Difendere il proprio territorio dalle scorribande degli scimmiottatori del fascismo del XX° secolo è giusto e legittimo, anche se illegale! Applicare i valori della Resistenza antifascista è giusto e legittimo, anche se illegale!
A Carpi, nel 2017, un nutrito e sano gruppo di antifasciste e antifascisti ha “investito” di cori e canti partigiani un presidio di Forza Nuova: per aver cantato Bella Ciao in una manifestazione non autorizzata, 26 compagne e compagni sono sotto processo ( la cui sentenza di primo grado è prevista per il 23 aprile)!
In barba ad ogni principio costituente, per la Procura di Modena cantare Bella Ciao è reato: non è tollerabile, visto l’alto contributo in termini di sangue che questa terra ha dato nella lotta di Liberazione! Ma d’altronde non ci sorprende, vista la politica anti operaia che questa stessa Procura ha fatto propria, fino a farne un “vanto”.
A loro va tutta la nostra complicità e solidarietà: un filo nero unisce la repressione degli antifascisti reggiani (ancora sotto processo per aver lottato contro le scorribande di Salvini il 25 aprile 2014) e carpigiani ai maxi processi contro il SI Cobas a Modena! Un filo rosso le unisce: la solidarietà di classe!
Quelle stesse Istituzioni che il 25 aprile si presentano, ogni anno, in piazza con la fascia tricolore sul petto e “onorano i grandi sacrifici partigiani” in realtà sono le stesse che proteggono le connivenze di clientelismo, organizzazioni criminali e fascisti sul territorio e perseguono i comunisti, le avanguardie di lotta e chiunque resiste in mille forme e in mille modi alla crisi generale del capitalismo.
Questo il loro vero volto, quello criminale e repressivo: infatti, la repressione della libertà d’espressione e di informazione diventa ovunque più incalzante, come in grande dimostrano i casi di Pablo Hasel in Spagna e di Vigilanza Democratica qui da noi.
Anche per queste ragioni ricacciare i topi nelle loro fogne ogni qual volta che mettono il naso fuori è sacrosanto: non limitarsi però a ricacciarli indietro, è ora di chiudere una volta per tutte la fogna che li genera e li nutre, il capitalismo!
Questa è una terra che ha cacciato le SS, non si piegherà alla repressione di qualche zelante PM o Commissario: già alla mattina del 22 aprile ‘45, nella città ancora presidiata dai tedeschi, il CLN di Carpi si insediava in comune, assumendo tutte le funzioni della legittima autorità!
Queste le radici della battaglia di fase, questo l’esempio a cui rifarsi: per farla finita con i padroni, i loro sbirri e fascisti bisogna iniziare a ragionare di governo del territorio, a partire dalle lotte già in corso (come i riders in città) e imporre vere e proprie misure (e in questo il Consiglio Popolare di Modena è un embrione che illumina la strada).
Per questo passare da accusati ad accusatori, spostando sul piano politico quello che la borghesia vorrebbe tenere sul piano tecnico e legale, è fondamentale: significa passare dalla resistenza e dalla difesa all’attacco!
Ragionare sulla repressione, riflettere sull’inasprimento dei reati di opinione e sulla persecuzione dei comunisti e sostenere la solidarietà di classe sono un contenuto del necessario fronte comune che è in embrione e che va alimentato: che questo processo, diventi un’occasione per stringere ulteriormente i legami e unire le battaglie facendo del 25 aprile, e la lunga Settimana Rossa che arriva al primo Maggio, fucina di una nuova Liberazione nazionale!
Impedire con ogni mezzo il consolidamento del governo Draghi e la sua armata Brancaleone e cacciarlo prima che inizi l’attuazione su ampia scala del programma di lacrime e sangue: così come, all’epoca, la vittoria sul nazifascismo aveva aperto la strada alla rivoluzione socialista, così oggi la cacciata di Draghi e la costituzione di un governo di emergenza delle masse popolari organizzate spinge avanti la lotta per la rivoluzione socialista e per la liberazione del paese. Non dai nazisti, ma dai capitalisti, dai borghesi e dal Papato.
La solidarietà è un’arma, rimandiamo al mittente il suo attacco: invitiamo tutte/i a partecipare al presidio di sabato 17 Aprile alle ore 16 in piazza Martiri a Carpi, organizzato dall’assemblea “L’antifascismo non si arresta”!
Partito dei CARC – Federazione Emilia Romagna