Draghi avrà la maggioranza in Parlamento, ma non avrà alcun sostegno dalla maggioranza dei lavoratori e delle masse popolari.
Se è vero, come è vero, che la classe dominante non può esprimere un “governo amico” dei lavoratori e delle masse popolari, è vero che i lavoratori e le masse popolari hanno il compito di costituire un loro governo di emergenza e imporlo alla classe dominante con la mobilitazione.
10, 100, 1000 mobilitazioni per rendere ingovernabile il paese a Draghi, ai suoi mandanti (padroni, speculatori della finanza, UE, USA, Vaticano) e all’accozzaglia di partiti che lo sostiene!
10, 100, 1000 mobilitazioni per imporre dal basso un nuovo sistema di governo del Paese basato sulla realizzazione delle principali rivendicazioni della classe operaia e delle masse popolari!
Con il governo Draghi i capitalisti puntano a riprendere su larga scala l’attacco dei diritti e delle tutele che i lavoratori e le masse popolari avevano conquistato quando il movimento comunista era forte, attacco parzialmente attenuato dai governi a guida M5S.
(…) il governo Draghi è il governo del pilota automatico del programma lacrime e sangue per le masse popolari, con la particolarità che uno dei piloti stavolta siede direttamente al posto di comando (al tempo del governo Monti guidava con lettere in cui scriveva il programma di governo) – leggi “Perchè aspettare che Draghi si installi?”
Fra i partiti borghesi e i sindacati di regime non esiste opposizione a Draghi:
– il M5S di Grillo e Di Maio è parte integrante della manovra contro le masse popolari diretta da Mattarella;
– Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia recitano una parte ben definita nel teatrino della politica borghese che ha l’unico obiettivo di costruire un “salvagente” a livello elettorale a Lega e Forza Italia che invece si sono imbarcate nel “governissimo della BCE” (un po’ come fece la Lega all’opposizione del governo Monti);
– i vertici dei sindacati di regime sono fra i principali agenti della propaganda di regime, a partire dalla CGIL di Landini che cala i calzoni di fronte al nuovo “salvatore della Patria”.
Da destra a “sinistra” padroni, sindacalisti, giornalisti e “intellettuali” di regime gongolano per la nuova Santa Alleanza e per la pace ritrovata tra i vari schieramenti, per la ripresa dell’attuazione del programma comune della borghesia imperialista. Ma stanno facendo i conti senza l’oste, le masse popolari.
L’unica vera opposizione sono gli operai e le masse popolari!
La situazione richiede di fare alcuni passi avanti nella loro organizzazione e mobilitazione: sviluppiamo l’unità di azione e il coordinamento delle organizzazioni operaie e popolari, dei sindacati di base e alternativi, delle organizzazioni e dei partiti comunisti.
Una serie di mobilitazioni e iniziative contro il governo Draghi è già prevista, alcune di esse sono state convocate espressamente sulla base delle evoluzioni della situazione politica, altre dovranno necessariamente trattarne, altre ancora – grandi e piccole, nazionali e locali – saranno convocate nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
- 14 febbraio – assemblea nazionale contro il razzismo e sul problema dei documenti per i lavoratori immigrati
- 18 febbraio – Roma: Piazza San Silvestro alle 13 promossa dal SI COBAS; Milano: presidio sotto la Prefettura alle 17:30 organizzato da Potere al Popolo; Brescia: Piazza Paolo VI (Prefettura) presidio dalle 16:30 alle 19
- 20 febbraio assemblea nazionale dei lavoratori combattivi
- 25 febbraio – mobilitazione di fronte alle Prefetture promossa dalla CUB
- 27 febbraio – manifestazioni nei capoluoghi di regione, l’appello del Partito Comunista, Patria socialista e M48
- 8 marzo – sciopero per la Giornata Internazionale delle donne
È sbagliato mettere in concorrenza queste iniziative e contrapporne una alle altre, chi lo fa va contro gli interessi dei lavoratori!
Il P.CARC è e sarà attivo per favorire la concatenazione fra le varie mobilitazioni e per costruire la più ampia adesione e partecipazione a ognuna di esse.
Bisogna fare di ogni mobilitazione uno strumento per costruire il fronte delle forze politiche, sindacali e sociali contro le Larghe Intese e il governo Draghi e per rafforzare il movimento per imporre il governo di emergenza che serve.
