[Genova] Solidarietà al CALP e Genova Antifascista: fare fronte contro la repressione, non un passo indietro!



Il Partito dei CARC esprime la sua solidarietà al CALP di Genova e a Genova Antifascista per l’attacco repressivo subito con perquisizioni presso le abitazioni di alcuni compagni.

Si tratta di un vile attacco padronale a operai e militanti che si sono mobilitati contro le guerre che gli imperialisti conducono ai quattro angoli del mondo ai danni di paesi oppressi e resi terra di conquista per le scorribande militari, economiche e finanziarie.

Che le forze dell’ordine vengono impiegate per intimidire chi lotta e difendere ad ogni costo il profitto dei padroni non è un caso isolato né straordinario; è la reazione alla lotta degli operai, è parte della loro lotta. Che governi e istituzioni difendano gli interessi dei signori della guerra, di speculatori e affaristi di ogni sorta è evidente e la situazione politica in corso ne è ulteriore riprova.

Ogni attacco deve rappresentare un passo ulteriore di coordinamento tra operai di diverse aziende e al di là delle tessere sindacali o delle bandiere; deve essere occasione di coordinamento con il resto dei lavoratori, portuali e non, del resto del paese.

La forza della risposta operaia può trasformare ogni attacco in un’occasione di avanzamento nella loro lotta. Un’occasione per chiamare tutti gli altri settori della mobilitazione e della resistenza popolare diffusi in tutto il paese per rispedire indietro al nemico questi vili tentativi di intimidazione. Non è un caso che ci sia stata, dall’insediamento del governo Draghi, un’accelerazione degli attacchi repressivi. Attacchi che non devono passare impuniti e ai quali bisogna rispondere con la costruzione di un fronte anti Draghi. Che ogni fabbrica, ospedale, officina, scuola e quartiere diventi un focolaio di ribellione a Draghi e la sua cricca!

Gli operai organizzati hanno la forza di mettersi alla testa della lotta generale per rimettere in sesto il paese: quando si muovono trascinano alla lotta il resto delle masse e costringono anche le istituzioni a piegare la testa.

Passare dalla difesa all’attacco: prendersi le strade e le piazze, allargando il fronte della disobbedienza e della solidarietà.

Far valere gli interessi dei lavoratori è legittimo, anche se illegale!

Non un passo indietro! Toccano uno, toccano tutti!

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