Il governo Draghi sembra aver messo tutti d’accordo, alla Camera come al Senato (espulsi M5S a parte).
Tutti, più o meno dichiaratamente, sono saliti sul treno del fuoriclasse della Troika. La propaganda di regime d’altro canto parla chiaro: non c’è altra strada che sostenere questo governo.
Effettivamente la classe dominante non ha altre strade. La crisi del suo sistema politico ha raggiunto il punto per cui è costretta a forzare ogni prassi e procedura per imporre un governo che è diretta espressione dei gruppi imperialisti UE, USA, sionisti e Vaticano e riuscire a esprimere una soluzione che li accontenta tutti.
Per farlo ha giocato il pezzo da novanta, Mario Draghi, e una lista di ministri che non ha bisogno di presentazioni: il governo raccoglie alcuni tra i peggiori elementi delle Larghe Intese, dal PD al polo Berlusconi, più la fetta di M5S che si è lasciata fagocitare dal “sistema”.
La classe dominante tenta così di mettere in secondo piano la guerra tra bande esistente al suo interno, per compattarsi in un fronte unico contro le masse popolari.
Il punto debole di tutta l’operazione è che, nonostante la propaganda martellante, il governissimo ha già contro la stragrande maggioranza delle masse popolari che comprendono, o quanto meno intuiscono, come la sua reale funzione sia quella di spartirsi i miliardi del Recovery Found e scaricare sui lavoratori tutti gli effetti della crisi.
L’unica vera opposizione a Draghi sono le masse popolari. Sarà sul campo dell’applicazione delle misure concrete che si giocherà tutta la partita di questo governo.
Non dobbiamo però aspettare che i bei discorsi sulla tutela dell’ambiente e la parità di genere si esauriscano per lasciare spazio alla macelleria sociale. La questione che si pone non è tenere botta. Si tratta invece di mobilitarsi, fin da subito, per impedire a questo governo di lavorare e di attuare le sue misure di lacrime e sangue. Si tratta di elaborare e imporre con la mobilitazione le misure di emergenza che servono alle masse popolari per uscire da questo pantano. Lavoratori, studenti e disoccupati devono prender in mano la gestione, territorio per territorio, di questo paese, cacciare questo governo di emergenza della borghesia e imporre il loro governo di emergenza popolare.
10, 100, 1000 mobilitazioni nelle aziende, scuole e piazze per rendere ingovernabile il paese a Draghi e all’accozzaglia di partiti che lo sostiene!
10, 100, 1000 mobilitazioni per imporre dal basso un nuovo sistema di governo basato sulla realizzazione delle principali rivendicazioni della classe operaia e delle masse popolari.