Domenica 7 marzo mattina abbiamo partecipato al presidio di fronte al carcere S. Anna ad un anno dalle rivolte e dalle stragi nelle carceri italiane (qui il nostro comunicato di adesione e rilancio) e ne abbiamo approfittato per raccogliere una breve intervista a Sara Manzoli del Comitato per la verità e la giustizia per la strage al Carcere S. Anna Modena sulle ragioni del presidio stesso e sull’opera del Comitato.
Ne approfittiamo per rilanciare il video del nostro intervento al presidio (qui il link) e per sostenere la più ampia diffusione del Dossier d’inchiesta prodotto dal Comitato stesso (qui scaricabile).
Per la dignità, la verità e la giustizia!
Buona lettura.
- Siamo a Modena, davanti al carcere di S. Anna, con Sara del Comitato…ci dici perché siamo qui stamattina?
Siamo qui per ricordare cosa è successo un anno fa, la rivolta scoppiata a causa dell’interdizione dei colloqui in presenza per i detenuti e rivolta nella quale hanno perso la vita 13 detenuti. Durante quest’anno come Consiglio Popolare abbiamo ritenuto fosse un tema importante da portare avanti in città a livello di indagine e soprattutto e di solidarietà ai detenuti e ai loro famigliari.
Siamo qua per dimostrare che non sono stati abbandonati da una piccola parte della città che vuole dargli sostegno. - Il Comitato ha prodotto un Dossier di inchiesta sulla strage: ci puoi dire i contenuti e il metodo con il quale lo avete redatto?
Abbiamo pensato fosse importante lasciare una traccia di quello che è accaduto in questo anno perché di notizie ne sono uscite tante ma in maniera molto sparpagliata: per questo abbiamo raccolto una selezione di rassegna stampa facendo un confronto tra come veniva affrontata l’indagine vera dai giornalisti freelance rispetto a quello che diceva la stampa locale che o si limitava a riportare notizie di mera cronaca oppure riportava notizie di indagini fatte da altri… di notizie “fresche” e consistenti a Modena non ne sono mai uscite.
Parallelamente a questo abbiamo chiesto contributi ai familiari, a compagni che sono passati dal carcere di Modena, a compagni che hanno partecipato a nostre iniziative, a compagni che hanno affrontato il carcere in passato oltre ad un nostro commento: abbiamo cercato però di riportare i fatti per come si sono svolti.
Il Dossier si conclude con 12 domande aperte che poniamo rispetto anche all’archiviazione di queste indagini e a come sono andate le cose. - Perché ricordiamolo che giusto qualche giorno fa la Procura ha chiesto l’archiviazione…
La Procura ha chiesto l’archiviazione per tutti tranne che per il caso di Sasà Piscitelli [1] stante l’esposto di cinque detenuti. È una notizia questa che ha fatto discutere e ci sono, da parte di avvocati, tentativi di fare ricorso.
Noi ovviamente siamo a disposizione per quello che possiamo, anche solo con la nostra vicinanza sul territorio. - Per chi volesse avere il Dossier, dove lo trova?
Il Dossier è scaricabile liberamente dalla pagina Facebook del Consiglio Popolare / Sciopero Italpizza e in altri blog e siti (come ad esempio senzaquartiere.org) con la preghiera della massima diffusione perché il lavoro che abbiamo fatto è stato fatto proprio per fare chiarezza e dare una voce in più.
Diffondetelo! - Quali sono i prossimi passi del Comitato?
Innanzitutto stiamo cercando di costruire e promuovere una rete di sostegno rispetto ai pacchi alimentari da inviare ai detenuti.
Continueremo con le iniziative e l’inchiesta: speriamo che ci sia ancora del lavoro da fare e qualcosa da poter dire e che tutto non venga archiviato.
[1] Detenuto del carcere di Modena e trasferito ad Ascoli Piceno. Ufficialmente deceduto per “overdose di farmaci”, è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo su esposto degli altri carcerati, sostenuti dal Garante, che raccontano di botte, mancati soccorsi e visite mediche fasulle.