Il governo che serve al paese
Il governo di cui ha bisogno il paese non può nascere dalle alchimie del teatrino della politica borghese (elezioni, maggioranze parlamentari, ecc.), nasce dalla mobilitazione cosciente di quella parte di lavoratori e masse popolari già organizzate. Sono loro che devono imporlo alla classe dominante per realizzare il programma riassunto in sette misure:
1. assegnare a ogni azienda compiti produttivi utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale. Nessuna azienda deve essere chiusa,
2. distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi,
3. assegnare a ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società. Nessun lavoratore deve essere licenziato, ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato,
4. eliminare attività e produzioni inutili o dannose, assegnando alle aziende coinvolte altri compiti,
5. avviare la riorganizzazione di tutte le altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione,
6. stabilire relazioni di solidarietà e collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi,
7. epurare gli alti dirigenti della Pubblica Amministrazione che sabotano la trasformazione del paese, conformare le Forze dell’Ordine, le Forze Armate e i Servizi d’Informazione allo spirito democratico della Costituzione del 1948 e ripristinare la partecipazione universale dei cittadini alle attività militari a difesa del paese e a tutela dell’ordine pubblico.
Si moltiplicano, giustamente, gli appelli all’unità. Si moltiplicano le denunce rispetto al programma che Draghi attuerà, al di là della propaganda di regime.
Le due cose, se non sono affiancate da una pratica conseguente e dall’indicazione di una prospettiva concreta, alimentano fra le masse popolari sfiducia e paura nel futuro.
Gli operai, i lavoratori tutti e le masse popolari non devono avere paura di quello che succederà e di quello che Draghi farà o non farà: la loro organizzazione e la loro mobilitazione è capace di decidere le sorti del paese!
Cosa significa? Significa che
– gli organismi operai e popolari esistenti devono coordinarsi e costruire la loro rete: Assemblee dei Lavoratori Combattivi, Comitato autonomo lavoratori portuali (Genova), Comitato lavoratori porto (Napoli), Consiglio Popolare di Modena, Movimento NO TAV, Movimento NO TAP, movimento per il diritto alla casa, operai della Whirlpool, della GKN di Firenze, della Piaggio di Pontedera, della SAME di Treviglio, della ex ILVA e della ex Lucchini di Piombino, ecc.
– i sindacati di base e combattivi devono favorire in ogni modo l’aggregazione di operai e lavoratori che, al di là della tessera sindacale, prendono iniziativa nelle aziende capitaliste e nelle aziende pubbliche e devono sostenere, al di là della sigla sindacale che la promuove, ogni mobilitazione;
– la parte di parlamentari e attivisti, in particolare del M5S, che non si sottomette alle Larghe Intese non deve disperdersi, ma deve aggregarsi e legarsi al movimento concreto che si sviluppa nelle aziende, nelle scuole, nei quartieri e nei territori;
– i partiti e le organizzazioni comuniste hanno il compito di fornire al movimento operaio e popolare gli strumenti per assumere il ruolo che gli compete – il ruolo decisivo ai fini della direzione che il paese deve prendere – di mettersi alla testa della lotta contro il governo Draghi e indicare la strada per passare dalle affermazioni identitarie e di principio (“ci vuole il socialismo”) alle indicazioni pratiche sul come fare per avanzare nella rivoluzione socialista.
Draghi e il suo governo avranno la maggioranza in Parlamento, ma avranno l’ostilità della maggioranza dei lavoratori e delle masse popolari. La retorica e la manipolazione della propaganda borghese e il sistema di intossicazione delle coscienze non riusciranno a nascondere la cruda realtà dei fatti. Se è vero, come è vero, che la classe dominante non può esprimere un “governo amico” dei lavoratori e delle masse popolari, è vero che i lavoratori e le masse popolari hanno il compito di costituire un loro governo di emergenza e imporlo alla classe dominante con l’organizzazione e la mobilitazione.
10, 100, 1000 mobilitazioni nelle aziende, scuole e piazze per rendere ingovernabile il paese a Draghi e all’accozzaglia di partiti che lo sostiene!
10, 100, 1000 mobilitazioni per imporre dal basso un nuovo sistema di governo basato sulla realizzazione delle principali rivendicazioni della classe operaia e delle masse popolari!
Le masse popolari organizzate devono imporre il governo di emergenza, il Governo di Blocco Popolare, è questo il governo che serve al paese ed è questa la via della rinascita del movimento comunista!