Rilanciamo a seguire l’appello pubblicato dal Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (CALP) di Genova che, a fronte dell’incarico conferito da Mattarella a Mario Draghi di formare un nuovo governo tecnico, ha subito chiamato alla mobilitazione, alla lotta e a promuovere dieci, cento, mille mobilitazioni contro l’installazione di tale governo a Roma e in tutto il paese.
Si tratta di un appello giusto che coglie un aspetto decisivo: fomentare sin da subito la battaglia contro una vera e propria minaccia di guerra contro le masse popolari del nostro paese. Una lotta le cui redini devono tenerle in mano i lavoratori e le loro organizzazioni di classe, gli organismi operai e popolari, i sindacati combattivi, i movimenti popolari (NO TAV, NO TAP e altri), il movimento studentesco, i comitati e le associazioni per la difesa della sanità pubblica, le reti solidali come quelle delle Brigate volontarie per l’emergenza e mediche.
Cosa fare qui ed ora? Ogni comitato, associazione, sindacato combattivo, organismo e collettivo deve sin da subito;
- rilanciare comunicati, organizzare banchetti, diffondere volantini, locandine e manifesti davanti alle aziende pubbliche, private e nei quartieri per denunciare le manovre sporche e il tentativo di “colpo di stato” di Mattarella, Draghi e dei gruppi imperialisti europei, americani, sionisti, del Vaticano e della criminalità organizzata di cui Mattarella, Draghi e tutti i partiti delle Larghe Intese sono servi e complici, chiamando tutti a mobilitarsi e ad organizzarsi azienda per azienda, quartiere per quartiere!
- organizzare sin da subito mobilitazioni e piazze in cui si chiamano a raccolta tutte le organizzazioni operaie e popolari e tutte le organizzazioni politiche e sindacali, amministratori locali ed esponenti del mondo culturale a sabotare l’installazione del governo Draghi. C’è bisogno di unire le forze, coordinarsi e fare fronte alle manovre delle Larghe Intese, serve un fronte anti larghe intese!
- chiamare in causa i parlamentari e tutti gli eletti in parlamento che si dicono contrari al governo Draghi e alle larghe intese (a partire dal M5S, i suoi fuoriusciti e tutti quelli che i stanno), a sabotare con ogni forma di ostruzionismo e boicottaggio l’installazione di un tale governo e a partecipare, fomentare e schierarsi al fianco della mobilitazione popolare. Se governo d’emergenza dev’essere che sia un governo espressione delle masse popolari organizzate, che siano le masse popolari organizzate a decidere presidente, ministri e squadra di governo!
Operai, lavoratori, compagni è tempo di serrare le fila, di organizzarsi, coordinarsi e cominciare a puntare a governare dal basso le aziende, le fabbriche, le officine, le scuole, gli ospedali e i nostri quartieri. È tempo di puntare a governare il paese. Il governo di cui abbiamo bisogno non può nascere dalle alchimie del teatrino della politica borghese (elezioni, maggioranze parlamentari, ecc.), ma dalla mobilitazione cosciente di quella parte di lavoratori e masse popolari già organizzate. Siamo noi che dobbiamo imporlo alla classe dominante. Non è solo una strada possibile, è precisamente la strada che stiamo perseguendo e che chiamiamo tutti voi a percorrere.
10, 100, 1000 iniziative per opporsi a tutti i costi alla soluzione Draghi della crisi di governo!
Il governo del Presidente Mattarella non deve passare!
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Il post del CALP di Genova
È da troppo che aspettiamo, avete attaccato il mondo del lavoro, demolendo l’articolo 18, la libertà di sciopero con i decreti sicurezza. Per via del Covid avete attuato lo Stato di eccezione,
100 mila posti di lavori in meno di cui 99 mila solo donne. Liberalizzato ogni forma di precarietà.
Confindustria ormai decide su ogni lotta sociale che avanza.
Non possiamo più aspettare che una idea politica veramente vicina noi abbia la forza di “prendere” forma e cominciare a lavorare per difendere realmente il popolo. Basta! Ormai è anni che siamo in questa situazione stagnante dove nessuno riesce più a dire la propria o a portare avanti realmente politiche sociali.
Scriviamo per tutti i Compagni che in questi ultimi anni sono stati arrestati, repressi o vivono condizioni di difficoltà.
Ci sono momenti che bisogna prendere la palla al balzo e forzare, spingere per portare avanti la lotta sociale.
Chiediamo che ci sia una mobilitazione nazionale. Dobbiamo andare tutti a Roma sotto i palazzi di potere, ma facciamolo! Oggi non domani!
La “piazza di Napoli insegna”, ci sono momenti che troppe congetture non servono a niente. Mettiamo in pratica tutti i ragionamenti che abbiamo sempre pensato e discusso.
MOBILITIAMOCI ORA!