La Federazione Toscana del Partito dei CARC esprime la propria solidarietà ai compagni e compagne sottoposti a misure cautelari nelle prime ore di questa mattina (martedì 3 febbraio) da parte della Questura; sono accusati di numerosi e gravi capi di accusa relativi alla manifestazione non autorizzata che si tenne nel centro storico di Firenze lo scorso 30 ottobre, e finita con scontri ripetuti fra manifestanti e forze dell’ordine che già allora portarono a decine di fermi e arresti. La repressione poliziesca continua quindi a dispiegarsi come avvenne già quella sera (leggi https://www.carc.it/2020/12/01/firenze-violenze-poliziesche-una-testimonianza-della-repressione-del-corteo-selvaggio-del-30-ottobre/), la classe dominante usa questa arma per colpire chi si è ribellato e cerca di spaventare chi, nei prossimi mesi, si mobiliterà per far fronte all’aggravarsi della crisi economica, sociale e politica che nessun governo “tecnico” può risolvere.
Portiamo la nostra incondizionata solidarietà di classe a chi si è mobilitato e si mobilita contro le misure repressive che il governo, approfittando dell’emergenza sanitaria, cerca di imporre alle masse popolari e alla classe operaia per limitarne al massimo le agibilità politiche e sindacali contro gli “assembramenti” (mentre si è liberi di accalcarsi alle catene di montaggio e sulle linee di produzione, nei centri commerciali e a messa nelle chiese), che impone misure di guerra come il coprifuoco che ben poco hanno di scientifico, che intende farci pagare a caro prezzo la crisi del suo sistema capitalista giunto alla fase acuta e terminale.
Solidarietà a chi viene attaccato perché non si sottomette ai peggiori effetti della crisi in silenzio!
Serve un governo di emergenza popolare, altro che quello di “unità nazionale” dello strozzino della BCE Draghi!