Cuba è all’avanguardia nella scienza medica
Mentre nei paesi imperialisti non ci sono vaccini sufficienti per tutta la popolazione e la loro produzione, distribuzione e somministrazione è diventata ambito di speculazioni di ogni tipo; mentre le grandi case farmaceutiche che detengono i brevetti si preoccupano principalmente di vendere al miglior offerente il loro prodotto, da Cuba arriva la dimostrazione – l’ennesima – della superiorità di un sistema basato sulle aziende pubbliche e sulla cooperazione anziché sull’impresa individuale, il profitto e la concorrenza.
Le aziende farmaceutiche cubane – pubbliche – hanno avviato la sperimentazione di 4 vaccini anti Covid-19 e uno di essi, il Soberana 2, mentre scriviamo, è prossimo a entrare nella terza e ultima fase di sperimentazione (la somministrazione su 150 mila volontari cubani e 50 mila iraniani) e inizierà ad essere prodotto su vasta scala e diffuso, anche fuori da Cuba. La produzione nel 2021 è prevista in 100 milioni di dosi.
Soberana 2 si basa su una proteina contenente una parte del virus, induce una memoria immunitaria di lunga durata che oltre a produrre anticorpi fa anche in modo che questi siano durevoli. Richiede tre dosi di somministrazione a intervalli di due settimane e non ha bisogno di essere conservato alle bassissime temperature richieste invece dai vaccini Pfizer e Moderna. Una caratteristica che rende la distribuzione più semplice e alla portata anche dei paesi più poveri, che non dispongono di infrastrutture e strumentazioni adeguate.
Se si considera che Cuba è sotto embargo da decenni (motivo per il quale non ha accesso all’importazione dei vaccini Pfizer e Moderna, fra l’altro) il risultato è straordinario.
Il governo cubano che ha dato dimostrazione di efficacia nel contenimento dei contagi, che ha messo a disposizione di altri le sue risorse e competenze medico-sanitarie (le brigate di medici e infermieri cubani operano in 40 paesi e sono intervenute anche in Italia durante la prima ondata della pandemia), non solo si è posto all’avanguardia nella ricerca e sperimentazione del vaccino, ma si mette oggi anche alla testa della sua produzione e distribuzione in alternativa ai vaccini-merce che le aziende farmaceutiche dei paesi imperialisti producono e distribuiscono solo per il profitto.
I successi e le conquiste del sistema sanitario e scientifico di Cuba riaprono la questione dell’indipendenza del nostro paese e della sovranità nazionale: quali vaccini il governo italiano compra e somministra è una questione che ha poco o nulla a che fare con la salute pubblica; la scelta risponde piuttosto a decisioni politiche dettate da interessi economici ed è fortemente condizionata dalla sottomissione del nostro paese agli imperialisti USA e europei.
Anche sotto questo punto di vista emerge la necessità di costituire un governo di emergenza popolare per farla finita con i faccendieri, gli speculatori e i lacchè delle multinazionali.