragile di come sembra!

La classe operaia organizzata ha la forza di mettersi alla testa della lotta generale per rimettere in sesto il paese. Quando la classe operaia si muove dirige alla lotta il resto delle masse popolari fino a costringere le Istituzioni a darsi da fare. È avvenuto durante il primo lockdown nel 2020 quando gli operai si sono mobilitati per tutelare la sicurezza propria e delle famiglie.  

C’è un’ampia resistenza dal basso (in mille forme e in mille modi) agli effetti più drammatici della crisi che attraversa ogni settore: nelle scuole, nella sanità fra gli esercenti e i ristoratori.  È in questa resistenza e nella sua organizzazione che dobbiamo trovare le forze e gli alleati per la comune lotta.

A Modena il Tavolo di solidarietà Italpizza è un’esperienza che mostra la via: rispondere alla repressione creando coordinamento e organismi che mettono in discussione la gestione politica della società. Ogni lotta, dentro e fuori i magazzini, le fabbriche, le scuole, gli ospedali deve essere occasione di coordinamento fra lavoratori e fra i lavoratori e il resto delle masse popolari. Nessuno si salva da solo, al di là delle tessere sindacali o delle bandiere! È una questione di interessi di classe, di unità di classe!

Anche per questo parteciperemo e chiamiamo alla partecipazione della piazza del 25 aprile, al fianco del Consiglio popolare: è una tappa di un percorso che serve per la costruzione di un fronte unito e solidale per impedire che il governo Draghi si consolidi, per una nuova Liberazione dal sistema poliziesco/malavitoso incarnato sul territorio dal sistema delle false cooperative, dal PD, dai vertici dei sindacati di regime e dal loro sistema clientelare in disfacimento!

Nel percorso comune di unità d’azione che stiamo costruendo è importante continuare a “ragionare di politica”. Qui sotto trovate una parte di una lettera che un nostro compagno di Massa (in Toscana), operaio di una grande azienda metalmeccanica, ha scritto agli operai della Texprint di Prato qualche giorno fa. Franco (così si chiama il compagno) segue i corsi di una Scuola di storia e italiano per giovani e operai che stiamo facendo sia in Toscana che a Bologna:

Con un gruppo di altri compagni da diversi mesi stiamo portando avanti anche noi una scuola di italiano (Scuola di Base Anton Makarenko) promossa dal P. CARC. La classe operaia per far valere la propria forza contro il padrone ha bisogno di individui che sappiano leggere bene e scrivere facilmente. Saper leggere e scrivere serve agli operai a dirigere da protagonisti le lotte rivendicative e a dare un contributo alla lotta di classe, in modo da far tacere i padroni una volta per tutte! I padroni non vogliono che gli operai studino, perché hanno paura che gli operai diventino capaci di dirigere sé stessi e il resto delle masse popolari nella gestione delle aziende e la società. Quindi per gli operai studiare è importante quanto e più del lavorare, soprattutto la lingua italiana. Questo è un fronte della lotta di classe che dobbiamo prepotentemente spingere avanti”.

Con le parole di Franco vogliamo invitarvi a partecipare a una lezione di questa Scuola sull’Autunno Caldo del 1969, sui Consigli di Fabbrica (gruppi di lavoratori che iniziavano a gestire direttamente la situazione dentro e fuori la fabbrica) e sulla lotta armata in Italia negli anni ‘70 e ‘80. Conoscere e capire la storia della lotta di classe in Italia è un passo importante per imparare a lottare oggi per un futuro diverso. 

Volgiamo fare la lezione proprio a Modena, giovedì il 29 aprile e per questo vi chiediamo se avete consiglio su dove poterla fare.

Prima della lezione, giovedì 22 ore 16:45, faremo dei volantinaggi davanti alle fabbriche di Modena per propagandare la giornata del 25 aprile e per invitare altri operai alla lezione: vi invitiamo subito a venire con noi ai cancelli della New Holland!

Siamo e saremo al vostro fianco!

Per la riscossa dei lavoratori: liberiamoci una volta per tutte dei padroni! 

La malattia è il capitalismo, la cura è il socialismo!

I compagni della neonata Segreteria federale Emilia Romagna del P. CARC 

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Il 29 novembre è sciopero generale! Partecipiamo compatti e costruiamolo insieme

Scarica il Pdf Dopo che Cgil e UIL hanno proclamato...

Sull’esito delle elezioni in Liguria, Emilia Romagna e Umbria

Il Pd festeggia per la “vittoria” in Emilia Romagna...

Sciopero nazionale del personale sanitario, adesioni all’85%

Verso lo sciopero generale del 29 novembre

Musk e Mattarella giocano all’acchiapparella

Sulla sovranità nazionale e l’attuazione della Costituzione