[Cosenza] Il senatore Morra e l’ispezione al centro vaccinale: altro che abuso, un esempio!

Strombazzano. Giornali e tv tutti contro il senatore Morra, presidente della Commissione antimafia fresco espulso dal M5S, reo di aver fatto un’ispezione al centro vaccinale di Cosenza sulla base di denunce e segnalazioni che gli erano pervenute da cittadini del posto.

Una canea mediatica in cui si accusa il senatore di aver richiesto urlante la somministrazione del vaccino per i suoi genitori e suoceri. Peccato che tre su quattro fossero già morti e una, la suocera, vaccinata quindici giorni fa. Accuse a cui si aggiunge l’accorata testimonianza del Direttore di Igiene pubblica e Direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza, Mario Marino, che si addentra in analisi nostalgiche della condotta e del garbo differenti degli onorevoli della “prima repubblica” e di accusa ai “grillini” che, anziché affossare il sistema come proclamato, vanno a fare ispezioni ai danni di poveri dirigenti della sanità locale, facendogli prendere un colpo al cuore. Una pantomima, che ha del ridicolo: la sanità calabrese è allo sfascio totale, decine sono state le iniziative di protesta dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ultima tra queste proprio l’occupazione dell’USCA di Cosenza da parte del collettivo FEM.IN, che si unisce all’occupazione di altri presidi sanitari in Calabria e all’ampia mobilitazione di comitati, sindaci e associazioni.

Fa bene Morra a rivendicare l’ispezione fatta e a indicarla come una delle prerogative e funzioni dei parlamentari. Anziché gironzolare per banchi, banchetti e tavolini a spellare le masse, sostenendo un governo antipopolare come quello di Draghi e della sua cricca, è il caso che anche tutti gli altri parlamentari che hanno a cuore la salute e la sopravvivenza dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati si mettano in moto, vadano nelle aziende pubbliche e private e sostengano chi denuncia abusi, ricatti e vessazioni.

Questo è uno dei modi per “rompere il sistema”, sostenere i lavoratori e gli abitanti dei territori nella loro lotta contro un manipolo di sfruttatori, ladri e parassiti. Il motivo dello sgomento e delle nostalgie verso i “bravi” parlamentari della prima repubblica sta tutto qui: utilizzare il proprio ruolo per conservare lo stato di cose presenti o per ribaltarlo? Il direttore Marino propende certamente per la prima e data la funzione che ricopre e lo stato in cui versa la sanità calabrese, probabilmente, non ci sarebbe da aspettarsi nulla di diverso.

Quella delle ispezioni parlamentari nei luoghi di lavoro è una misura che da anni i lavoratori indicano agli eletti del M5S e di tutte quelle forze che si dicono antagoniste a Confindustria, UE, NATO, Vaticano, organizzazioni criminali e tutti i poteri palesi e occulti che dirigono il nostro paese. Altro che criticare Morra per un’ispezione, che sia solo l’inizio! Dieci, centro, mille di queste azioni a sostegno dei lavoratori e dei proletari vanno promosse, replicate ed estese!

Con l’azione portata avanti, Morra, si è assunto una responsabilità e un impegno che ora gli operai e i lavoratori del nostro paese devono fargli rispettare per far sì che questo modo di intendere il proprio ruolo diventi sistematico. Si metta fino in fondo e senza riserve al servizio delle masse popolari! Chi come lui è stato espulso dal Movimento 5 Stelle, o ci è rimasto con mal di stomaco e conati, non avrà alleati migliori per svolgere la propria funzione che gli operai, i lavoratori e il resto delle masse popolari, specie quelle organizzate in comitati, associazioni, collettivi e gruppi organizzati.

L’installazione del governo Draghi ha aperto una fase nuova della crisi del sistema politico delle Larghe Intese in corso nel nostro paese, una fase in cui la demarcazione tra chi è a favore delle masse popolari e chi è contro è destinata a farsi sempre più netta. A Morra e a tutti gli eletti come lui, la scelta della parte con cui schierarsi. Agli operai, i lavoratori e il resto delle masse popolari organizzate il compito di spingerli, costringerli e sostenerli perché si schierino dalla parte giusta, al servizio della classe giusta.

Chi non sta da una parte o dall’altra della barricata, è la barricata!

Dieci, cento, mille azioni e iniziative a sostegno delle masse popolari organizzate!

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