Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi,
altri che lottano un anno e sono più bravi,
però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili!
B. Brecht
Ad un anno di distanza dalla morte di Vincenzo Simoni, ci uniamo a coloro che lo hanno conosciuto e che oggi vogliono ricordarlo (vedi: https://www.stamptoscana.it/domenica-28-marzo-commemorazione-di-vincenzo-simoni/?fbclid=IwAR0v1-TTUsw-c9ovp_HviHQm7mNEYMRSPE-7N-7m4WfZB8lkloPOIN-qMOI).
Il nostro rapporto con Vincenzo è iniziato nel 2015, quando alcuni nostri compagni, avendo avuto un problema abitativo, si sono rivolti all’Unione Inquilini per risolverlo. Vincenzo non si limitò a fornire ai compagni il sostegno legale degli avvocati del sindacato e dare loro tutte le informazioni di cui necessitavano per mettere mano al problema che li affliggeva. Iniziò a parlare a questi compagni, a spiegare e mostrare loro l’importanza della lotta per il diritto all’abitazione e come questa deve inserirsi in un progetto più ampio per superare il sistema sociale capitalista. Sistema sociale che da una parte porta i capitalisti a costruire case e appartamenti che rimarranno vuoti, dall’altra priva migliaia di giovani e di elementi delle masse popolari di emanciparsi dalla famiglia trovando un’abitazione in cui vivere.
Nel giro di pochi mesi Vincenzo è riuscito a far costruire a questi compagni nuove sezioni dell’Unione Inquilini a Pistoia, Siena e Prato. Un rapporto iniziato sulla necessità oggettiva di risolvere un problema abitativo, nel giro di pochissimo tempo si è trasformato in collaborazione, in un dibattito franco e aperto sull’analisi della fase e sulla prospettiva da seguire.
Vincenzo era un compagno lungimirante, sapeva problematizzare quelli che sono i temi d’interesse delle masse popolari. Aveva fame di conoscenza e dal confronto con altri organismi politici e sindacali cercava di ricavare risposte, sempre più adeguate, per passare dalla fase attuale ad una superiore nella lotta di classe.
Ricordiamo con piacere l’intervento di Vincenzo alla Festa di Riscossa Popolare del Partito dei CARC, quando abbiamo parlato dell’esperienza delle Organizzazioni Comuniste Combattenti presentato il “Cristoforo Colombo” di Pippo Assan; le tante discussioni su come promuovere la costituzione di nuovi Comitati degli Inquilini nelle case popolari, mettendo assieme italiani e immigrati e superando la naturale difficoltà che hanno a interagire tra loro; quando ci ha parlato dei Gruppi di Azione Proletaria nati nei primi anni ‘70 a Firenze e di cui Vincenzo ha fatto parte, del legame che gli studenti andavano cercando con le avanguardie di lotta della classe operaia e della spinta che avevano a occuparsi delle problematiche della città. Abbiamo letto e apprezzato molti degli scritti di Vincenzo, come il libro “Viva il Novecento” e l’opuscolo “Due questioni dirimenti sulla legalita’ e sul renzismo”. Molto interessati sono i passaggi in cui spiega che la legalità borghese è incompatibile con gli interessi delle masse popolari e che, per sviluppare la resistenza spontanea delle masse popolari al procedere della crisi, è necessario che le organizzazioni di lotta si uniscano alla maniera in cui lo fecero i CLN nel ‘43.
Le nostre parole non sono e non saranno mai un addio al compagno Vincenzo. Ma un saluto a chi continuerà a vivere seguendoci dal gradino più alto della lotta di classe e rimanendo nelle idee di tante compagne e compagni che porteranno un pezzo più avanti la sua esperienza.
Federazione Toscana del Partito dei CARC