La classe operaia protagonista dentro e fuori la fabbrica!

Susegana (TV)
Electrolux: mobilitazione contro il pagamento dei parcheggi all’ospedale

Segnaliamo la mobilitazione dei lavoratori Electrolux di Susegana (TV) a sostegno della lotta contro la delibera del commissario prefettizio del vicino comune di Conegliano, Antonello Roccoberton, che ha decretato la trasformazione del parcheggio dell’ospedale civile da libero a pagamento. La mobilitazione ha spinto anche il sindaco di Susegana, Vincenza Scarpa, a prendere posizione contro la tassa occulta imposta a quanti sono costretti a vivere le strutture ospedaliere. La mobilitazione della classe operaia dà maggiore impulso e slancio a tutte le lotte delle masse popolari!

“NO PARCHEGGI OSPEDALIERI A PAGAMENTO! MANIFESTAZIONE AL PARCHEGGIO OSPEDALE CIVILE CONEGLIANO
 La delibera va ritirata senza se e senza ma. Il nostro Stop!
Dopo le migliaia di firme agiamo per contestare questa vergogna che colpisce malati e bisognosi di cure. Basta tasse occulte e parassitismi sulla salute! No a parcheggi a pagamento negli ospedali che sono posti di cura non di svago. Vergognatevi!
La redazione di Skatenati Electrolux”

Pontedera (PI)
Piaggio: sciopero per le pause

Da metà gennaio i lavoratori Piaggio scioperano 15 minuti ogni giorno. Il motivo è la decisione aziendale di revocare la pausa aggiuntiva di 10 minuti giornalieri conquistata con la lotta nel periodo di picco della pandemia da Covid. Una decisione avallata dai sindacati di regime, ma respinta dal Comitato Operai Piaggio, organismo operaio nato in risposta alla repressione delle avanguardie di lotta portata avanti tanto dal padrone quanto dai vertici della FIOM provinciale.

Di seguito uno stralcio del comunicato:
“In una riunione con RSU e segretari provinciali, convocata per discutere dell’applicazione del contratto integrativo, il presidente della Piaggio ha mostrato apertamente di non gradire lo sciopero con cui i lavoratori si stanno riprendendo i dieci minuti di pausa arbitrariamente tolti dall’azienda al rientro in fabbrica.
La riunione è durata solo pochi minuti. Il tempo di dichiarare lo sciopero inammissibile e dettare provocatoriamente un ultimatum di due giorni per porre fine allo sciopero in corso. Senza diritto di replica, come i padroni intendono oggi i rapporti sindacali. Un richiamo fermo e risoluto, a quei sindacati e delegati che hanno accettato la sottrazione dei dieci minuti, di non stare a guardare ma di darsi da fare; infatti si sono subito affrettati a fare un comunicato stampa fotocopia delle parole del presidente. Tutti impegnati a bloccare ogni tentativo dei lavoratori di muoversi e, soprattutto, di pensare in modo indipendente.
Una provocazione che non va raccolta. I lavoratori pongono problemi seri. Pongono problemi reali delle condizioni di lavoro, a partire dalla condizione di chi è in catena di montaggio. Quei dieci minuti di pausa sono diventati il simbolo di una realtà più generale, fatta di durezza e di decisioni sulla loro testa. I lavoratori esigono rispetto.
Ma le reazioni del presidente della Piaggio sono anche un chiaro riconoscimento del significato di questo sciopero. Sapevamo bene che la risposta data dai lavoratori aveva un’importanza che andava ben al di là del quarto d’ora di sciopero giornaliero. Questo sciopero, ancor più degli altri scioperi, è un’affermazione di esistenza, del fatto che padroni e sindacati, prima o poi, devono fare i conti con i lavoratori. (…)”.

Termoli (CB)
Stato di agitazione in FCA per il diritto alla salute

Dopo giorni dalla nostra nota indirizzata al prefettura di Campobasso, alla regione Molise, alla Asrem (Azienda Sanitaria regionale del Molise – ndr) e al sindaco di Termoli, questa mattina, vista la gravità della situazione sanitaria in basso Molise, il SOA Sindacato Operai Autorganizzati comunica ufficialmente, alla prefettura e per conoscenza alla Questura di Campobasso, l’apertura dello stato di agitazione sindacale a carattere regionale.
Per le istituzioni chiudere le attività non necessarie, quindi anche le fabbriche operanti sul territorio zona rossa Covid in basso Molise, pare che non sia una priorità. Ognuno si prenda le proprie responsabilità.
Migliaia di operai ogni giorno, da tutta la regione e non solo, raggiungono la zona industriale della costa, nonostante il territorio sia considerata zona rossa per l’emergenza Covid. Un movimento di persone che non viene considerato se non come forza lavoro e basta. Questo è inammissibile. In tanti quotidianamente si ammalano di Covid o subiscono un lutto di un familiare o di un amico, il territorio è allo stremo ma l’umanità e la tutela del diritto alla salute non interessano a chi pensa solo all’economia, si privano le libertà personali e basta.
Ribadiamo la chiusura immediata di tutte le attività produttive e non essenziali. Non siamo carne da macello.
Termoli, 19/02/2021
Sindacato Operai Autorganizzati

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